Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni (2017)

Italia 2017
Titolo Originale: Tutto quello che vuoi
Regia: Francesco Bruni
Sceneggiatura: Francesco Bruni
Cast: Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Emanuele Propizio, Riccardo Vitiello, Donatella Finocchiaro, Antonio Gerardi, Raffaella Lebboroni, Andrea Lehotská
Durata: 102 minuti
Genere: Commedia, Drammatico


Casualità vuole che, pochi giorni dopo aver visto "Ella & John", film che parlava della vecchiaia in un modo delicato e coinvolgente, grazie alle proiezioni che organizzo con il Cineforum Vimodrone ho avuto la possibilità di vedere "Tutto quello che vuoi", film italiano uscito nel corso del 2017, terzo lavoro cinematografico del regista Francesco Bruni dopo "Scialla! Stai Sereno" e "Noi 4".
Il film è ambientato a Roma dove Alessandro, interpretato da Andrea Carpenzano, è un ragazzo di ventidue anni che passa le sue giornate con i suoi tre amici, barcamenandosi tra i pomeriggi al bar e qualche piccolo crimine. Accetta, obbligato dal padre, un lavoro come accompagnatore di Giorgio, interpretato da Giuliano Montaldo, anziano poeta di ottantacinque anni affetto dal morbo di Alzheimer. Appartenendo a due mondi completamente diversi i due personaggi avranno modo di conoscersi e di trarre il meglio l'uno dall'altro, con Alessandro che vedrà risvegliarsi il suo interesse verso la cultura e una certa volontà di prendere in mano la sua vita e trovarsi un lavoro stabile, mentre Giorgio avrà modo, prima di morire serenamente, di ritrovare il tesoro da lui sepolto durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie anche all'aiuto degli amici di Alessandro che lo accompagneranno nel suo ultimo viaggio terreno.
Ricordo che lo scorso anno, dato che non sempre si può vedere tutto quello che si vuole - ah ah, ho fatto un gioco di parole col titolo... ah ah... no eh!?! -, avevo saltato a piè pari la visione di questa pellicola non per disinteresse, quanto più che altro per indifferenza. Ammetto candidamente quando i miei pregiudizi verso una pellicola sono sbagliati e anzi, quando la cosa accade in senso positivo ne sono anche particolarmente contento, dato che la visione in questione è stata in grado di sorprendermi e di farmi comunque riflettere. Non siamo davanti ad un capolavoro indimenticabile della storia del cinema, siamo però davanti ad un perfetto film da cineforum che, visto in un ambiente in cui al termine del film è possibile confrontarsi, assume ancora più valore. E il film dà tantissimi spunti di discussione, soprattutto per quanto riguarda la sua sceneggiatura e il modo in cui sono scritti i personaggi, poi poco importa se gli attori coinvolti - tanti semi-esordienti - non siano poi il massimo a livello recitativo e se la regia si limita a fare il compitino: se la storia lascia qualcosa allo spettatore allora il film, anche se non eccelso a livello tecnico, merita di essere ricordato.
E quella narrata da "Tutto quello che vuoi" è una storia bella in cui tutti, in qualche modo, guadagnano importanti esperienze di vita: Alessandro e i suoi amici stando di fianco a Giorgio ed aiutandolo ad esaudire un suo grande desiderio troveranno la voglia di vivere, di rendersi utili a chi sta loro intorno, di prendere in mano il proprio futuro, chi riprendendo gli studi, chi cercandosi un lavoro, mentre Giorgio darà loro, indirettamente, questa grande forza, rivivendo anche le esperienze che hanno in qualche modo segnato la sua vita. Una storia bella che sicuramente lascia qualcosa di cui riflettere anche nei giorni successivi alla visione.

Voto: 7+

Commenti

  1. Visto in estate e piaciuto moltissimo. Un peccato non se ne sia parlato granché.

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  2. Al momento dell'uscito non ci avrei scommesso ma negli ultimi mesi ne ho sentito parlare discretamente bene. La tematica delicata potrebbe riavvicinarmi ad un regista che in passato non mi ha particolarmente convinto. Segno in lista!

    ps: da me ci sono 25 domande per te (http://storiesbooksandmovies.blogspot.it/2018/02/25-indiscrete-domande-cinefile.html) :D

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  3. E' uno di quei film che so già che quando lo guarderò mi domanderò: "Ma perché non l'ho vista prima?".
    Non so. C'è qualcosa che non mi attira - sarà il vecchino? - ma vedrò di vederlo comunque.

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