OSCARS BEST MOVIES - I pionieri del West di Wesley Ruggles (1931)


USA 1931
Titolo Originale: Cimarron
Sceneggiatura: Howard Estabrook
Durata: 131 minuti
Genere: Western


Siccome questa settimana ho fatto un po' il latitante, non per causa mia, ma perchè ho dovuto lavorare anche di sera per portare avanti delle cose che non riuscivo a fare nel corso della giornata - non posso stare qui a spiegare i motivi - ho deciso di darvi un bel post anche di Sabato. Siccome però sto facendo uno strappo alla regola di non pubblicare nel weekend se non in ricorrenze particolarissime, ho deciso di dare un post di quella rubrica che, arrivata al terzo episodio, mi accorgo che non si sta cagando nessuno: è da tre settimane il post con meno visite nel corso dei sette giorni ed è anche quello che non viene mai commentato, ma, detto sinceramente, conto che i commenti e le visite possano arrivare quando si affronteranno film del periodo più recente o, effettivamente, film diventati dei grandi cult e più conosciuti dal pubblico. Non che io conoscessi questi film prima di vederli per questa rubrica, se devo essere sincero, tanto che, dopo avervi parlato di "Aurora", di "La canzone di Broadway" e di "All'Ovest niente di nuovo" eccoci qui a parlare de "I pionieri del West", premio Oscar per il miglior film nel 1931, primo western a vincere il premio e unico fino a "Balla coi lupi", che tra un annetto e mezzo circa, se non di più, vedremo trattato su questi schermi. Diciamo che un po' la cosa mi fa contento, dato che io con il genere western proprio non riesco ad andare d'accordo, salvo ricredermi davanti a pochissimi film, che si possono contare sulle dita di una mano con qualche dito mozzato. Siamo davanti allo stesso pregiudizio che non mi fa trovare la voglia di vedere i capolavori western di Sergio Leone, che prima o poi, e questa è una promessa, affronterò. Siamo qui però per parlare de "I pionieri del West", diretto da Wesley Ruggles, regista nel corso della sua vita di qualche decina di film e che, come moltissimi registi dell'epoca, anche lui era partito dal cinema muto, realizzando per questa pellicola anche una versione muta con le didascalie, visto che ancora il passaggio al cinema sonoro non era avvenuto in tutte le sale degli Stati Uniti.
"I pionieri del West" narra la storia ddella famiglia Cravat, dell'Oklahoma, tra il 1890 e il 1915. Subito dopo la scena iniziale che rievoca la grande corsa alla terra dell'Oklahoma vediamo la famiglia Cravat che inizia a stanziarsi in quelle terre. Nel corso della vicenda, che è in tutto e per tutto una vera e propria epopea famigliare, vediamo come Sabra, la donna di famiglia, riuscirà ad aprire un giornale che diventerà nel corso degli anni una delle testate giornalistiche più importanti dell'intero stato, mentre il marito, Yancey si dimostrerà un avventuriero, molto propenso a passare lunghi periodi fuori dalla propria casa stando in giro per gli Stati Uniti e tornando, di tanto in tanto, dalla propria famiglia.
Arrivati al quarto appuntamento con la rubrica dedicata ai film che hanno vinto l'Oscar come miglior film, facendo, chi più chi meno, la storia del cinema, ci ritroviamo per ora ad un pareggio: un film bellissimo, "Aurora", uno abbastanza trascurabile, almeno per quanto mi riguarda, ma in questo caso anche la critica la pensa così, "La canzone di Broadway", uno molto bello come "All'Ovest niente di nuovo" e uno che proprio, nonostante tutto l'impegno che ci potessi mettere, non è riuscito per nulla a prendermi e a farsi apprezzare. Non avendo studiato in maniera particolare la storia del cinema, ma essendo solamente uno a cui piace molto guardare film e parlarne da solo su un blog, ma anche con i propri amici, non so bene quali siano i meriti di questa pellicola. Ancora di meno conosco la storia del cinema western, ma non credo che questo possa essere stato in qualche modo uno dei primi esempi del genere, c'è però da dire che al suo interno si ritrovano una serie di elementi che poi, nel cinema a venire, verranno nuovamente esplorati dal genere western, ma anche altri elementi tipici dell'epopea famigliare, su tutti mi viene in mente il capolavoro di Bernardo Bertolucci "Novecento", con il quale, avendolo visto di recente, ho trovato diversi punti in comune a livello di stile narrativo. C'è da dire che le cinque e passa ore di film di Bertolucci mi sono pesate assai di meno rispetto alle due ore e dieci di questo, ma è tutto un altro discorso. Il film è stato poi in seguito molto criticato per il modo estremamente stereotipato e caricaturale di ritrarre gli indiani e le persone di colore: ora, probabilmente la mia opinione sarà piuttosto impopolare ma io ho sempre il vizietto di contestualizzare ciò che vedo. Per quanto mi dia fastidio vedere come una persona di colore possa essere denigrata in un modo tra l'altro così banale, è altrettanto vero che le opere artistiche sono sempre figlie del tempo in cui vengono create e, per quanto mostrino una visione particolarmente razzista, sappiamo bene che quella, negli Stati Uniti, era non un'opinione dominante, ma addirittura quasi universale che secondo me non deve inficiare l'opionione a livello artistico che si può avere di un film. Insomma, se un film è tecnicamente ben fatto e con una sceneggiatura di livello, il fatto di mettere in scena quella che era l'opinione universale - e per quanto mi riguarda sbagliata - dell'epoca, non dovrebbe inficiarne il valore. Considerate poi che sto difendendo un film che nemmeno mi è piaciuto, figuratevi un po', ma farò la stessa cosa quando parlerò di "Via col vento", non mi farò certo problemi.
Il fatto che "I pionieri del West" abbia avuto, nel corso della storia del cinema, diversi remake, fa capire come, in qualche modo, dal pubblico dell'epoca sia stato decisamente apprezzato. La fatica che ho fatto io, novant'anni dopo, per trovarlo, mi fa però pensare che in qualche modo non è che sia poi così tanto rimasto nella storia del cinema. L'unica cosa di cui sono certo è che ho fatto seriamente fatica a sostenere tutte e due le ore della sua durata, risultatemi estremamente pesanti.

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