Captive State di Rupert Wyatt (2019)



USA 2019
Titolo Originale: Captive State
Regia: Rupert Wyatt
Sceneggiatura: Rupert Wyatt, Erica Beeney
Cast: John Goodman, Ashton Sanders, Jonathan Majors, Machine Gun Kelly, Vera Farmiga, Alan Ruck, James Ransone, Kevin Dunn, Madeline Brewer, Kevin J. O'Connor, Lawrence Grimm, Ben Daniels, D. B. Sweeney, Ta'Rhonda Jones
Durata: 109 minuti
Genere: Fantascienza


Ogni periodo vive delle sue mode cinematografiche, questo è poco ma sicuro. Ancora siamo nel bel mezzo dell'era dei cinecomic che non accenna per nulla a finire - e io ne sono anche contento ad esserne sincero - che spesso e volentieri la produzione cinematografica si concentra su dei particolari sottogeneri, tanto che siamo entrati da un po' di tempo a questa parte nella moda dei biopic musicali. Un po' di tempo fa, soprattutto grazie all'ascesa e alla validità della saga di "Hunger Games", alla fin fine un buonissimo prodotto di intrattenimento, era stato il periodo dei futuri distopici, un genere che viene battuto praticamente da quando il cinema è nato, ma che soprattutto nel periodo tra il 2013 e il 2015 ha avuto un vero e proprio boom, sia per quel che riguarda le versioni per spettatori più giovani, sia se il film era indirizzato ad un pubblico più in là con l'età. É proprio ad un pubblico decisamente più adulto rispetto ai vari "Hunger Games" o "Divergent" che si rivolge "Captive State", pellicola diretta da Rupert Wyatt - lo stesso che nel 2011 diresse "L'alba del pianeta delle scimmie" - e con protagonista John Goodman che non vedo all'opera dai tempi di "Atomica bionda".
La trama di "Captive State" è molto semplice: sono passati ben dieci anni da un'invasione aliena in seguito alla quale la popolazione mondiale si è sottomessa al dominio di questi esseri mostruosi che sembrano vivere nel sottosuolo, creando anche un sistema di governo che assume anche il controllo delle persone. La popolazione mondiale si divide in due fazioni: chi accetta la nuova forma di governo proposta dagli alieni e chi invece, al contrario, guida una ribellione segreta, con l'obiettivo di entrare nella loro zona centrale per dimostrare al mondo intero che anche loro sono vulnerabili e distruttibili. Arrivato in Italia come uno dei potenziali incassi della stagione cinematografica statunitense, dopo le prime due settimane di proiezione in cui ha guadagnato poco più del milione di dollari, avevo accolto il film con una certa curiosità, dovuta in primo luogo alla possibilità di trovarmi davanti ad un film di fantascienza distopica di giusta qualità - cosa che da un po' di tempo a questa parte non si vede - ed in secondo luogo alla curiosità di vedere le interpretazioni di John Goodman e di Vera Farmiga, entrambi in fin dei conti mi sono sembrati piuttosto sprecati.
Il problema principale di "Captive State" è che dall'inizio alla fine non si capisce bene cosa voglia essere: la pellicola con ambientazione fantascientifica e un sottotesto politico riguardante la libertà della popolazione e la ribellione a quella che a tutti gli effetti è una dittatura, oppure un pippone morale che vorrebbe affrontare quegli argomenti, facendo fatica a centrarli e a trasmetterli allo spettatore? Tecnicamente parlando non ci troviamo davanti ad un film fatto male, anzi, Rupert Wyatt mette abbastanza cura nelle inquadrature e dietro la macchina da presa dimostra non dico di saper fare cose eccelse, ma quanto meno di saperci stare facendosi abbastanza rispettare. Il problema, per lo meno per quel che riguarda i miei gusti e la mia opinione, sta nella sceneggiatura, che indugia fin troppo sull'eviscerare tutte le tematiche politiche e i vari sottotesti a cui vorrebbe mirare, risultando però con l'essere tediosa e con un ritmo nella narrazione che non viene per nulla gestito nel migliore dei modi. Poche sono le scene veramente coinvolgenti, alcune sono le inquadrature e i mezzi spettacolari utilizzati, pochissime sono le volte in cui vediamo gli alieni in azione, ma la sensazione generale che si ha durante tutta la visione è che questo maledetto film non inizi mai, non arriva mai la scintilla che ti fa dire "Oh, da adesso ci si diverte" e dopo un po' di minuti che passano arriva il momento in cui si inizia a pensare "Oh, ma quando finisce 'sto film?".

Voto: 5

Commenti

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)