Una famiglia al tappeto di Stephen Merchant (2019)



USA, Regno Unito 2019
Titolo Originale: Fighting with my Family
Sceneggiatura: Stephen Merchant
Durata: 108 minuti
Genere: Biografico, Commedia


Sono passati ormai molti anni da quando ho smesso di seguire il wrestling, andando un po' a memoria ricordo dalla morte di Chris Benoit, suicidatosi dopo aver ucciso la sua famiglia: da quel momento Italia 1, sapendo che il pubblico era principalmente composto da ragazzini, decise di interrompere la programmazione per - questo è quel che ricordo - non far confondere l'intrattenimento con la realtà. Una motivazione che sapeva molto di supercazzola ai tempi e che ancora oggi non comprendo benissimo, ma, di fatto, mi ha fatto allontanare dal wrestling, che seguivo principalmente per vedere le vicende di Undertaker e di Triple H, che all'epoca erano i miei due personaggi preferiti. Per quanto riguarda gli ultimi anni, ogni tanto mi guardo i riassunti dei pay per view e qualche video su Youtube e non ho mai ricominciato a seguire questo tipo di intrattenimento. Ho però così avuto modo di conoscere Paige, wrestler inglese pallidissima che, pur non avendo un fisico e un viso da modella come tutte le altre che le ruotavano intorno - A. J. Lee su tutte, che trovo sia stupenda - ho sempre pensato fosse una bellissima ragazza e una lottatrice con un livello superiore rispetto a buona parte delle sue compagne. D'altra parte, avendo visto la locandina di questo film e il terribile titolo italiano, non avevo minimamente pensato che la pellicola potesse trattare degli inizi di carriera di Paige, qui interpretata da Florence Pugh, attrice particolarmente in forma in questo periodo, più che altro perchè la locandina metteva in bella vista Dwayne Johnson - che è protagonista di due scene piuttosto risicate - e mi aveva fatto pensare ad una commediaccia all'americana senza particolare spirito comico. Tra i protagonisti della pellicola abbiamo anche il fratello di Paige, Zak, interpretato da Jack Lowden, mentre i loro genitori sono interpretati da Lena Headey e da Nick Frost. A loro si aggiunge anche Vince Vaughn nel ruolo fittizio di Hutch Morgan, coach dei lottatori in procinto di entrare nella WWE.
Sin da piccoli Saraya Bevis e Zak Bevis lottano come wrestler, incoraggiati dai loro genitori, che sono anche proprietari e fondatori di un'associazione di wrestling che si occupa di organizzare esibizioni e di formare nuovi giovani wrestler. Per entrambi il sogno della vita è quello di entrare nella WWE, in realtà più per Zak che per Saraya, ma vogliono ad ogni modo fare questa cosa assieme, presentandosi entrambi ad un provino per entrare nella federazione di wrestling più importante del mondo. A questo provino Saraya si presenterà con il ring-name di Paige - perchè nella WWE c'era già un'inglese - e sarà l'unica del suo gruppo ad essere presa per partecipare ai duri allenamenti di Hutch Morgan. Mentre la ragazza si troverà a doversi trasferire negli Stati Uniti dall'Inghilterra, per Zak comincerà un periodo buio, in seguito alla delusione per non essere stato preso assieme alla sorella, mentre la famiglia riporrà in lei molte speranze che la stessa Paige non si sentirà adatta a portare a termine.
Al termine della visione di "Una famiglia al tappeto", da cui mi aspettavo veramente poco o nulla, ho subito capito quanto gli inglesi ci sappiano fare con film del genere e quanto Stephen Merchant, comico inglese non particolarmente conosciuto qui in Italia, creatore di "The Office" e protagonista di "Hello Ladies", serie che ho avuto modo di vedere qualche anno fa, sia stato perfettamente in grado di gestire una storia biografica non particolarmente conosciuta nel mondo di un'atleta che non è che sia nemmeno così famosa o importante a livello internazionale. Innanzitutto "Una famiglia al tappeto" si prende, dal punto di vista biografico, più di una licenza narrativa, molte delle cose narrate non sono accadute oppure sono andate in maniera molto diversa, come ad esempio la scena finale in cui Paige all'esordio nella WWE riesce a sconfiggere A. J. Lee e a vincere la cintura di campionessa mondiale, o come il fatto che prima di entrare nella WWE Paige non abbia mai conosciuto The Rock. Queste cose però nell'economia del film funzionano alla perfezione, sia perchè nei momenti un po' più drammatici il film non si prende troppo sul serio, stemperando sempre la tensione, sia perchè non mancano momenti in cui i personaggi riflettono sulla propria esistenza e sul proprio futuro, dando in certi momenti un tono dolce amaro alla pellicola. Certo, dal punto di vista narrativo il film segue in tutto e per tutto quelli che sono i clichè narrativi quando si narra la parabola di un'atleta, ma è proprio questo quello che mi aspettavo di vedere da un film del genere. Da non dimenticare poi la performance di Florence Pugh nei panni della protagonista Paige: mi dà l'impressione di essere più bassa e decisamente più magrolina rispetto alla sua controparte reale, così come la sua bellezza è molto più convenzionale di quella di Paige, ma riesce a far trasparire tutta l'umanità del personaggio, le sue difficoltà prima dell'inizio di una carriera brevissima ma soddisfacente, il rapporto con il fratello invidioso, ma che continua a volerle bene.
Insomma, "Una famiglia al tappeto", contro ogni aspettativa, si rivela un film carinissimo, in grado di far divertire il pubblico, ma anche di far riflettere e Stephen Merchant, senza ovviamente strafare alla regia - anche perchè decisamente non necessario per l'economia del film - è stato bravo a gestire la sceneggiatura che si era anche scritto da solo per narrare, con più di qualche licenza poetica, le vicende di una delle wrestler per me più sexy e anche più simpatiche degli ultimi anni.

Voto: 7

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