Beetlejuice - Spiritello porcello di Tim Burton (1988)



USA 1988
Titolo Originale: Beetlejuice
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Michael McDowell, Warren Skaaren, Larry Wilson
Durata: 92 minuti
Genere: Commedia, Horror


No, tranquilli, non ho intenzione di fare uno speciale su Tim Burton, nè sto recuperando tutti i suoi film. Semplicemente, in una serata di zapping su Netflix, mi sono imbattuto in questo film, che adocchiavo da tempo, ma non avevo mai visto, e ho deciso di dargli una guardata. Tim Burton è regista che apprezzo da tempo, così come da altrettanto tempo non è che mi convinca particolarmente per quanto riguarda i suoi nuovi lavori cinematografici, ma devo ammettere che secondo me con il remake in live action di "Dumbo" mi è parso abbastanza in ripresa rispetto alle ultime uscite, ora bisogna vedere se continuerà su questa strada. Tanti sono dunque i film del regista che apprezzo, vedi ad esempio "Nightmare Before Christmas", "Big Fish" o "Sweeney Todd", altrettanti sono quelli che mi hanno convinto meno, su tutti il terribile "Alice in Wonderland" o "Dark Shadows". Eppure, in tutti questi anni a "Beetlejuice - Spiritello porcello" non ho mai avuto modo di concedere una visione, nonostante ne avessi sentito parlare in tutte le salse e nonostante il regista che apprezzo particolarmente e i protagonisti di altissimo livello presenti al suo interno, tra cui ovviamente Michael Keaton, Alec Baldwin, Winona Ryder e Geena Davis.
Adam e Barbara Matland sono sposati e perseguitati da un'agente immobiliare che vuole a tutti i costi comprare la loro casa. I due poco tempo dopo saranno vittime di un incidente d'auto e, dopo essere riusciti a tornare a casa, si accorgono di essere in grado di compiere gesti sovrannaturali, nessuno può vederli e fuori dalla loro casa si trova un deserto popolato dai temibili Vermi delle Sabbie e, dopo aver scoperto nella loro casa un libretto chiamato "Il manuale del novello deceduto", capiranno di essere morti. La casa dove i due abitavano verrà acquistata dalla famiglia Deetz, tra i quali vi è anche la giovane Lydia, che sembra essere l'unica persona in grado di vedere i due coniugi che, indispettiti dal comportamento dei nuovi abitanti della casa, decideranno di tentare di spaventarli in ogni modo, senza avere successo. Sconsigliati dalla loro assistente nel mondo dell'aldilà faranno conoscenza con Betelgeuse, uno spirito in grado di sbarazzarsi degli umani uccidendoli in modo da dare pace agli altri spiriti. Adam e Barbara si pentiranno presto di aver evocato Betelgeuse e per ripicca lo spirito deciderà di stabilirsi nel cimitero del villaggio in miniatura che Adam stava costruendo prima di morire.
Sembra strano da uno che ha visto il film per la prima volta qualche giorno fa dire che "Beetlejuice - Spiritello porcello" - con tanto di sottotitolo aggiunto completamente a caso dai titolisti italiani - non sia invecchiato di nemmeno un giorno, ma è inutile stare a nascondere che il film non sia invecchiato di nemmeno un giorno, nonostante i suoi ben trentadue anni di età. Nonostante la nome di regista dalle ambientazioni abbastanza tetre di Tim Burton, guadagnatasi nel corso degli anni grazie ai suoi film più famosi, e nonostante l'ambientazione della pellicola, in una casa abitata da fantasmi con tanto di minicimitero al suo interno, i colori sono abbastanza accesi ed è una cosa molto più vicina all'ultimo Tim Burton piuttosto che a ciò per cui è maggiormente conosciuto. A livello di sceneggiatura "Beetlejuice - Spiritello porcello" risulta essere una commedia horror con momenti divertentissimi ed altri che, se li avessi visti quando ero più giovane, probabilmente mi avrebbero anche fatto un po' paura: bellissimi sono, per quanto mi riguarda, gli effetti speciali, realizzati come piace a me, con i vari mostri o fantasmi che sono fisicamente presenti in scena utilizzando degli effetti visivi secondo me seriamente memorabili.
Oltre ad una trama che mi è particolarmente piaciuta sono riuscito anche, nonostante la breve durata del film, ad affezionarmi in modo particolare ai personaggi. Innanzitutto forse quella a cui mi sono sentito più vicino è Lydia, interpretata da Winona Ryder, sicuramente il personaggio con cui mi è stato più facile identificarmi, abbastanza pessimista e malinconico. Vero mattatore del film è però Michael Keaton con il suo Betelgeuse, con le sue battute piccanti e sempre messe al posto giusto nel momento giusto, con dei tempi comici invidiabili, spassosissima poi è la scena in cui lo spirito costringe la famiglia Deetz a ballare "Day-O (Banana Boat Song)" che è forse uno dei simboli del film, per quanto mi riguarda. Interessanti anche i due protagonisti Adam e Barbara, anche se sicuramente in tono minore rispetto agli altri personaggi citati, rimangono un po' più legati a degli schemi classici che però in un film del genere sicuramente non guastano. Insomma, con estremo ritardo ho finalmente recuperato un film probabilmente importantissimo nella carriera di Tim Burton, regista che apprezzo particolarmente, che sicuramente ha dato il via a quel tipo di cinema che poi lo ha reso famoso al mondo intero, apprezzandolo moltissimo, dall'inizio alla fine.

Commenti

  1. La prima volta lo vidi in VHS con i miei cugini, da ragazzini... Alla scena "Al diavolo questa merda di plastico!" e che lui si tocca il pacco che suona tipo clacson, ci siamo piegati in quattro fino alle lacrime, e abbiamo fatto rewind non so quante volte per rivedere quella scena :D E' un vero classico!!!

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  2. Non uno dei miei preferiti di Tim Burton, però sempre piacere vedere e comunque rimane un bel cult ;)

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