I am Mother di Grant Sputore (2019)



Australia, USA 2019
Titolo Originale: I am Mother
Sceneggiatura: Michael Lloyd Green
Durata: 115 minuti
Genere: Fantascienza, Thriller


Da grande appassionato di cinema di fantascienza non potevo lasciarmi scappare su Netflix la visione di "I am Mother". É però da quando Netflix ha cominciato a produrre film originali che ne critico abbastanza aspramente la sua produzione, motivo per cui il trailer e l'immagine promozionale che ne anticipavano l'uscita sulla piattaforma mi intrigavano abbastanza, ma avevo paura si trattasse del solito filmettino trascurabile o, ancora peggio, della solita raccolta dell'umido che opera Netflix tra quelle pellicole che per vari motivi non riescono ad ottenere l'uscita in sala. Affidata la regia allo sconosciuto Grant Sputore, altro motivo per cui la mia fiducia stava scendendo, ci stava di buono il fatto che dei soli tre personaggi presenti all'interno del film uno di questi fosse interpretato da Hilary Swank, attrice secondo me non proprio straordinaria dal punto di vista recitativo, ma che a me bene o male non è mai dispiaciuta nei film in cui ha partecipato che ho avuto modo di vedere. Il secondo ruolo importante del film è interpretato dalla giovanissima Clara Rugaard, ventunenne attrice danese con pochi film all'attivo e principalmente attiva in patria.
L'umanità è ormai estinta da tempo e, all'interno di una struttura ultratecnologica non ben localizzata, una bambina viene cresciuta, fino ad arrivare all'adolescenza, da un droide, chiamandosi a vicenda Madre e Figlia, senza nomi propri. La ragazza è stata cresciuta solamente dal droide, che l'ha educata a seguire il bene superiore per decidere che deve sopravvivere e chi deve morire, mentre nel frattempo crede che la Terra al di fuori della struttura in cui vive sia un ambiente tossico e mortale. Le convinzioni della ragazzina vengono però sconvolte quando questa incontra una donna, anch'essa senza un nome proprio, che mette in dubbio gli insegnamenti di Madre, narrandole di una guerra tra robot e esseri umani che ha portato allo sterminio quasi totale della sua specie. Dopo l'incontro la ragazzina si trova a dover decidere a quale delle due figure credere: a quella che porta le sue stesse sembianze o a colei che l'ha cresciuta facendola diventare ciò che è ora? Continuamente ostacolata da Madre e spinta dalla donna misteriosa, Figlia comincerà a cercare la verità da sola mettendo continui dubbi nello spettatore.
"I am Mother" è uno dei film più riusciti prodotti da Netflix? Non lo so perchè non li ho visti tutti, sicuramente è uno dei migliori prodotti dalla piattaforma che ho visto in questi ultimi mesi, dopo alcune cantonate prese, finalmente ci troviamo davanti ad una pellicola intelligente che sa coinvolgere lo spettatore dall'inizio alla fine mettendolo davanti ad una lista infinita di dubbi e di valutazioni da fare e di riflessioni esistenziali magari solamente accennate, ma di certo non banali. Dal momento in cui Figlia incontra la donna misteriosa, lo spettatore si ritrova, giustamente, nelle sue stesse condizioni, con il dubbio che lo pervade: ora, se uno ha visto più di un film sull'intelligenza artificiale sa bene che la macchina è sempre cattiva ed è bene fidarsi dell'umano, ma in questo film in particolare è bene non dare tutto per scontato, perchè anche l'essere umano, nella fattispecie la donna misteriosa, potrebbe mentire per i più disparati motivi. Ne consegue che "I am Mother" è davvero una di quelle pellicole a cui bisogna prestare la massima attenzione per non perdersi dei dettagli e in cui di contro potrebbe essere facile perdersi, con la sceneggiatura che alterna momenti in cui, in seguito alla risoluzione di un dubbio, ce ne viene subito posto un altro da risolvere.
"I am Mother" è sicuramente un film ben riuscito in cui forse un ritmo maggiore nella narrazione avrebbe contribuito a renderlo più coinvolgente e meno complesso da seguire, ma che fonda la sua potenza sull'insinuare il dubbio nello spettatore e sull'aprire a particolari riflessioni che non lasciano del tutto indifferenti.

Voto: 7

Commenti

Post popolari in questo blog

CHI BEN COMINCIA... #9 - Blindspot

xXx - Il ritorno di Xander Cage di D. J. Caruso (2017)

Spring Breakers - Una vacanza da sballo