I FAKE REWATCH DI NON C'È PARAGONE #8 - Dracula il vampiro di Terence Fisher (1958)


Gran Bretagna 1958
Titolo Originale: Dracula
Regia: Terence Fisher
Sceneggiatura: Jimmy Sangster
Cast: Christopher Lee, Peter Cushing, Michael Gough, Melissa Stribling, Carol Marsh, Olga Dickie, John Van Eyssen, Valerie Gaunt, Janina Faye, Barbara Archer, Charles Lloyd Pack, George Merritt, George Benson, Miles Malleson, Guy Mills, Richard Morgan, John Mossman
Durata: 82 minuti
Genere: Horror


Non so bene il perchè, ma una sera, dopo aver visto un video su Youtube, mi sono messo in testa di vedere un bel film horror in bianco e nero. Da bravo ignorantone quale sono, vado sul web a cercare, con la tipica stringa di chi vuole vedere i film, ma non ne sa abbastanza: "migliori horror in bianco e nero". Capito su un articolo, non mi ricordo bene nemmeno quale, che mi propone la visione di "Dracula il vampiro", primo film della serie dedicata al personaggio di Dracula realizzato dalla Hammer, casa cinematografica che realizzò anche una serie su Frankenstein e sul personaggio della Mummia. Cercavo un film in bianco e nero e mi sono ritrovato davanti ad un film a colori, ma poco mi è cambiato quella sera, vista la voglia di retrò che avevo e avevo anche il bisogno di soddisfare. Alla regia abbiamo Terence Fisher un regista di quelli che negli anni d'oro di questo tipo di cinematografia era prolifico a livelli quasi indicibili: suoi moltissimi lavori prodotti dalla Hammer, tra cui anche un paio di capitoli della serie su Frankenstein. Non di minore importanza poi la presenza, nel ruolo del Conte Dracula, di Christopher Lee, attore che ha lasciato questa terra pochi anni fa e che, proprio col ruolo di Dracula, era chiamato al difficilissimo compito di sostituire Bela Lugosi - anche il primo "Dracula" diretto da Tod Browning sarebbe perfetto per questa rubrica - diventando poi una vera e propria icona in quello che è il personaggio horror per eccellenza della storia della letteratura e del cinema. Non solo Christopher Lee però nel cast, da segnalare anche la presenza di Peter Cushing nei panni di Van Helsing, con all'attivo film come "La maschera di Frankenstein" - altro fake rewatch? - e moltissimi altri film horror nella sua carriera.
Parlare della trama di questo film è un crimine contro l'intelligenza umana: chiunque conosce la storia di Dracula, ma siccome io sono di animo buono e l'intelligenza umana tendo a non sopravvalutarla mai, persino la mia, un accenno lo faccio lo stesso. Jonathan Harker, interpretato da John Van Eyssen, è in missione per conto di Van Helsing al castello del conte Dracula. Lì l'uomo viene ucciso dallo stesso conte, dopo che però questi era riuscito a togliere la vita ad una delle sue mogli, conficcandole un paletto di legno nel cuore. Assetato di sangue e desideroso di trovare una nuova moglie, Dracula si reca nel villaggio dove abita Lucy, promessa sposa di Jonathan interpretata da Carol Marsh, dove inizierà a perseguitare lei e la sua famiglia con l'obiettivo di trovare una nuova moglie. Nella vicenda rimarranno coinvolti anche Mina e il marito Arthur, interpretati rispettivamente da Melissa Stribling e Michael Gough.
Lungi da me il voler criticare un film comunque bello e a tutti gli effetti un cult come "Dracula il vampiro", ma c'è da dire che la pellicola sarebbe potuta tranquillamente finire alla prima scena, se Harker non fosse stato così stupido da avere di fronte Dracula e la moglie addormentati e non avesse deciso di uccidere prima la moglie. Insomma, "Dracula il vampiro", oltre che il primo film con Christopher Lee nei panni del conte Dracula ha avuto anche il merito di inventare i personaggi idioti dei film horror, quelli che di fronte ad una scelta banale da cui dipende la propria vita, compiono quella che li porterà a morte sicura. A parte questo piccolo appunto che ho da fare alla storia - che comunque ha un buco di sceneggiatura bello enorme tanto per gradire - ho apprezzato particolarmente le location, pittoresche e colorate, che fanno un bel contrasto con l'ambiente cupo in cui, per come lo abbiamo potuto conoscere, abiterebbe il conte Dracula. Se l'ambiente all'interno del castello è buio e tetro, l'esterno colorato e luminoso riesce a ricreare un bel contrasto, che funziona abbastanza bene a livello visivo. Un altro dei problemi fondamentali che ho avuto con questo film, che segue abbastanza fedelmente la storia originale, sta nel fatto che per tutta la sua durata il mio cervello bacato abbia pensato a quanto questo somigliasse a "Dracula morto e contento" di Mel Brooks, uno dei miei cult comici personali. C'è da dire anche che regista e sceneggiatori non si sono impegnati più di tanto nel dare la minima introspezione psicologica ai personaggi: sappiamo ciò che pensano e noi spettatori riusciamo a giudicare ciò che fanno basandoci a come conosciamo i personaggi grazie al romanzo da cui il film è tratto, perchè il film non aggiunge nulla di nuovo sotto quel punto di vista e la cosa è stata sicuramente voluta da parte degli autori della pellicola.
"Dracula il vampiro" possiede dalla sua una fotografia estremamente affascinante. Già ho speso parole riguardo all'uso della luce, buio e tetro all'interno del castello di Dracula e luminoso al suo interno, con anche la casa di Lucy che è piuttosto luminosa, persino nelle scene in notturna. L'idea che mi è parsa di capire da parte del regista era quella di rendere il più possibile luminose le scene in cui ci fosse qualcosa di umano, come ad esempio la casa di Lucy o anche solo l'esterno del castello di Dracula, mentre buie e tetre quelle situazioni in cui l'umano non sarebbe dovuto essere presente, come gli interno del castello di Dracula e il cimitero in cui Lucy viene sepolta. Inutile negare che il film, dopo sessant'anni dalla sua uscita, non riesca più a fare paura: noi spettatori conosciamo talmente bene la storia che è praticamente impossibile rimanerne turbati, ma quanto meno Fisher si gioca bene le carte a sua disposizione dando movimenti di macchina piuttosto veloci, soprattutto in quei momenti in cui Dracula sta preparandosi a nutrirsi, con tanto di riferimento quasi esplicitamente sessuale - nonostante i tempi - nel momenti in cui il conte si nutre di Lucy poco prima di ucciderla definitivamente. La colonna sonora di questo film è particolarmente assordante e se c'è una cosa che io poco sopporto mentre guardo una pellicola sono proprio le musiche tipiche dei film horror dell'epoca a cui appartiene "Dracula il vampiro", che giocano troppo con il volume - non che quelle degli horror di oggi siano meglio da questo punto di vista, anzi -, ma quanto meno hanno un che di sinfonico che comunque ti fa pensare che, almeno nella composizione, ci si siano impegnati.
Nonostante compaia pochissimo in scena Christopher Lee riesce a ritagliarsi, grazie a questo film - ma anche a quelli dopo - un enorme spazio nella storia del cinema. La sua interpretazione è straordinaria e carica di pathos e riesce nell'intento di mettere inquietudine, soprattutto nella scena in primo piano mentre si nutre, oppure quando si staglia in cima alle scale del suo castello per presentarsi a Jonathan Harker, oppure quando sembra fluttuare poco prima di entrare in casa di Lucy per nutrirsi di lei. Da non dimenticare anche le interpretazioni degli altri interpreti, tutti particolarmente azzeccati, ma ho apprezzato in modo particolare il modo in cui Carol Marsh riesce a interpretare il personaggio di Lucy per quel poco che è in scena, come ad esempio quando sembra essere in balia del volere di Dracula poco prima di aprire la finestra e farsi uccidere: i suoi movimenti sembrano quelli di una marionetta in balia di una forza superiore che ella stessa non è in grado di controllare e sono estremamente affascinanti.
Imprescindibile per ogni appassionato di cinema horror, che non si deve far spaventare dal fatto che, dal punto di vista del terrore, la pellicola appaia quasi superata sessant'anni dopo la sua uscita nei cinema. Un film reso eterno dall'interpretazione pazzesca di Christopher Lee e dal fatto che, a quel tempo, fare un film su Dracula era come scommettere sulla Juventus vincente nel prossimo campionato: un colpo sicuro.

Commenti

  1. Ah ma quello di Bela Lugosi mica me lo perdo, prima o poi vedrò anche quello!

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