Black Panther di Ryan Coogler (2018)


USA 2018
Titolo Originale: Black Panther
Regia: Ryan Coogler
Sceneggiatura: Ryan Coogler, Joe Robert Cole
Cast: Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong'o, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Letitia Wright, Winston Duke, Angela Bassett, Forest Whitaker, Andy Serkis
Durata: 134 minuti
Genere: Azione, Supereroi


Arriva, con considerevole ritardo e a poco meno di una settimana dall'uscita di uno dei film più attesi da tutti i nerd del mondo, che sarà il film che cambierà per sempre il Marvel Cinematic Universe come lo conosciamo, la recensione dell'ultimo film che lo ha preceduto nei cinema, quel "Black Panther" che ancora oggi nei cinema sta battendo - per quanto mi riguarda abbastanza inspiegabilmente - ogni record di incassi. In attesa dunque dell'uscita di "Avengers: Infinity War", per il quale ammetto di avere un fomento pazzesco, ecco che arriva finalmente il mio commento su uno dei supereroi di cui prima dell'uscita del film non sapevo una cippa - come a dirla tutta di molti altri dell'universo cinematografico - e del quale me ne fregava altrettanto e che, dopo la visione, posso dirlo tranquillamente, mi interessa forse ancora meno.
Prima di ereditare il regno del Wakanda, uno dei più ricchi del mondo per l'elevatissima presenza di vibranio, in seguito alla morte del padre, T'Challa, interpretato da Chadwick Boseman, deve affrontare determinate prove per ottenere la corona e riacquisire i poteri della Pantera Nera. Poco dopo la nomina il re scopre che un trafficante d'armi, Ulysses Klaue interpretato da Andy Serkis, ha rubato da un museo di Londra un importante attrezzo in vibranio, per poi rivenderlo in Corea del Sud. Una volta nel paese scoprirà che il suo compratore è un agente della CIA, Everett Ross, interpretato da Martin Freeman. Riuscito a sventare la vendita e a catturare Klaue, il luogo in cui questi deve essere interrogato viene assaltato, Klaue viene ucciso e T'Challa noterà, addosso al capo degli assalitori, un anello. Il capo degli assalitori ucciderà, nel corso dell'assalto, sia Klaue sia il resto della sua banda.
Non so bene per quale motivo, ma il mio approccio con questa pellicola, pompatissima dalla critica e dal pubblico mondiale che la sta premiando enormemente al botteghino rendendola la pellicola con il maggiore incasso per il Marvel Cinematic Universe - o comunque giù di lì, a ridosso del sorpasso su "The Avengers" -, non è stato dei migliori. Oltre ad aver aspettato una vita prima di guardarla, anche nel corso della visione non ci ho trovato, quasi mai, quella magia che mi cattura nelle visione di un qualsiasi film del "Marvel Cinematic Universe", vedi ad esempio "Spider-Man: Homecoming" o il da me meno conosciuto "Doctor Strange", che ho piuttosto adorato. Allo stesso modo anche per quel che riguarda questo film la mia conoscenza su Black Panther era non limitata, addirittura nulla, ma a tutti gli effetti nulla, se non il fatto di essere il film che precede "Avengers: Infinity War", mi spingeva verso la visione.
Pur avendo trovato il coraggio, il film non mi ha detto praticamente nulla: troppi personaggi in gioco, una intera cultura che il regista aveva il dovere di creare e di spiegare al pubblico, troppi eventi hanno presto mandato il film sui binari che io proprio non avrei voluto. Non dico rendendolo brutto, perchè comunque secondo gli aspetti su cui punta la casa produttrice, il film funziona anche, quanto più che altro quasi completamente innocuo a livello emotivo e mai in grado di farmi entrare in empatia con qualcuno dei personaggi in scena. Unica nota che ho apprezzato particolarmente, ed è una discreta novità visti i difetti di praticamente tutti gli altri film del "Marvel Cinematic Universe", è l'antagonista interpretato da Michael B. Jordan, che nonostante non sia scritto in maniera così approfondita, mi ha soddisfatto principalmente per l'interpretazione data dall'attore.
Non so bene quale sarà il ruolo di Black Panther in "Avengers: Infinity War", ma sembra a guardare i trailer che possa essere una pedina importantissima sullo scacchiere che si sta predisponendo - cacchio, manco stessimo parlando di "Game of Thrones" e di strategie militari - ma il cui film standalone dedicato non penso abbia funzionato particolarmente bene. A dispetto, ovviamente del pompaggio datogli dalla critica e dal pubblico statunitensi, che trovo del tutto inspiegabili.

Voto: 5,5

Commenti

  1. Pensa che io invece l'ho trovato uno dei migliori, sia a livello di villan che a livello visivo. Perlomeno ha una sua identità che non lo trascina nei meandri della cretinata fine a sé stessa, come Ragnarok XD

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  2. Se avessero affidato il ruolo di T’Challa a Michael B. Jordan sarebbe stato tutto un altro film. Concordo su tutta la linea sul tuo commento (sto iniziando a diventare monotono…). Hanno ucciso un personaggio che sulla carta ha un carisma che levati, ma levati proprio. Con Ragnarok la Marvel ha dimostrato la maturità di poter giocare con i suoi personaggi come vuole, sarei pronto a rivedermi Ragnarok dieci volte prima di rivedermi anche una sola volta questo Pantera Nera moscio.

    Eppure in patria è andato fortissimo, quindi voglio sperarci forte che nel seguito avremmo un T’Challa finalmente cazzuto, intanto prendiamoci il Wakanda, che è talmente figo come location, che usarlo per ambientarci una buona parte di “Avengers: Infinity War” è un gran colpo di genio da parte della Marvel ;-) Cheers!

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  3. A me tutto sommato è piaciuto ed lo trovo in linea con la qualità portata dalla Marvel al cinema in questi ultimi anni.
    Chiaramente è un film più serio dell'ultimo Thor (che ho adorato), ma il livello generale è pressapoco quello: nulla di imperdibile ma nemmeno da dimenticare, ecco.

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