DIETRO LA MASCHERA (A CARNEVALE OGNI RECENSIONE VALE) - Cabal di Clive Barker (1990)
La solita cricca di blogger è composta da gente che viene da tutte le parti d'Italia e non è un caso, infatti, che qualcuno proponga di festeggiare il Carnevale a partire dallo scorso Giovedì, per sei giorni fino al Martedì grasso, giorno della fine del periodo di Carnevale. Vaglielo a spiegare a questi che io sono di Milano e per me Carnevale è Sabato prossimo e il giorno dopo sarò alla Cartoomics, giusto per godere al massimo sto fatto delle maschere. L'evento, pensato da Marco Contin del blog "La stanza di Gordie", è ovviamente a tema e vede una recensione al giorno per sei giorni di film in cui viene indossata una maschera. Io ho scelto di parlare di "Cabal", diretto da Clive Barker, in cui ad indossare la maschera abbiamo niente popo di meno che David Cronenberg!
Non ho una grande dimestichezza con il cinema di Clive Barker, scrittore, regista e sceneggiatore di storie horror quasi unanimemente apprezzate dal pubblico di tutto il mondo: già con il primo "Hellraiser", diretto nel 1987, non mi aveva impressionato più di tanto e il recupero, fatto solamente per onore di una grande figura del cinema horror, mi era stato abbastanza indigesto, per quanto non da bocciare. Tra le sue sceneggiature ho visto poi "Candyman - Terrore dietro lo specchio", altro film che sì, ho trovato abbastanza carino, ma sia a livello di trama sia a livello registico non è che mi avesse poi così tanto impressionato. Pochi giorni fa è venuto però il momento di "Cabal", altro film che ha sia uno zoccolo duro di fan che ne hanno apprezzato sia la versione originale sia la director's cut uscita in Italia pochi anni fa, sia una schiera di detrattori che per vari motivi non riescono ad apprezzarlo. Al netto della mia visione, ho avuto un po' l'impressione di aver sbagliato il film per questa occasione, dato che non è la maschera, qui indossata da un David Cronenberg nelle per me inedite vesti di attore, la vera e propria protagonista del film, quanto più che altro la contrapposizione tra i mostri e gli umani, con la maschera che non mi è sembrata assumere un significato fondante per la pellicola.
Aaron Boone, interpretato da Craig Sheffer, è tormentato da tempo da incubi spaventosi, in cui compaiono mostri e una strana città, chiamata Midian, popolata da creature mostruose. Seguendo il consiglio della sua ragazza Lori, interpretata da Anne Bobby, è in cura dal dottor Decker, interpretato da David Cronenberg, psicanalista che si rivelerà presto essere un feroce serial killer, che ha ucciso famiglie intere nel corso della sua carriera. Ingannando Aaron, lo psicanalista somministra lui dell'LSD, convincendolo che sia litio: il delirio e le allucinazioni da esso provocate lo fanno investire da un camion e, ancora sotto l'effetto della droga decide di partire alla ricerca di Midian, che secondo lui sarebbe abitata dai mostri che egli vede nei suoi sogni.
Tanto per fare le cose fatte per bene, ho deciso di vedere direttamente la versione director's cut, che molti dicono essere sensibilmente migliore rispetto alla versione originale, quindi l'idea era quella di guardare un bel film sin dall'inizio, senza doverne guardare due versioni diverse, magari anche in tempi stretti. Dal punto di vista tecnico sono riuscito ad apprezzare abbastanza "Cabal", che nella parte iniziale ci mostra delle sequenze oniriche di pregevole fattura e delle inquadrature ricercate sì, ma non eccessivamente fighette, cosa che negli ultimi anni va particolarmente di moda. Mi piacciono poi in maniera particolare quei film che vanno dritti al punto, senza girare troppo intorno al messaggio che vogliono mandare, creando un universo tale per cui i mostri creati da Clive Barker - la cui inventiva e creatività in questa sceneggiatura è lodevole - non sono i veri mostri, ma sono gli umani quelli che mostrano i comportamenti peggiori, un messaggio poi diventato un argomento comune per quasi tutto il cinema di Guillermo del Toro.
Quello che per molti è diventato un cult del genere horror, ha mostrato alla mia prima visione quei difetti che avevo già riscontrato in qualche modo in "Hellraiser", che non me lo avevano fatto apprezzare come avrei voluto: se il ritmo, almeno per quel che mi riguarda, mi è sembrato essere stato gestito meglio rispetto al film più famoso del regista, la sceneggiatura, pur mandando un messaggio dritto e bello chiaro, mi è parsa piuttosto confusionaria e in alcuni frangenti non mi ha particolarmente impressionato la coesione tra i diversi eventi. Rimane poi la sensazione di aver un po' cannato il film per la tematica che volevamo esplorare con la solita cricca di blogger: Decker è un personaggio importante, ma non mi è parso che la maschera fosse la vera protagonista del film. Quanto meno, ho avuto l'occasione di vedere un cult degli anni novanta - anzi proprio del 1990! - che con le dovute proporzioni mi è pure piaciuto!
Partecipano alla rassegna anche i seguenti blog:
USA 1990
Titolo Originale: Nightbreed
Regia: Clive Barker
Sceneggiatura: Clive Barker
Cast: Craig Sheffer, Anne Bobby, David Cronenberg, Charles Haid, Hugh Quarshie, Hugh Ross, Doug Bradley, Catherine Chevalier, Malcolm Smith, Bob Sessions, Oliver Parker, Debora Weston
Durata: 120 minuti
Genere: Horror
Non ho una grande dimestichezza con il cinema di Clive Barker, scrittore, regista e sceneggiatore di storie horror quasi unanimemente apprezzate dal pubblico di tutto il mondo: già con il primo "Hellraiser", diretto nel 1987, non mi aveva impressionato più di tanto e il recupero, fatto solamente per onore di una grande figura del cinema horror, mi era stato abbastanza indigesto, per quanto non da bocciare. Tra le sue sceneggiature ho visto poi "Candyman - Terrore dietro lo specchio", altro film che sì, ho trovato abbastanza carino, ma sia a livello di trama sia a livello registico non è che mi avesse poi così tanto impressionato. Pochi giorni fa è venuto però il momento di "Cabal", altro film che ha sia uno zoccolo duro di fan che ne hanno apprezzato sia la versione originale sia la director's cut uscita in Italia pochi anni fa, sia una schiera di detrattori che per vari motivi non riescono ad apprezzarlo. Al netto della mia visione, ho avuto un po' l'impressione di aver sbagliato il film per questa occasione, dato che non è la maschera, qui indossata da un David Cronenberg nelle per me inedite vesti di attore, la vera e propria protagonista del film, quanto più che altro la contrapposizione tra i mostri e gli umani, con la maschera che non mi è sembrata assumere un significato fondante per la pellicola.
Aaron Boone, interpretato da Craig Sheffer, è tormentato da tempo da incubi spaventosi, in cui compaiono mostri e una strana città, chiamata Midian, popolata da creature mostruose. Seguendo il consiglio della sua ragazza Lori, interpretata da Anne Bobby, è in cura dal dottor Decker, interpretato da David Cronenberg, psicanalista che si rivelerà presto essere un feroce serial killer, che ha ucciso famiglie intere nel corso della sua carriera. Ingannando Aaron, lo psicanalista somministra lui dell'LSD, convincendolo che sia litio: il delirio e le allucinazioni da esso provocate lo fanno investire da un camion e, ancora sotto l'effetto della droga decide di partire alla ricerca di Midian, che secondo lui sarebbe abitata dai mostri che egli vede nei suoi sogni.
Tanto per fare le cose fatte per bene, ho deciso di vedere direttamente la versione director's cut, che molti dicono essere sensibilmente migliore rispetto alla versione originale, quindi l'idea era quella di guardare un bel film sin dall'inizio, senza doverne guardare due versioni diverse, magari anche in tempi stretti. Dal punto di vista tecnico sono riuscito ad apprezzare abbastanza "Cabal", che nella parte iniziale ci mostra delle sequenze oniriche di pregevole fattura e delle inquadrature ricercate sì, ma non eccessivamente fighette, cosa che negli ultimi anni va particolarmente di moda. Mi piacciono poi in maniera particolare quei film che vanno dritti al punto, senza girare troppo intorno al messaggio che vogliono mandare, creando un universo tale per cui i mostri creati da Clive Barker - la cui inventiva e creatività in questa sceneggiatura è lodevole - non sono i veri mostri, ma sono gli umani quelli che mostrano i comportamenti peggiori, un messaggio poi diventato un argomento comune per quasi tutto il cinema di Guillermo del Toro.
Quello che per molti è diventato un cult del genere horror, ha mostrato alla mia prima visione quei difetti che avevo già riscontrato in qualche modo in "Hellraiser", che non me lo avevano fatto apprezzare come avrei voluto: se il ritmo, almeno per quel che mi riguarda, mi è sembrato essere stato gestito meglio rispetto al film più famoso del regista, la sceneggiatura, pur mandando un messaggio dritto e bello chiaro, mi è parsa piuttosto confusionaria e in alcuni frangenti non mi ha particolarmente impressionato la coesione tra i diversi eventi. Rimane poi la sensazione di aver un po' cannato il film per la tematica che volevamo esplorare con la solita cricca di blogger: Decker è un personaggio importante, ma non mi è parso che la maschera fosse la vera protagonista del film. Quanto meno, ho avuto l'occasione di vedere un cult degli anni novanta - anzi proprio del 1990! - che con le dovute proporzioni mi è pure piaciuto!
Partecipano alla rassegna anche i seguenti blog:
- 28/02: La stanza di Gordie
- 01/03: Pietro Saba World
- 03/03: Delicatamente Perfido
- 04/03: Director's Cult
- 05/03: La bara volante
- 05/03: Solaris
Perchè, a Milano il Carnevale si festeggia in altra data??
RispondiEliminaPurtroppo credo che manchi alla mia "collezione", ma prima o poi recupero certamente ;)
RispondiEliminaIo sono tra quelli che ama il cinema di Clive Barker, compreso lo splendido Cabal...
RispondiEliminaMi sa che lo vedrei più per la performance di David Cronenberg, e mi vedrei invece Candyman! :p
RispondiEliminaIl concetto de "sono gli umani i veri mostri" ormai è inflazionato, ma a quei tempi poteva avere un che di innovativo...il film non l'ho visto ma non credo abbia gli elementi per farmi correre al recupero ;)
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