The Grudge 3 di Toby Wilkins (2009)



USA, Giappone 2009
Titolo Originale: The Grudge 3
Regia: Toby Wilkins
Sceneggiatura: Brad Keene
Durata: 92 minuti
Genere: Horror





Siamo arrivati quasi alla conclusione di questo speciale dedicato alla saga di "Ju-on" e, dopo aver visto i quattro film originali giapponesi, e i due film statunitensi diretti sempre da Takashi Shimizu - in un'operazione che non sono mai riuscito a capire a fondo se devo essere sincero - ho deciso di prendere un attimo di pausa da questo speciale prima di guardare "The Grudge 3" - film uscito direttamente in home video nel 2009 di cui vi parlerò oggi - e "The Grudge", il remake uscito nei cinema poco prima del lockdown e che non sono riuscito ad andare a vedere al cinema perchè qui in Lombardia le sale hanno chiuso un paio di settimane prima della chiusura in tutta Italia, ma che ora è disponibile sui vari servizi di streaming. Siamo però qui per parlare di "The Grudge 3", terzo capitolo della saga statunitense in cui per la prima volta non abbiamo alla regia Takashi Shimizu, che ha creato la storia originale in Giappone per poi portarla negli Stati Uniti, ma abbiamo Toby Wilkins, uno a cui questo film deve aver fatto una tra le seguenti due cose: o gli ha affossato la carriera, che già di suo contava pochissimi film e cortometraggi, per lo più sconosciuti, oppure gli ha fatto capire che il cinema non era per lui e ha deciso di arrendersi. Dal punto di vista del cast abbiamo un paio di attori che poi ho visto negli anni successivi in serie adolescenziali varie, tra cui sicuramente ho riconosciuto Beau Mirchoff, ma anche e soprattutto Shawnee Smith, che nel cast è sicuramente quella che già aveva una carriera più che ben avviata avendo partecipato a un sacco di film e a un sacco di episodi di serie televisive.
Jake, dopo la morte di tutta la sua famiglia nel condominio di Chicago, è l'unico sopravvissuto alla maledizione di Kayako e viene portato in un ospedale psichiatrico sotto le cure della dottoressa Sullivan. Una notte il ragazzino muore mentre è solo nella sua stanza e viene ritrovato con tutte le ossa spezzate, condizione che convincerà la dottoressa a indagare sulla morte di tutte le altre persone collegate alla maledizione. Dopo la morte del ragazzino la scena si sposta poi in Giappone, dove conosciamo Naoko, sorella di Kayako rimasta inspiegabilmente in disparte per ben sette film, che decide di partire per Chicago, prendendo in affitto un appartamento nel condominio infestato dallo spirito della sorella perchè è a conoscenza di un modo per fermare la maledizione. All'interno dello stesso condominio vivono anche Lisa, ilk fratello Max e la sorella Rose che vengono toccati dalla maledizione che, quasi come un virus, è sempre più difficile da contenere.
Un po' per vari impegni, un po' perchè questo era il capitolo che avevo più paura di vedere - paura di annoiarmi e di incazzarmi a dire la verità - ho messo la rassegna dedicata a "Ju-on" in pausa per più di un mese, ma, avendo altre idee in cantiere e uno speciale appena cominciato e che durerà sicuramente per molto tempo - del quale comunque sembra non fregare a nessuno - devo chiudere con questa storia e farmi coraggio per vedere gli ultimi due film dell'intera saga. Una paura che, al termine della visione, ho ben capito il perchè si fosse manifestata, tanto da fermarmi per più di un mese: già il fatto che "The Grudge 3" fosse stato distribuito direttamente per l'home video mi aveva fatto suonare un campanello d'allarme, che poi è stato in qualche modo confermato dalla visione e per cui le mie considerazioni sulla carriera di Toby Wilkins rimangono entrambe valide: insomma, voglio pensare che abbia capito da sè che il cinema non è per lui, ma la mia fiducia verso l'umanità è molto bassa, quindi spero che qualcuno abbia pensato bene di affossarlo. Siamo davanti ad un film televisivo, artigianale al massimo, in cui la trama è ripetitiva da morire e prende a piene mani dai film precedenti, senza elaborare nulla di nuovo, se non una sorella di Kayako che ciccia fuori dal nulla dopo sette film senza un'apparente spiegazione, per togliere alla maledizione di Kayako tutto il fascino che aveva assunto nei primi quattro film della saga giapponese. Poi sono arrivati gli statunitensi che hanno deciso che il loro popolo non avrebbe accettato film senza spiegazioni.
Insomma, "The Grudge 3" è un film maligno, di quelli che un'ora dopo averlo guardato muori, ma non per la maledizione di "The Ring", di quelli che mentre li guardi vomiti, ma non il vomito verde che aveva nel gargaroz la bambina de "L'esorcista". É semplicemente un film che non sarebbe dovuto esistere e che invece esiste solo per non fare paura e per qualche jump scare buttato a caso tra una scena e l'altra. Di buono, di davvero buono, c'è che l'attrice che interpreta Naoko, interpretata da Emi Ikehata, è proprio qualcosa di seriamente bello da guardare. Per il resto, null'altro.

Commenti

  1. La mia "carriera" con questa saga si è fermata a questo deludente capitolo. Ho lì da qualche parte i titoli prodotti successivamente ma ho paura di scendere ancora più nel baratro....

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