La bambola assassina 2 di John Lafia (1990)


USA 1990
Titolo Originale: Child's Play 2
Regia: John Lafia
Sceneggiatura: Don Mancini
Durata: 84 minuti
Genere: Horror


Solamente due anni prima "La bambola assassina" era stato accolto dalla critica con buone recensioni, che lo ritenevano un film intelligente e ben riuscito, ma nessuno si immaginava che, di lì a poco, il primo film e di conseguenza poi tutta la saga che ne è derivata, sarebbe diventata di culto. É però per battere il ferro finchè caldo e per guadagnare qualche altro bel bigliettone che subito Don Mancini, che si era già occupato del soggetto e della sceneggiatura del film precedente, ha già pronta la sceneggiatura di un seguito, la cui regia sarà affidata al regista John Lafia, che già allora non aveva dato grande prova di sè dal punto di vista cinematografico e che, in seguito alla direzione de "La bambola assassina 2" si dedicò principalmente alla televisione, figurando tra le altre cose come sceneggiatore dello sceneggiato televisivo "It", senza però venirne accreditato. Del cast del film precedente ritorna solamente Alex Vincent nei panni di Andy Barclay, con l'assenza degli altri membri del cast del film precedente che viene giustificata abbastanza bene a livello di trama, mentre vengono introdotti Kyle, interpretata da Christine Elise e i suoi genitori adottivi Johanne e Phil Simpson, rispettivamente interpretati da Jenny Agutter e Gerrit Graham.
Sono passati due anni dagli eventi narrati nel corso del film precedente: la bambola posseduta dall'anima di Chucky, ormai quasi completamente bruciata, viene riparata e ricostruita da alcuni impiegati della ditta Tipo Bello, per evitare una cattiva pubblicità. Ricostruendo la bambola però riporteranno in vita lo spirito di Chucky, che subito ucciderà i dipendenti dell'azienda per cominciare a cercare Andy che, essendo la prima persona a cui ha rivelato la sua vera identità, è anche l'unico che può ospitare la sua anima, una volta abbandonato il corpo della bambola. Nel frattempo Andy, creduto pazzo assieme alla madre per gli avvenimenti del film precedente, viene preso in adozione dalla famiglia Simpson, che accoglie in casa propria anche una ragazza di nome Kyle, ma l'ambientamento per lui non è dei più semplici: si spaventa vedendo una bambola Tipo Bello e continua a insistere sul fatto che gli avvenimenti da lui vissuti fossero reali, cosa non accettata di buon cuore dalla sua famiglia. Chucky però riuscirà a trovare il luogo in cui si trova Andy e comincerà a minacciare i membri della famiglia con Andy che non verrà mai creduto ne suoi tentativi di mettere in guardia gli altri membri della famiglia sui suoi poteri.
Da quello che mi ricordo, tra i pochi lavori diretti da John Lafia, non ricordo di averne visto nessuno, ma quanto meno la sceneggiatura, essendo stata scritta dallo stesso Don Mancini che aveva diretto il capitolo precedente, rimane coerente con quello che era lo stile del primo film, non discostandosi però più di tanto da esso a livello strutturale. La trama infatti, a livello narrativo, segue una struttura molto molto simile al suo predecessore, con Chucky che, dal momento in cui comincerà a commettere omicidi, farà sì che nessuno creda nelle parole di Andy, in modo da potere un giorno impossessarsi del suo corspo una volta che avrà abbassato lo sguardo. Essendo però un seguito deve seguire la regola aurea secondo cui basterebbe fare come il primo, ma di più, ed i effetti il risultato ottenuto da John Lafia con questo secondo capitolo mi è parso lodevole proprio per quello: "La bambola assassina 2" è un film divertente, con una dose di sangue molto maggiore rispetto al primo film e con alcune scene che sono diventate iconiche allo stesso modo di quelle del suo predecessore - il banner di questa rassegna speciale che sto conducendo fino ad arrivare a "La bambola assassina", remake del 2019, è preso proprio da questo film - e che hanno reso la pellicola divertente quanto basta per non fare poi troppi confronti con il suo predecessore.
"La bambola assassina 2" non sarà dunque riuscito a diventare un cult del genere come il suo predecessore o come il quarto capitolo di questa saga, "La sposa di Chucky" di cui si parlerà nel giro di qualche settimana, ma rimane il film horror divertente con un antagonista estremamente divertente proprio come avevamo imparato a conoscerli nel film che lo ha preceduto. Ovvio che alcune scene siano maggiormente caricate e maggiormente esagerate, ma la cosa funziona abbastanza bene, per un film che, pur non essendo molto ricordato, sa difendersi più che bene al cospetto dei film più conosciuti e più iconici dell'intera saga.


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