Marvel's Jessica Jones - Stagione 2


Marvel's Jessica Jones
(serie TV, stagione 2)
Episodi: 13
Creatore: Melissa Rosenberg
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Krysten Ritter, Rachael Taylor, Eka Darville, Carrie-Anne Moss, J. R. Ramirez, Terry Chen, Leah Gibson, Janet McTeer
Genere: Noir, Supereroi


L'universo cinematografico Marvel prodotto da Netflix continua a sfornare tra le due e le tre nuove stagioni all'anno e di acqua sotto i ponti dopo l'uscita della prima, folgorante, stagione di "Daredevil" ne è passata tantissima. Nel corso di questi tre anni abbiamo avuto un'altra stagione dell'eroe non vedente, due di "Jessica Jones", una di "Luke Cage", una di "Iron Fist" e il crossover "The Defenders", che unisce i quattro supereroi in un'unica miniserie di otto episodi, per molti non riuscita mentre a me è piaciuta decisamente. Ci è stato pure dato "The Punisher", spin-off di "Daredevil" dedicato alla figura di Frank Castle, che è, almeno per quanto mi riguarda, la migliore serie di questo universo targato Netflix, che ha vissuto in questi anni tra alti e bassi, non raggiungendo mai, almeno secondo la mia opinione, l'ottima qualità delle prime stagioni di "Daredevil" e di "Jessica Jones" - tranne, appunto, in "The Punisher" che comunque è un qualcosa a parte rispetto all'universo dei difensori -.
La seconda stagione di "Marvel's Jessica Jones" si collega direttamente alla sua stagione precedente, apparentemente ignorando tutto ciò che è successo negli otto episodi che compongono "The Defenders" - che era chiaro sin da subito che sarebbe stata molto importante per il personaggio di Daredevil piuttosto che per tutti gli altri -, portando la protagonista, sempre interpretata da un'ottima Krysten Ritter, ad indagare sul suo passato, su coloro che le hanno dato i poteri di cui dispone e che lei porta come un fardello e come un'ottima scusa per ubriacarsi ogni sera e soprattutto ad affrontare da un lato i suoi demoni interiori, mentre dall'altro la sua madre naturale, ricomparsa dopo moltissimo tempo. Sempre tredici sono gli episodi che compongono la stagione e viene da chiedersi per quale motivo i produttori della serie non pensino, quanto meno, alla possibilità di toglierne tre o quattro.
Ebbene sì, a parte per quel che riguarda le due stagioni di "Daredevil", tredici episodi mi sono sembrati decisamente eccessivi praticamente per tutte le serie che sono state prodotte finora dalla rete di streaming, con il brodo che spesso e volentieri tende ad allungarsi ed il ritmo che ne risente in maniera molto negativa. E se, pur trovandoci davanti ad una seconda stagione che, nello stile narrativo, ricalca molto quella precedente, configurandosi nel genere del noir, non si riesce ad apprezzarla come la stagione precedente, un motivo ci sarà pur stato. E, fondamentalmente, almeno per quel che mi riguarda, questo motivo è stato uno su tutti: il nemico di Jessica Jones, in questa stagione, è una delle cose meno carismatiche che io abbia mai visto in una produzione della Marvel. Il villain di questa stagione a lunghi tratti appare assente, ma, soprattutto, non sembra mai essere una minaccia vera e propria, mentre nella prima il Kilgrave interpretato da David Tennant era stato una delle cose che me l'avevano fatta apprezzare di più - roba che l'episodio in cui compare come visione di Jessica è uno dei migliori di questa seconda stagione -.
Il mordente perso dal punto di vista narrativo non impedisce però a questa seconda stagione di tentare di dare ai personaggi un'evoluzione sensata: Jessica non pare cambiare molto nel corso dei tredici episodi, ma alla fine viene ben esplorata la sua storia, il suo passato e i suoi demoni e anche se nulla cambia, per lo meno sappiamo qualcosa di più su di lei. Ad evolvere, anche se in maniera piuttosto negativa - fondamentalmente perchè mi è diventata parecchio antipatica alla luce di questi episodi -, è stato anche il personaggio di Trish, interpretata da Rachael Taylor. Insomma, la sensazione su questo secondo ciclo di episodi dedicato alla forzuta e scazzatissima eroina mi è sembrato più che altro un compito eseguito abbastanza bene a livello tecnico, ma non altrettanto a livello sceneggiativo, risultando a mani basse come una delle più grandi delusioni seriali di questi primi mesi del 2018.

Voto: 5,5

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