In the Flesh - Stagione 2
(serie TV, stagione 2)
Episodi: 6
Creatore: Dominic Mitchell
Rete Inglese: BBC Three
Rete Italiana: Inedita
Cast: Luke Newberry, Emily Bevan, Harriet Cains, Emmett Scanlan, Wunmi Mosaku, Kenneth Cranham, Kevin Sutton, Stephen Thompson
Genere: Drammatico, Horror
La trama in breve: Mentre la cittadina di Roarton sembra essere diventata più tollerante verso gli affetti da sindrome da morte parziale, a livello politico le tensioni stanno incominciando a crescere. E' proprio il partito Victus a dimostrare nuovi segni di odio verso gli affetti da PDS, temendo un nuovo "Risveglio", mentre l'Esercito di Liberazione Non-Morta (ULA) organizza rappresaglie per vendicarsi dell'oppressione e dell'odio da parte del Victus.
Lo scorso anno l'arrivo sulle televisioni inglesi della prima stagione di "In the Flesh" fu in grado di riscrivere il genere zombie, dandogli una dimensione mai avuta e che difficilmente noi spettatori ci saremmo aspettati. E se l'ultima stagione di "The Walking Dead" è stata un flop totale, l'interesse per la nuova serie zombie da parte mia diventava qualcosa di fondamentale. L'arrivo della seconda stagione di questo show, dopo il breve, ma intensissimo, antipasto di soli tre episodi della prima, era dunque atteso con impazienza da queste parti, anche se vari impegni mi hanno impedito di seguirla passo passo come avrei voluto fare.
Se dunque la prima stagione mi era davvero piaciuta, sorprendendomi e commuovendomi per la sua componente umana, nascosta sotto il corpo di uno zombie ritornato umano, questa seconda stagione si è certamente mantenuta sui livelli della prima, raddoppiando gli episodi, ma mantenendone inalterato l'interesse e l'affezione vero i personaggi già conosciuti. Kieren in primis subirà un'importante evoluzione nella sua personalità, passando ancora una volta attraverso la non accettazione da parte degli abitanti della sua cittadina, soprattutto da parte di Maxine Martin, nuovo cattivo, forse con un po' meno carisma rispetto al Bill Macey della prima stagione, ma che nasconde determinate questioni che potrebbero essere importanti per lo sviluppo futuro dello show.
Interessantissimo è anche il rapporto di amicizia tra Kieren e Amy, già sviluppatosi nel corso della prima stagione, con la ragazza che, non vergognandosi affatto della sua condizione di malata di sindrome da morte parziale, ricomincerà pian piano a scoprire la sua umanità. E, piccolo SPOILERINO, non solo dal punto di vista emozionale, come vedremo soprattutto negli ultimi episodi. Tra i nuovi personaggi da segnalare anche l'ingresso in scena di Simon, che renderà interessante la questione degli affetti da sindrome da morte parziale, paventando una seconda resurrezione imminente, ma, soprattutto, intrecciando una emozionante relazione proprio con Kieren.
Dunque, se "The Walking Dead" non riesc più a prendere per davvero, pur trattando la questione zombie in maniera classica, molto più vicina all'immaginario del pubblico, "In the Flesh", staccandosi completamente da ciò che le persone sanno sugli zombie, riesce ad essere una serie molto più umana di quanto ci si potrebbe aspettare, molto più emozionante di quanto ci si potrebbe aspettare ed anche molto più avvincente. Certo, i ritmi sono abbastanza lenti, ma non è certo un difetto per la serie, che pur nella sua "lentezza" riesce a catturarti subito e a non farti più staccare da lei.
Voto: 7,5
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