Vita da vampiro - What we do in the Shadows di Taika Waititi, Jemaine Clement (2014)



Nuova Zelanda 2014
Titolo Originale: What we do in the Shadows
Regia: Taika Waititi, Jemaine Clement
Sceneggiatura: Taika Waititi, Jemaine Clement
Cast: Taika Waititi, Jemaine Clement, Jonathan Brugh, Ben Fransham, Cori Gonzalez-Macuer, Stuart Rutherford, Jackie van Beek, Rhys Darby
Durata: 86 minuti
Genere: Commedia, Horror


Scoperto non poco tempo fa grazie allo Youtuber Federico Frusciante in uno dei suoi video mensili - che non mi perdo per niente al mondo anche se molti dei suoi consigli cinematografici non li ho ancora seguiti - ho deciso solamente pochi giorni fa di vedere "Vita da vampiro - What we do in the Shadows" propostomi da Now TV tra le tante visioni per Halloween. Anche se la rubrica sui consigli per Halloween è finita una settimana fa, nulla mi impedisce di continuare a guardare film horror o in qualche modo appartenenti a questo genere per vie traverse, visto che comunque si sta parlando del genere che seguo sempre con maggiore attenzione. Aggiungiamo a ciò il fatto che con me, quando si parla di vampiri, è proprio vietato scherzare e sono, di gran lunga, la leggenda o i personaggi horror che mi hanno sempre affascinato più di tutti. Alla regia abbiamo l'accoppiata formata da Taika Waititi, regista neozelandese che mi aveva deluso tantissimo in "Thor: Ragnarok", e da Jemaine Clement al suo primo e per ora unico film da regista, ma con varie esperienze come attore. Come spesso è accaduto negli ultimi anni, è proprio dal continente oceanico che arrivano delle gran belle sorprese a livello cinematografico e, non penso sia un caso, i migliori horror usciti negli ultimi anni arrivano proprio dall'Australia, alcuni di essi ponendosi anche come commedie horror, proprio come il film di cui vi andrò a parlare oggi.
Il pretesto utilizzato dai due registi è quello di una troupe televisiva che vuole realizzare un documentario su come sia essere un vampiro ai giorni nostri. I cameraman decidono dunque di vivere per un certo periodo a stretto contatto con un gruppo di vampiri piuttosto eterogeneo, anche a livello di età, tutti dall'aspetto ispirato ai vari modi di raffigurare i vampiri nel corso della storia: abbiamo infatti quello molto simile a Nosferatu, così come un vampiro che riprende le fattezze di Vlad Tepes e del Dracula interpretato nel 1992 da Gary Oldman e vivono tutti insieme, come un gruppo di coinquilini che cerca di vivere nel ventunesimo secolo dominato dai social network. Il gruppo farà presto la conoscenza di Nick, interpretato da Cory Gonzalez-Macuer, che dopo essere stato adescato e vampirizzato comincerà ad essere parte integrante del gruppo, con tutte le difficoltà che comporta la nuova vita da vampiro rispetto a quella vecchia da essere umano. Nelle uscite con gli altri vampiri spesso porterà dietro l'amico Stu, interpretato da Stuart Rutherford, sul quale vige il veto di nutrirsi da parte di tutti gli altri vampiri.
Subito leggendo la trama e guardando le prime battute del film mi sono trovato a dover fare i conti con un sottogenere cinematografico che mi è spessissimo indigesto, come quello del mockumentary: d'altronde prendere una telecamerina e dirigere un film con pochissima tecnica, spendendoci due soldi e guadagnandocenene duecento non è così difficile, basta solo avere un'idea decente in partenza. Questo "Vita da vampiro - What we do in the Shadows" non ha solamente un'idea decente, ma ha addirittura un'idea buona - che è roba grossissima di questi tempi - e sviluppata con tutti i crismi del caso. Miracolo dei miracoli da non sottovalutare poi è il fatto che questa commedia, che di horror ha comunque pochino, faccia abbastanza ridere, buttando qua e là dei temi interessanti come quello della diversità - emblematico il rapporto tra vampiri e licantropi e come poi si svilupperà nel finale - o quello dell'adattamento ad una nuova vita, senza ovviamente svilupparli in maniera approfondita. Siamo dunque davanti ad un film parecchio interessante che ci mostra come i suoi creatori si siano seriamente divertiti nel realizzarlo, una sorta di divertissement che non entrerà di certo nella storia del cinema ma che, per un'ora e mezza, risulta una visione più che soddisfacente.

Voto: 6,5

Commenti

  1. Per certi versi mi ha ricordato il bellissimo (e metacinematografico) L'ombra del vampiro di E. Elias Merhige

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  2. Io l'ho visto perché era su Sky, all'inizio titubante ma poi mi son divertito parecchio e alla fine l'ho promosso, davvero una bella sorpresa ;)

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