Figli di Giuseppe Bonito (2020)

Italia 2020
Titolo Originale: Figli
Sceneggiatura: Mattia Torre
Durata: 97 minuti
Genere: Commedia


Non essendo riuscito ad andarlo a vedere al cinema prima del lockdown, ma avendone letto piuttosto bene dalla critica e sentitone parlare abbastanza bene dalle persone con cui gestisco il Cineforum a Vimodrone, ho dovuto attendere che Sky e di conseguenza anche Now TV dopo, mandasse in onda "Figli", film di Giuseppe Bonito, al suo secondo film da regista dopo "Pulce non c'è", di cui sinceramente non avevo nemmeno mai sentito parlare, scritto da Mattia Torre, regista e sceneggiatore morto alla fine del 2019 a soli quarantasette anni dopo una lunga malattia. I protagonisti di "Figli" sono due genitori interpretati da Valerio Mastandrea e da Paola Cortellesi, due attori che mediamente apprezzo abbastanza e dei quali buona parte dei film che ho visto mi sono piaciuti, quali più e quali meno, mentre fanno anche qualche comparsata Stefano Fresi, sempre più apprezzato da queste parti per il suo modo di fare in praticamente tutti i film recenti a cui ha partecipato, e Paolo Calabresi, in ruoli piuttosto secondari. Come al solito, quando si tratta di commedie italiane, ho qualche dubbio prima di optare per una visione, dubbi che, di fronte ad una visione particolarmente originale nello stile narrativo e nel modo di raccontare la vicenda, sono stati subito fugati, ma è sempre meglio andare con ordine e seguire lo schema delle mie recensioni.
Nicola e Sara sono una coppia con una figlia di sei anni. Sono innamorati e felici, ma la loro vita viene messa alla prova dalla nascita di Pietro, il loro secondo figlio che trasformerà quella che era iniziata come una fiaba idilliaca e felice in un vero e proprio incubo. Nel corso della narrazione vedremo i diversi aspetti della loro nuova vita in cui il secondo bambino è entrato di prepotenza, prendendosi tutti i loro spazi e facendo venire a galla vecchi rancori tra i due che metteranno a dura prova la loro vita di coppia.
Una trama decisamente semplice e di certo molto battuta nel corso della storia del cinema italiano, questo è fuori da ogni dubbio, così come è fuori da ogni dubbio che, essendo quasi trentenne, figlio unico e scapolo cinico e (poco) convinto, non posso aver vissuto la visione di questo film allo stesso modo di una persona sposata o convivente - tra l'altro non viene mai detto chiaramente se i due protagonisti siano sposati o siano solo compagni di vita ed è strano che un film italiano non metta in chiaro il sacerrimo vincolo del matrimonio - con uno o più figli. Da quello che però ho potuto capire dalla visione di questo film è che la vita di coppia dal momento della nascita del secondo figlio viene narrata in maniera decisamente originale, mettendo ben in chiaro sia quali sono i processi psicologici che accompagnano la coppia, a partire dallo sconvolgimento delle loro vite, sia quelli che si innescano nella figlia maggiore, che vede diminuire l'amore dei genitori verso di lei e vede anche, pian piano, la crisi della coppia che avanza, portando alla luce diverse situazioni abbastanza spiacevoli. Non è certo la divisione in capitoli a dare un vero e proprio valore aggiunto, ma è lo stream of consciousness - se il cinefilo nell'era dell'internet mi leggesse finirei dritto sulla sua pagina - registico che mi ha fatto abbastanza impazzire: un po' come viene fatto nella genialissima serie "Man Seeking Woman", buona parte delle metafore o paragoni che vengono esplicitate nel corso del film vengono messe in scena come se nulla fosse, vedi ad esempio quando Nicola si ritrova sul divano vestito da supereroe dopo essere riuscito a passare l'intera Domenica con il bambino, oppure nel geniale dialogo tra i due con la mamma di Sara, che sfocia in una minaccia praticamente impensabile, ma seriamente divertente.
Il punto di forza di "Figli", per quanto mi riguarda è proprio questo: essere riuscito a parlare dell'argomento relativo all'arrivo di un secondo figlio e alla crisi cui vanno incontro i genitori in maniera comprensibile anche ad uno come me che non già di suo non capisce nulla, ma ancora di meno sull'argomento figli ed essere riuscito a farlo in maniera originale e a tratti veramente divertente. Spesso e volentieri le commedie italiane mi scatenano un sorriso a denti stretti, in alcuni frangenti qui ammetto di aver riso di gusto, anche grazie alle interpretazioni secondo me ottime dei due protagonisti Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, che si rendono estremamente credibili - forse per il loro passato come coppia? - e si dimostrano una coppia cinematografica parecchio affiatata che dà l'impressione di capirsi al volo sulla scena. Il mio consiglio è dunque ben chiaro: "Figli" è un film da vedere, sia per uno come me che non ci capisce nulla, sia e forse soprattutto per coloro che magari uno o due figli li hanno già avuti e che probabilmente potrebbero divertirsi, rivedersi e riflettere sull'argomento ancora di più di quanto possa aver fatto io, che comunque ammetto di aver riso davvero di gusto e di essere riuscito a capirci qualcosa... forse.

Voto: 7,5

Commenti

  1. Io l'ho trovato divertente ma forse un po' incompleto, dipende forse dal fatto che l'autore purtroppo ci ha lasciato prima del completamente del progetto? Confermo che i protagonisti sono bravissimi!

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  2. Tra l'altro bellissimo Man Seeking Woman. Devo dire che io adoro Mastandrea da sempre, mentre la Cortellesi attrice la "soffro" un po'. Però questo film sembra meritare indubbiamente una visione.

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