Ju-on 2 di Takashi Shimizu (2000)


Giappone 2000
Titolo Originale: 呪怨2
Sceneggiatura: Takashi Shimizu
Durata: 76 minuti
Genere: Horror


In queste ultime settimane ho un po' messo da parte i due speciali che sto portando avanti su questo blog, quello sulla filmografia di Bong Joon-ho per celebrare il successo di "Parasite" e quello sulla saga di "Ju-on", in attesa che esca "The Grudge", reboot della serie di remake americani che non mi ispira grande fiducia, ma mi ha fatto prendere subito la palla al balzo per rivedermi i film della saga che avevo già visto e per recuperare anche quelli che non ho visto, nel limite del possibile - non starò per esempio ad impazzire per trovare i capitoli giapponesi che non sono mai arrivati in Italia, ma recupererò solamente i film principali della saga. Arriva dunque il secondo capitolo di "Ju-on", quello che durante la visione del film precedente della saga avevo notato non essere il film che avevo già visto e ritenevo essere il primo film della saga - "Ju-on: Rancore", che arriverà su questi schermi a breve -, ma che ho scoperto essere un film prodotto per la televisione nel 2000 e che, grazie al successo ottenuto, completamente inaspettato, fu poi portato al cinema nel 2003 a partire dal suo terzo capitolo. Siamo però qui oggi per parlare di quello che è forse l'episodio meno conosciuto della saga di "Ju-on", anch'esso prodotto per la televisione sempre nel 2000, pochi mesi dopo l'uscita del primo capitolo. Rimane il regista Takashi Shimizu, rimane Takako Fuji nei panni dello spirito di Kayako, così come rimane la struttura del film in capitoli, non necessariamente narrati in ordine cronologico.
Questo secondo capitolo in totale dura settantasei minuti, circa trenta dei quali sono un vero e proprio riassunto del capitolo precedente: le prime due storie, dedicate a Kayako e a Kyoko, non sono nient'altro che un recap di ciò che è successo ai due personaggi nel corso del film precedente, le scene sono montate in modo diverso, ma si tratta, fondamentalmente, di cose che abbiamo già visto. Dalla terza storia si comincia a vedere qualcosa di nuovo, si seguono dunque le vicende di Tatsuya, l'agente immobiliare che si stava occupando della casa di Kayako nel capitolo precedente, per poi vedere anche le storie di Kamio, Nobuyuki e di Saori, personaggi che ruotano tutti intorno alla vicenda principale, ma con ruoli diversi: Kamio è un detective che indaga sulle morti delle famiglie dei Murakami e dei Kitada, Nobuyuki è un ragazzino che ha visto la madre venire posseduta dallo spirito di Kayako, mentre Saori è la protagonista della scena finale, in cui un gruppo di studentesse va a vivere nella casa di Kayako.
Difficile dare un giudizio vero e proprio su questo "Ju-on 2", per due semplici motivi: il primo è il fatto di essere praticamente mezzo film, dato che un buon quaranta per cento della sua durata sono scene già viste nel capitolo precedente, il secondo è che non ci troviamo davanti ad un film con una vera e propria trama, quanto più che altro davanti ad una pellicola fatta principalmente seguendo l'onda del successo del capitolo precedente, ma senza le idee che lo avevano contraddistinto, sia a livello di trama sia a livello registico. Laddove infatti "Ju-on", nonostante il budget risicato, dal punto di vista della regia e della fotografia aveva qualche buona idea da offrire e soprattutto sapeva in che modo creare l'atmosfera per creare una vera e propria inquietudine nello spettatore. In questo secondo capitolo invece assistiamo, bene o male, a delle parti di film che vengono messe in scena utilizzando praticamente gli stessi stratagemmi, tanto che come spettatori sappiamo benissimo che cosa aspettarci e sappiamo che quando sentiamo miagolare o quando sentiamo quel suono gutturale sta per succedere qualcosa. Ovviamente sono gli stessi stratagemmi poi usati anche nel capitolo successivo, anche se con un effetto decisamente migliore. Purtroppo poi i capitoli veramente importanti a livello di trama sono solamente il terzo e il quarto, mentre negli ultimi due vediamo semplicemente due modi diversi di manifestarsi dello spirito di Kayako, ma in nessuno dei due c'è una storia dietro, così come non è ben definito il collegamento con gli altri capitoli.
Insomma, con "Ju-on 2" ho come avuto l'impressione che ci trovassimo davanti ad un film fatto un po' tanto per fare, sbrigativo sotto moltissimi punti di vista e prevedibilissimo, con anche quel poco di trama che viene portato avanti a non essere proprio interessantissimo nè tanto meno azzeccato a livello narrativo. Un po' di inquietudine, devo ammetterlo, c'è sempre, quanto meno non si gioca con i jump-scare e si mantiene la stessa linea di mostrare il meno possibile e di coltivare la paura in maniera lenta e progressiva, il problema è che davvero questo film appare come una copia carbone del precedente, soprattutto dal punto di vista stilistico.

Commenti

  1. Lo ricordo vagamente, ma non stento a credere che il secondo sia un mezzo film. Di recente ho visto "Teke-Teke" e "Teke-Teke 2" (un j-horror molto meno conosciuto) e la logica che ho notato è la stessa: un primo film decente e un sequel che è quasi tutto un riassunto del film precedente. Essendo usciti nelle sale a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro ne deduco che il film originariamente fosse uno solo, poi spezzato in due per racimolare più soldi al botteghino.
    P.S: Sto cercando queste due versioni televisive sul mio hard-disk senza fondo, ma non li trovo.... spero di non essermele solo sognate

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