Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers di Joe Chappelle (1995)




USA 1995
Titolo Originale: Halloween: The Curse of Michael Myers
Regia: Joe Chappelle
Sceneggiatura: Daniel Farrands
Cast: Donald Pleasence, Paul Rudd, Marianne Hagan, Mitch Ryan, George P. Wilbur, Kim Darby, Bradford English, Keith Bogart, Mariah O'Brien, Leo Geter, J.C. Brandy, Devin Gardner, Susan Swift, A. Michael Lerner
Durata: 88 minuti
Genere: Horror


Dopo una settimana dall'ultimo appuntamento siamo ancora qua, ma non abbiamo sessant'anni e non scriviamo canzoni per ricordare al mondo che esistiamo ancora come Vasco Rossi. Siamo ancora qua per parlare di un nuovo capitolo della saga di "Halloween", che sto rivedendo e recuperando - per quanto riguarda i capitoli non visti - in vista dell'uscita, a fine Ottobre, di "Halloween" di David Gordon Green, che sarà un seguito diretto del primo capitolo scritto da John Carpenter e Debra Hill buttando via tutti i capitoli che lo hanno seguito. Dopo esserci lasciati con un per me azzeccatissimo quinto capitolo, in cui nel finale Jamie Lloyd e Michael Myers venivano rapiti da degli uomini incappucciati, ecco che per il sesto capitolo viene chiamato alla regia Joe Chappelle, all'epoca illustrissimo sconosciuto, ma in grado negli anni successivi di diventare regista per serie televisive del calibro di "The Wire" o di "Fringe". Insomma, ancora adesso è una specie di illustre sconosciuto, però qualcosa di un minimo importante nella sua carriera lo ha fatto, anche se non di certo questo film. Nel casto di questo sesto capitolo vengono richiamati George P. Wilbur, che avevamo visto nei panni di Michael Myers in "Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers, altrimenti conosciuto come "il peggior Michael Myers dell'intera saga", ma anche J. C. Brandy che prende il posto di Danielle Harris nei panni di Jamie Lloyd cresciuta di ben sei anni rispetto al film precedente, perchè il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro lo riporterà, neppure noi. Ovviamente il tempo passa anche per Donald Pleasence, che di film in film appariva sempre più stanco e svogliato nell'interpretare il ruolo di Sam Loomis, caso vuole che al termine delle riprese del film in cui l'attore è conciato peggio, poco prima dell'uscita della pellicola nelle sale il buon Pleasence abbia deciso di morire, facendo così dedicare questo sesto capitolo alla sua memoria. Spazio anche, in un ruolo piuttosto importante, per un giovanissimo Paul Rudd, al suo secondo film da attore.
Ci eravamo lasciati al termine di "Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers", con Jamie Lloyd e Michael Myers che venivano rapiti da degli uomini incappucciati, probabilmente appartenenti ad una setta segreta. Essendo questo sesto capitolo uscito ben sei anni dopo il quinto, è doveroso - tanto quanto non richiesto - occupare qualche minuto iniziale con un bel riassuntone, di quelli che proprio se ne sentiva il bisogno: d'altronde se il film dura solo un'ora e venti e tu non hai idee per occuparle, perchè non iniziare con un riassuntone con i fiocchi. Comunque, siamo collocati temporalmente sei anni dopo gli eventi del film precedente, con Jamie Lloyd e Michael Myers che sono ancora all'interno della setta che li aveva rapiti in precedenza: la prima come prigioniera, cavia e chi più ne ha più ne metta, il secondo come una specie di divinità - ma questo lo verremo a sapere più tardi, chissene frega se è fondamentale per come poi si svolge la trama. Jamie, tra le altre cose, sta partorisce, dal nulla, un bambino che presto si scoprirà essere il figlio di lei e di Michael Myers - perchè?!? - e, poco dopo il parto, la ragazza decide di scappare portando con sè suo figlio per tornare ad Haddonfield, dove nel frattempo, nel corso di questi sei anni, la festa di Halloween è stata abolita. Ora, io non so voi, ma se fossi stato in Jamie Lloyd, sapendo chi sono, mai mi sognerei di andare ad Haddonfield la notte di Halloween, tra l'altro in uno di quegli anni in cui gli studenti, per ribellarsi, stanno pensando di riportare in vita la festa. Ovviamente una volta lì la ragazza avrà modo di lanciare un appello via radio, che guarda caso verrà ascoltato proprio da Sam Loomis - che, ricordo, in questo film è proprio vecchio e stanco, probabilmente uno degli epitaffi più brutti per la vita di un attore -, poco prima di venire, finalmente, uccisa da Michael Myers. Per il killer però c'è da risolvere un'altra questione: recarsi nella casa degli Strode, cugini di Laurie, dove il bambino pare essere stato lasciato, per riprenderselo e riportarlo alla setta. Dunque per Kara Strode, cugina di Laurie, e per Tommy Doyle, il bambino comparso nel primo film ossessionato da Michael Myers qui interpretato da Paul Rudd, inizierà una lotta contro Michael Myers per mettere in salvo il piccolo. A questo aggiungiamo che il figlio di Kara, Danny, avverte delle voci misteriose, ma non capiremo mai il perchè nel corso della pellicola.
Dopo sei film della stessa saga le questioni cui si va incontro sono fondamentalmente queste: la prima è che hai per forza di cose finito le idee; la seconda è che, avendo finito le idee, in qualche modo te le devi far venire, soprattutto se fai un film su commissione; la terza è che, nel momento in cui ti fai venire le idee, giudicare se queste siano buone o meno, soprattutto quando fai un film su commissione di cui poco frega ai produttori se non il guadagno al botteghino, è il lavoro più difficile del mondo, salvo poi il fatto che, a posteriori, si rivelino tutte delle idee pessime. Pessima è dunque l'idea di ridurre tutto a una setta di potenti che vuole utilizzare Michael Myers per perseguire i propri scopi, così come pessima è l'idea di fare lo spiegone, assolutamente non richiesto, su cosa spinga Michael Myers ad uccidere, collegandolo all'occultismo e facendo perdere al personaggio tutto il fascino che si era creato nel corso dei primi film. Le uccisioni e le scene splatter rimangono tali, ma con questo film gli sceneggiatori hanno fatto talmente tanto casino che a un certo punto allo spettatore non interessa più nemmeno del sangue e dei morti ammazzati.
La regia, purtroppo, è di quelle che ti fa capire ben poco, soprattutto nelle scene più movimentate. Non ricordo, tra l'altro, nemmeno un'inquadratura in soggettiva, che nei precedenti film della saga era un po' il marchio di fabbrica sugli omicidi di Michael Myers. Aggiungiamo a questo che la bellissima colonna sonora composta da John Carpenter per il primo film e ben utilizzata nei successivi - anche nelle sue variazioni nel quinto capitolo - qui è ridotta ad una robetta troppo anni novanta fatta con il sintetizzatore elettronico, una roba tanto tamarra quanto per nulla inquietante: peccato perchè era proprio l'inquietudine che ti metteva il potere di quella melodia. Dal punto di vista della recitazione, vanno praticamente tutti con il pilota automatico e non riesco a trovare una nota positiva, men che meno in un Donald Pleasence prossimo alla morte, che qui proprio lo si vede stanco, e svogliato, ancora peggio che nei due capitoli precedenti.
Insomma, "Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers" è un film abbastanza inutile. Ma tranquilli, fan della saga: non solo il prossimo "Halloween" di David Gordon Green cancellerà totalmente dalla linea temporale questo capitolo - assieme a tutti gli altri tranne il primo -, ma anche "Halloween - 20 anni dopo", il prossimo film che verrà recuperato per questa rassegna, decise di cancellare tutto, tenendo per buoni solamente i primi due capitoli. Cosa succederà dunque, ora che la storyline ritornerà sui binari intrapresi nel secondo film e abbandonati nel quarto con la morte di Laurie Strode? Lo scoprirete solo se continuate a seguirmi. Oppure, se proprio non volete farlo, basterà che vi recuperate il prossimo film della saga!

Voto: 4

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La Bara Volante - I Remember Halloween
Il Zinefilo - Halloween - La notte delle saghe

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