Zombie Tidal Wave di Anthony C. Ferrante (2019)

USA 2019
Titolo Originale: Zombie Tidal Wave
Sceneggiatura: Anthony C. Ferrante, Darby Parker, Josh LeBlanc
Durata: 89 minuti
Genere: Azione


Quelli che non hanno un particolare feticismo per la spazzatura - e, tranne quella vera, intendo qualsiasi tipo di spazzatura, quella cinematografica, quella musicale, quella televisiva - non possono proprio capire che gusto ci si possa trovare a sguazzare al suo interno. Il mio feticismo è rivolto in particolare verso quella cinematografica, provo un certo gusto, come ormai qualche mio lettore sa, nel guardare quei film che sono brutti, ma talmente brutti, da riuscire a fare il giro e diventare splendidi. Durante l'estate del 2019, dopo che ormai si era esaurita la saga di "Sharknado", che con il suo sesto capitolo mi aveva fatto dare l'addio alla mia tradizione estiva di papparmi il capitolo della saga di turno in una serata d'estate, davanti a tanta birra e tante patatine, "Zombie Tidal Wave" nasceva proprio con l'intento di sostituire, nel cuore di molti più spettatori di quanto ci si possa aspettare e di quanto il cinefilo con la puzza sotto al naso vorrà farvi credere, ciò che era stata per sei annate consecutive la saga di "Sharknado". Non solo avrebbe voluto sostituire la saga sugli squali più famosa per gli amanti del trash, ma anche dare un lavoro a un paio di persone che in qualche modo erano rimaste disoccupate: il primo è il regista Anthony C. Ferrante, qui anche in veste di produttore, mentre il secondo l'attore Ian Ziering, autore del soggetto e della sceneggiatura di questo film.
A largo di un'isoletta sperduta nell'Oceano - non ricordo nemmeno se l'Atlantico o il Pacifico o se viene mai detto in quale stato degli Stati Uniti si trovi il posto in cui è ambientato un film - una voragine si apre nel fondo dell'oceano, portando alla luce uno strano liquido azzurro acceso, dal quale fuoriuscirà una quantità enorme di zombie. Dopo che uno di questi, in maniera isolata, ha attaccato un piccolo peschereccio mordendo e infettando una ragazza, un'enorme tsunami farà avvicinare gli zombie alla costa, lasciandoli liberi di vagare per l'isola alla ricerca di carne umana di cui sfamarsi. Alleandosi con lo sceriffo Kameo Akoni, il pescatore Hunter Shaw si troverà a combattere questa orda di zombie, con l'intento di salvare la figlia dello sceriffo, ma anche alcune persone a lui care.
La domanda sorge subito spontanea: sarà in grado "Zombie Tidal Wave", se avrà qualche seguito, di sostituire "Sharknado" da qui agli anni a venire come uno dei prossimi cult trash della mia vita? Dopo la visione del primo film - e non si sa se ce ne sarà o meno un secondo, anche perchè con il virus in giro anche le produzioni di questo tipo si saranno fermate - rimane ancora qualche dubbio. Se dovessimo confrontare la potenza in quanto rifiuto organico di questa pellicola con gli ultimi film della saga di "Sharknado" non ci sarebbe sicuramente partita, anche perchè quelli, soprattutto nelle loro ultime uscite, lo facevano apposta ad esagerare a più non posso con le cose assurde. Qui si parte da un'idea che è tanto stupida quanto quella del suo predecessore e anche a livello tecnico c'è da dire che, per tutta la sua durata, si respira quell'atmosfera di artigianale e fatto con mezza lira che si respirava con il primissimo "Sharknado", ancora prima che il successo convincesse Anthony C. Ferrante e Ian Ziering a buttare tutto sul piano dell'esagerazione, tra l'altro azzeccandoci alla grande. In questo film ci sono inquadrature sbagliate, errori di montaggio, una colonna sonora che si alza e si abbassa completamente a caso, a volte anche coprendo la voce dei personaggi, ma ci sono anche scene ad alto livello di assurdità, zombie in sedia a rotelle che fanno colare a picco il livello di politically correctness del film, ma anche armi elaboratissime come coltelli o spade elettriche, dal momento in cui si scopre che non sono i colpi alla testa, ma l'elettricità a fermare gli zombie.
Insomma, non so se in un futuro - sempre che questo film un futuro ce l'abbia - "Zombie Tidal Wave" possa in qualche modo fare la stessa strada che ha fatto "Sharknado" nel mio e nel cuore di molti altri spettatori. Quello che so è che in qualche modo si è voluto - e sono convinto che non tutto all'interno del film sia involontario - seguire lo schema del primo capitolo, che introduce una nuova minaccia catastrofica ma fa molto più ridere perchè catastrofico a livello tecnico, piuttosto che per le scene assurde o estremamente trash che vediamo. Io questo film ve lo consiglio, però solo se amate particolarmente la spazzatura, come me, o se amate guardare di proposito film brutti assieme agli amici, ma non fatelo se la vostra aspirazione è vedere solamente film di Stanley, di suo fratello Kubrick e di Orson Welles, tanto per sparare nomi altisonanti a caso, e tutto il resto che vedete è brutto perchè non è stato fatto da loro: potrebbe essere un duro colpo per la vostra reputazione di cinefili duri e puri!

Commenti

  1. Penso che a Ferrante una mano di carte buona come quella del primo Sharknado non capiterà più, qui ci ha provato a replicare lo schema, ma manca proprio il brio. Cheers!

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  2. Effettivamente Sharknado comincia a mancarmi come appuntamento annuale, potrei però giustamente virare su questo ed altri, chissà ;)

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  3. A volte, ammesso che l'esordio sia almeno decente, possono arrivare delle superstar che, anche solo con un cameo, possono dare lustro agli episodi successivi. Nel caso della saga di Sharknado (che con grande vergogna ammetto di non aver ancora terminato) sono arrivati David "Mitch" Hasselhoff e un paio di campioni WWE (Chris Jericho e Seth Rollins) a dare una marcia in più. Chissà...

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