Rocketman di Dexter Fletcher (2019)



Regno Unito, USA, Canada 2019
Titolo Originale: Rocketman
Sceneggiatura: Lee Hall
Durata: 121 minuti
Genere: Biografico, Musicale


Per quanto riguarda la musica ho dei gusti molto semplici: che tu faccia un motivetto catchy oppure un testo ultra-impegnato a me non cambia nulla, se hai una bella voce e non canti canzonette tipo i Modà o Laura Pausini hai buone probabilità di piacermi. Se hai una voce come Myles Kennedy o come Justin Hawkins o come Chris Cornell ti devi impegnare moltissimo per non piacermi. Di contro, non sono mai stato particolarmente fan di Elton John, sì, mi piacciono moltissimo alcuni suoi brani, sono legato molto alla colonna sonora de "Il re leone" da lui composta - di cui ho scoperto le versioni originali molto più avanti rispetto a quando ho visto il film per la prima volta -, ma non è che sia un cantante che conosco a menadito. Una cosa che però mi piace particolarmente è la tendenza, nata grazie a "Bohemian Rhapsody" - oh, un merito a questo filmetto in cui Freddie Mercury ha gli stessi superpoteri di Capitan America glielo vogliamo dare? - dei biopic musicali, che ha portato poi al bellissimo "The Dirt: Mötley Crüe" e al biopic sui Burzum che ancora non sono riuscito a vedere. Infine a "Rocketman", dedicato ad Elton John e diretto da quel Dexter Fletcher che in "Bohemian Rhapsody" aveva portato baracca e burattini verso la fine della produzione facendo il grosso del lavoro senza poi esserne accreditato. Ad interpretare il protagonista abbiamo Taron Egerton, attore che ancora non ho bene inquadrato, mentre nel cast figurano anche Richard Madden che qui non muore sgozzato durante un matrimonio, ma se lo meriterebbe, Jamie Bell e Bryce Dallas Howard nei panni della madre di Elton John.
Dexter Fletcher decide sin dall'inizio che la struttura di "Rocketman" debba ricalcare quella di un musical, in cui la componente musicale è sì importante, ma in cui il cinema non deve essere lasciato da parte. Subito si comincia a narrare la storia di Elton John attraverso un flashback narrato dallo stesso protagonista durante una seduta in un centro di disintossicazione, seduta che accompagnerà la narrazione di tutta la vicenda per tutta la durata del film. Si parte dalla sua infanzia, dal rapporto con la madre fredda e distaccata fino ad arrivare al padre assente, per poi ripercorrere sia la carriera musicale sia la vita amorosa del protagonista, fatta principalmente di scelte sbagliate in cui il rapporto con la madre, che non cambierà mai nel corso del film, sarà una grossa influenza per la formazione del suo carattere e per le sue scelte di vita.
La scelta del regista di rendere il film quasi un vero e proprio musical si sposa perfettamente con quello che è il ritratto che si vuole dare di Elton John, che qui non è un supereroe, ma un essere umano fatto e finito le cui scelte e i cui eccessi vengono narrati a dovere dal film in questione. Un'altra scelta veramente importante è stata quella di far cantare le canzoni all'attore Taron Egerton - per me pazzesco - piuttosto che campionare la voce di Elton John riproponendola in playback: il risultato è una performance recitativa che non si limita all'imitazione e non finisce per diventare scimmiottamento e in cui l'attore - che per altro non è che somigli poi molto al personaggio interpretato - non si annulla del tutto in funzione di Elton John, cosa che ho apprezzato moltissimo. Un'altra cosa che ho apprezzato moltissimo, rispetto a "Bohemian Rhapsody", ma anche a "The Dirt: Mötley Crüe", è il fatto che vediamo per davvero il processo creativo di una canzone in maniera compiuta: "Rocketman", ad esempio, è un motivetto che riecheggia nelle orecchie di Elton John sin dall'inizio del film, e la scena in cui viene eseguita la title-track è, sia a livello musicale sia soprattutto a livello cinematografico, letteralmente da brividi, forse una delle scene che mi ha emozionato in assoluto di più, così come mi è piaciuta particolarmente l'esecuzione di "Saturday Night's All Right for Fighting" e quella finale di "I'm Still Standing", mentre ad esempio non mi aspettavo che avrebbero inserito "Pinball Wizard", canzone dei "The Who" che adoro ma che, mi dispiace per loro, apprezzo molto di più nella versione che viene eseguita nel film "Tommy" proprio assieme ad Elton John.
Volendo proprio trovare un difetto a questo film, non mi ha convinto molto il finale, che sembra arrivare in maniera non del tutto graduale, quasi come e il film avesse ancora molte cose da dire prima di arrivare a quel punto, ma poi, per motivi di durata, si sia deciso di troncare. Per il resto Taron Egerton mi è sembrato particolarmente in parte, riuscendo a non annullarsi dietro al personaggio interpretato e riuscendo a non imitarlo nè a scimmiottarlo e le canzoni da lui eseguite sono rese veramente bene. D'altra parte anche lo stesso Dexter Fletcher riesce a dirigere un film in cui la parte musicale è importante, ma in cui il cinema non viene messo in secondo piano, con alcune scene che sono dirette in maniera veramente interessante e coinvolgente, esecuzione di "Rocketman" su tutte, riesce a rimanere davvero impressa. Sapevo che grazie a questo film sarei riuscito ad emozionarmi e a scoprire qualcosa di più sulla vita di un cantante cui non sono mai stato particolarmente affezionato se non a qualche canzone, non mi aspettavo che mi sarei trovato davanti ad una delle pellicole più interessanti ed emozionanti degli ultimi mesi.

Voto: 7,5

Commenti

  1. Visto al cinema e adorato.
    Concordiamo anche sul voto!

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  2. Cinque alto! Il mio parere lo conosci, ero curiosi di leggere il dettaglio del tuo, ma come sempre siamo d’accordo. Al momento uno dei migliori film tra quelli usciti di recente, almeno per quello che mi riguarda. Cheers!

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