The Grudge di Takashi Shimizu (2004)


USA 2004
Titolo Originale: The Grudge
Sceneggiatura: Stephen Susco
Durata: 88 minuti
Genere: Horror


Terminata la prima parentesi giapponese della saga, lo speciale su "Ju-on" prosegue con i tre film statunitensi prodotti tra il 2004 ed il 2009 e che hanno avuto alla regia lo stesso Takashi Shimizu che aveva diretto la tetralogia giapponese tra il 2000 e il 2003. L'interesse mio verso la trilogia statunitense è rivolto principalmente perchè, quando e se mai riapriranno i cinema qui in Lombardia - anche se il film è uscito in quelle altre regioni in cui le sale erano rimaste aperte - vorrei vedere il "The Grudge" diretto da Nicolas Pesce che dovrebbe costituire il reboot proprio della saga statunitense. E' un po' strano avere a che fare con questa nuova saga perchè non ho mai ben capito quali fossero le motivazioni che hanno spinto i produttori a far realizzare allo stesso regista della tetralogia originale i remake americani, così come non ho mai capito - a parte per quanto riguarda i bigliettoni - cosa potesse aver spinto Takashi Shimizu ad accettare la cosa, portandosi dietro, tra l'altro, Takako Fuji, l'attrice che ha sempre interpretato Kayako, e Yūya Ozeki nei panni di Toshio, così come di ambientare la nuova storia in Giappone. La protagonista di questo film è però interpretata da Sarah Michelle Gellar, attrice da queste parti sempre parecchio apprezzata e in quel periodo ancora molto sulla cresta dell'onda, prima dell'attuale declino, dato che è un po' di anni che non la vedo. Nel cast abbiamo anche Jason Behr, Clea DuVall e Bill Pullman.
Protagonista della vicenda è Karen Davis, un'assistente sociale che viene chiamata, per sostituire una collega misteriosamente scomparsa di nome Yoko - in realtà lo spettatore sa che è stata aggredita da Kayako nella scena precedente - per accudire una vecchia signora che vive in casa da sola in una situazione di completo disagio, oltre ad essere quasi catatonica e per nulla autosufficiente. Dopo aver constatato lo stato di degrado della casa, la donna inizia a sentire strani rumori, fino a vedere morire la vecchia signora, che viene sovrastata da uno spirito, la cui visione la traumatizzerà moltissimo. Attraverso vari flashback vediamo anche la storia della famiglia della vecchia signora, arrivata ad abitare in Giappone per lavoro e iniziando subito, in quella casa, a sperimentare strani fenomeni e strane presenze.
Alla luce anche della visione dei precedenti capitoli giapponesi, non ho ben capito quale fosse il ruolo che avrebbe voluto assumere questo "The Grudge", che in fin dei conti è stato il primo film di questo filone che ho visto. Da una parte il fatto che il film fosse ambientato in Giappone e con anche gli stessi attori ad interpretare Kayako e Toshio può far pensare a qualcosa che potesse avvicinarsi all'idea del seguito con dei protagonisti statunitensi che si trasferiscono in Giappone, ma poi, alla luce di ciò che ho visto, ci troviamo davanti ad un vero e proprio remake occidentalizzato che ripercorre bene o male gli eventi e le scene di "Ju-on" e di "Ju-on: Rancore", con anche una piccola citazione - nella scena per me migliore di quel film - a "Ju-on: Rancore 2", ovviamente, americanizzandolo il più possibile, ovvero mostrando sempre di più invece che nascondere come veniva fatto negli originali giapponesi, usando gli stratagemmi tipici dell'horror occidentale e scaricando la tensione con dei jump-scare a volte anche forzati, laddove negli originali giapponesi in molti casi la tensione non veniva scaricata, ma mantenuta su certi livelli.
Alla fine però a "The Grudge" rimango comunque un po' affezionato: per quanto non si capisca bene quello che vuole essere e per quanto la ripetizione di scene già viste non l'abbia apprezzata particolarmente in questa nuova visione, continuo a ritenere il film un horror comunque non del tutto da buttare in cui i remake di film horror orientali proliferavano come batteri. A facilitare la cosa abbiamo dei buoni protagonisti che però interpretano dei personaggi non proprio scritti benissimo, motivo per cui il mio affetto è più che altro legato a ricordi adolescenziali più che al film in sè che sì, si lascia guardare, ma certo non aveva grosse pretese all'epoca e adesso non è che sia invecchiato proprio benissimo.

Commenti

  1. E' il primo che ho visto, ovviamente, e ancora oggi mi mette una strizza incredibile ç_ç

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  2. Visti i precedenti Ju-On giapponesi proprio non si capisce la ragione dell'esistenza di questo remake, se non per cercare (e molti di noi sono la prova della bontà dell'operazione) di spargere il verbo in Occidente. Mi piace la scelta di perseverare con l'ambientazione giapponese, cosa che verrà a mancare mi pare in "Grudge 3"...

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