Il re leone di Jon Favreau (2019)

USA 2019
Titolo Originale: The Lion King
Regia: Jon Favreau
Sceneggiatura: Jeff Nathanson
Personaggi: Simba, Timon, Pumbaa, Scar, Nala, Rafiki, Zazu, Shenzi, Azizi, Kamari, Sarabi, Mufasa
Durata: 118 minuti
Genere: Animazione


Nel corso degli ultimi anni, assieme all'invasione dei supereroi da parte del Marvel Cinematic Universe, stiamo assistendo al fenomeno dei remake in live action dei classici Disney, non sempre con dei buoni risultati, ma comunque, come era ovvio che fosse, i vari film prodotti nel corso degli anni hanno sempre ottenuto un ottimo riscontro da parte del pubblico al botteghino. Solamente nel corso di questo 2019, siamo già al terzo remake in live action di un classico Disney: sono usciti "Dumbo", diretto da Tim Burton, e "Aladdin" con Will Smith nei panni del Genio, entrambi ancora non sono riuscito a vederli nonostante mi interessino abbastanza, soprattutto il secondo. Solamente una decina di giorni fa è uscito in Italia anche "Il re leone", per il quale sarebbe abbastanza improprio parlare di live action, quanto, più che altro, di animazione iper-realistica - e su questo lasciamoci una piccola parentesi aperta perchè potremmo ritornarci nel corso di questa recensione. Un po' come era stato fatto con "Il libro della giungla", al momento uno dei migliori remake di questo filone, a dirigere la pellicola abbiamo Jon Favreau, mentre vengono riutilizzate e ricantate le musiche composte da Hans Zimmer e i testi scritti da Elton John. Il doppiaggio, per lo meno per quanto riguarda la versione originale, è di quelli di altissimo livello: a dare la voce a Simba abbiamo Donald Glover, mentre qui in Italia Marco Mengoni, la voce di Nala è di Beyoncè, qui in Italia di Elisa, mentre Mufasa e Scar sono doppiati rispettivamente da James Earl Jones e Chiwetel Ejiofor, qui in Italia da Luca Ward e da Massimo Popolizio. A chiudere i personaggi importanti Timon e Pumbaa sono doppiati rispettivamente da Billy Eichner e Seth Rogen, mentre qui in Italia da Edoardo Leo e l'idolissimo Stefano Fresi.
É inutile che stia qui a raccontare la trama del film come faccio di solito, tanto un buon novantacinque per cento delle persone che leggono un blog di cinema hanno visto "Il re leone", film d'animazione del 1994 e primo classico Disney interamente originale, non tratto da una storia già scritta in precedenza. Ispirato vagamente all"Amleto" di Shakespeare, per quel che riguarda i miei gusti il film d'animazione del 1994 è un po' il capolavoro dell'animazione Disney degli anni novanta, in cui sono stati portati al cinema i miei film d'animazione del cuore, quali "Hercules", "Tarzan" e "Aladdin". Un film d'animazione che aveva quasi la struttura del musical, con i personaggi che si lasciavano andare in balletti e coreografie spettacolari e con le canzoni, scritte da Elton John che hanno emozionato milioni di spettatori in tutto il mondo. Fare una versione iper-realistica dunque portava con sè un rischio grossissimo, che purtroppo non è stato scongiurato: la difficoltà nel rendere l'espressività dei protagonisti, cosa che invece era riuscita benissimo nel film d'animazione originale. Uno dei difetti principali di questo remake, infatti, è proprio l'espressività dei personaggi, che viene quasi totalmente a mancare nei dialoghi - con tanto di bocca che si muove su e giù in maniera abbastanza improbabile - e che fa venire a meno il modo in cui vengono trasmesse le emozioni agli spettatori. D'altronde, se fai un animale iper-realistico, è anche ovvio che non puoi antropomorfizzarlo dandogli una certa espressività e il risultato è un film un po' freddino da questo punto di vista.
Lo svolgimento della trama è in tutto e per tutto uguale all'originale del 1994, con qualche aggiunta qua e là e qualche battuta che è stata cambiata, ma sostanzialmente è uguale, così come, in buona parte dei casi, sono anche identiche le inquadrature, siamo quasi davanti ad un remake shot for shot dell'originale per il quale alla fine è anche difficile dire di trovarsi davanti ad un brutto film, essendomi piaciuto parecchio l'originale, in pratica lo sto vedendo in una versione restaurata, anche se emozionalmente molto meno potente. Qui veniamo però ad un altro tasto dolente di questo film, che è il doppiaggio: nel complesso buono, per quanto riguarda i dialoghi, anche se la voce di Luca Ward risulta molto più comune di quella di Vittorio Gassmann per Mufasa, mentre mi sono piaciuti parecchio Edoardo Leo e Stefano Fresi, perfetti per il ruolo di Timon e Pumbaa. Per quanto però mi siano piaciuti questi doppiatori, ho trovato anche che qualche brano fosse decisamente meno potente rispetto al film originale del 1994: innanzitutto "The Circle of Life", qui cantato da Cheryl Porter, era decisamente venuto meglio a Ivana Spagna, ma anche "Sarò re", uno dei miei brani preferiti del film originale, è stato tagliato e reso quasi parlato da Massimo Popolizio impallidendo letteralmente rispetto all'originale. "Can you feel the Love Tonight" invece è venuta abbastanza bene, anche se malsopporto abbastanza la voce di Marco Mengoni, mentre Elisa, in questa canzone molto molto bene, mi è parso fosse un po' sprecata e non ricordo una canzone in cui lei sia effettivamente utile alla causa.
Tra le varie cose la Disney non si poteva nemmeno fare sfuggire una scena girl power totalmente gratuita, nel momento in cui Simba si trova a combattere contro Scar e il branco di iene e Nala grida una frase simile a "Leonesse! All'attacco!": ora sarò malizioso io e malsopporterò tutto questo evidenziare il girl power nei film ma, nonostante qui, effettivamente, non sia del tutto insensata la frase in quel momento, è il modo in cui viene detta, che evidenzia moltissimo la cosa, che non mi è piaciuto. In secondo luogo, cerchiamo di chiudere la parentesi che avevo lasciato aperta poco fa: l'iper-realismo tanto millantato dal film è ovviamente un iper-realismo made in Disney, il che vuol dire che i personaggi animali maschi...... non hanno i coglioni, nel senso letterale del termine, e la cosa si vede eccome in alcune scene! Impossibile dire che questo "Il re leone" sia un brutto film, la trama e lo svolgimento della vicenda sanno ancora emozionare, ma ha tutto un altro sapore rispetto all'originale del 1994, in cui canzoni, coreografie e espressività dei personaggi arrivavano in maniera molto migliore allo spettatore ed era tutto molto meno freddo a livello emozionale.

Voto: 5,5

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