Brutti e cattivi di Cosimo Gomez (2017)



Italia 2017
Titolo Originale: Brutti e cattivi
Regia: Cosimo Gomez
Sceneggiatura: Luca Infascelli, Cosimo Gomez
Durata: 87 minuti
Genere: Commedia


Si è detto in più sedi che il cinema italiano, a partire dal 2016, anche se non in moltissimi casi, sta provando un po' ad invertire la rotta, cercando di esplorare generi che non si vedevano prodotti da anni e distaccandosi dalla solita dicotomia tra commedia e dramma: si è provato con i film d'azione, con i supereroi, con il thriller e con l'horror, ma anche con commedie realizzati in modo un po' diverso rispetto al solito. Nel 2017 "Brutti e cattivi", diretto da Cosimo Gomez, era stato presentato proprio in quest'ottica, ovvero l'idea di voler portare al cinema qualcosa di diverso rispetto a ciò cui si era abituato il pubblico italiano negli ultimi anni e tra i diversi siti di cinema che seguo, anche curati da non addetti ai lavori, avevo trovato delle recensioni comunque non dico esaltanti, ma buone relativamente al film in questione. Il regista Cosimo Gomez tra l'altro ha presentato il suo film nella sezione Orizzonti di Venezia 74, mentre qualche anno prima aveva vinto il Premio Solinas per un soggetto da lui scritto, decidendo così di dedicarsi alla regia proprio con questo film. Il protagonista della pellicola è interpretato da Claudio Santamaria, mentre nel cast sono presenti anche Marco D'Amore e Sara Serraiocco.
Il Papero è un mendicante privo delle gambe che vive nella periferia di Roma, che vive di espedienti, a volte anche criminali, e nutre un rapporto di amicizia e collaborazione con Giorgio Armani, detto Il Merda, un piccolo spacciatore della zona in cui vive che lo scarrozza in giro con la sua auto. Vive assieme alla moglie, una donna senza braccia soprannominata Ballerina. I tre un giorno decideranno di mettere in atto un piano criminale, una rapina ai danni di un boss di un clan della mafia cinese e ai tre si unirà anche il nano Plissè. In seguito alla rapina, però, i quattro personaggi si renderanno protagonisti di una serie di tradimenti a catena, che cambieranno in maniera assurda le carte in tavola in questa vicenda.
Non so bene cosa ci abbiano trovato quegli spettatori che hanno apprezzato, tre anni fa, questo film. Certo, l'idea di partenza sembra anche essere carina e ho apprezzato abbastanza il fatto di voler in qualche modo ribaltare lo stereotipo del diversamente abile che viene santificato e messo al centro di una vicenda strappalacrime, ma di rendere i protagonisti dei veri e propri pezzi di merda, che sfruttano la loro disabilità intanto per far ridere il pubblico, per quanto mi riguarda non riuscendoci proprio benissimo, ma soprattutto per dei fini assolutamente discutibili. Il problema principale che ho ritrovato in questo film è il fatto che la narrazione, che si basa su diverse situazioni legate tra di loro da un tradimento tra i vari personaggi, mi sia sembrata alquanto slegata, innanzitutto perdendo in ritmo narrativo, in secondo luogo facendomi fare una fatica tremenda per portare a termine la visione, che dura solamente ottantasette minuti. Ora, far fatica a portare a termine un film che dura meno di un'ora e mezza è un enorme problema per quanto mi riguarda. Stranamente poi non mi è piaciuta nemmeno l'interpretazione di Claudio Santamaria, che negli ultimi anni era quasi diventato una garanzia nel panorama cinematografico italiano e che qui mi è pure sembrato che ci credesse davvero nel personaggio che stava interpretando, semplicemente a me non è piaciuto. Ho trovato la visione difficile da portare avanti, addirittura abbastanza tediosa e troppo spezzettata nella narrazione, un film che mi aspettavo che avrei apprezzato e invece mi ha profondamente deluso.

Voto: 5

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