Durante la tormenta di Oriol Paulo (2019)
Spagna 2018
Titolo Originale: Durante la tormenta
Regia: Oriol Paulo
Sceneggiatura: Oriol Paulo, Lara Sendim
Cast: Adriana Ugarte, Chino Darín, Álvaro Morte, Javier Gutiérrez, Miquel Fernández, Nora Navas, Julio Bohigas-Couto, Mima Riera, Francesc Orella, Albert Pérez, Clara Segura, Silvia Alonso, Aina Clotet, Ana Wagener, Ruth Llopis, Belén Rueda
Durata: 128 minuti
Genere: Thriller, Fantascienza
Non è più un mistero il fatto che io sia profondamente attratto da tutte quelle storie che parlano di viaggi nel tempo e di paradossi temporali, motivo per cui quando ho visto su Netflix che era stato rilasciato "Durante la tormenta" e dopo averne letto la trama mi sono gettato a capofitto nella visione. Lo scorso anno, tra le altre cose, mi ero imbattuto nella visione di "Contrattempo", che nonostante come thriller non mi avesse convinto in maniera particolare, ne avevo visto delle potenzialità: regista di questa pellicola è infatti lo stesso Oriol Paulo che non mi aveva convinto appieno con il suo film precedente, ma che speravo seriamente potesse darmi quel qualcosa in più con questo suo terzo film. Non un thriller convenzionale come il precedente, ma un thriller basato quasi interamente su un paradosso temporale. Protagonisti del film sono Adriana Ugarte, che ha partecipato all'ultimo film di Pedro Almodovar "Julieta" - che ancora non sono riuscito a recuperare -, così come la presenza di Álvaro Morte riporta subito alla mente il Professore de "La casa di carta", giusto per attirare verso il film qualche fan della serie desideroso di vedere di nuovo l'attore all'opera.
La trama della pellicola è molto semplice a livello concettuale: durante la notte del 9 Novembre del 1980 Nico, un bambino di dodici anni, vede i suoi vicini di casa litigare e assiste all'omicidio di una donna per mano del marito. Nel fuggire dalla casa dei vicini viene investito da un auto e muore. Venticinque anni dopo esatti, durante una sera tempestosa, l'infermiera Vera Roy, venendo casualmente in contatto con una falla nel continuum spazio-temporale tramite un vecchio televisore presente nella casa in cui vive, riesce a mettere in guardia Nico e a salvargli la vita. Questo suo gesto le costerà, il giorno dopo, tutta la vita che si era costruita: la piccola figlia è improvvisamente scomparsa e suo marito non la riconosce. La donna decide così di rivolgersi alla polizia, entrando in contatto con un poliziotto che sembra credere alla sua versione e sembra essere disposto ad aiutarla a far luce sulla vicenda.
Per quanto riguarda la visione di questo film ci troviamo davanti senza ombra di dubbio alla più classica delle storie in cui il cambiamento di un evento passato porta delle conseguenze incalcolabili nel presente di chi lo cambia, niente di più e niente di meno. Subito dopo l'evento chiave del film, la pellicola vira verso il genere thriller in un montaggio alternato tra presente e passato in cui la missione fondamentale è quella di scoprire quale altro evento si debba cambiare per far sì che il presente della protagonista sia lo stesso in cui stava vivendo all'inizio della storia. Ci troviamo in tutto e per tutto in una realtà parallela in cui Nico non è mai morto e in cui Vera non ha mai incontrato suo marito e ci sarà un evento che si dovrà riproporre per far sì che tutto possa tornare alla normalità. Oriol Paulo è bravo nel mettere in scena un thriller abbastanza teso in cui è difficile non empatizzare con i protagonisti, ma è anche altrettanto difficile non intuire con un certo anticipo come il tutto andrà a finire. La gestione della vicenda e del mistero che ruota attorno ai personaggi principali è sicuramente buona e registicamente tutto funziona piuttosto bene, rimane però il fatto che in qualche modo mi sarei aspettato di più e la risoluzione finale della vicenda mi ha fatto in qualche modo pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato per quel che riguarda le "regole" non scritte ma ben delineate da anni di fantascienza dei viaggi nel tempo, al momento ancora non so ben identificare cosa fosse quel qualcosa di sbagliato, ma continuo ad avere l'impressione che ci sia qualcosa che non torni. In secondo luogo non ho apprezzato la svolta sentimentale del finale del film, mi è sembrata poco interessante ai fini della trama, per quanto in qualche modo prevedibile.
"Durante la tormenta" risulta dunque essere un buon film, un buon prodotto disponibile su Netflix, in cui il regista riesce a mostrare qualcosa di più rispetto a "Contrattempo", che mi aveva convinto poco, ma ancora non riesce a convincermi del tutto per quel che riguarda le sceneggiature di cui dispone. "Durante la tormenta" è un film che si guarda dall'inizio alla fine molto tranquillamente, anzi, c'è l'ansia di voler andare avanti e di scoprire man mano qualcosa di più - anche se, ripeto, tutto ciò che avevo pensato da un certo punto del film in poi comincia a verificarsi in maniera piuttosto prevedibile - e se un thriller di due ore ottiene questo effetto non mi è possibile in nessun modo dargli contro del tutto.
Voto: 6,5
Titolo Originale: Durante la tormenta
Regia: Oriol Paulo
Sceneggiatura: Oriol Paulo, Lara Sendim
Cast: Adriana Ugarte, Chino Darín, Álvaro Morte, Javier Gutiérrez, Miquel Fernández, Nora Navas, Julio Bohigas-Couto, Mima Riera, Francesc Orella, Albert Pérez, Clara Segura, Silvia Alonso, Aina Clotet, Ana Wagener, Ruth Llopis, Belén Rueda
Durata: 128 minuti
Genere: Thriller, Fantascienza
Non è più un mistero il fatto che io sia profondamente attratto da tutte quelle storie che parlano di viaggi nel tempo e di paradossi temporali, motivo per cui quando ho visto su Netflix che era stato rilasciato "Durante la tormenta" e dopo averne letto la trama mi sono gettato a capofitto nella visione. Lo scorso anno, tra le altre cose, mi ero imbattuto nella visione di "Contrattempo", che nonostante come thriller non mi avesse convinto in maniera particolare, ne avevo visto delle potenzialità: regista di questa pellicola è infatti lo stesso Oriol Paulo che non mi aveva convinto appieno con il suo film precedente, ma che speravo seriamente potesse darmi quel qualcosa in più con questo suo terzo film. Non un thriller convenzionale come il precedente, ma un thriller basato quasi interamente su un paradosso temporale. Protagonisti del film sono Adriana Ugarte, che ha partecipato all'ultimo film di Pedro Almodovar "Julieta" - che ancora non sono riuscito a recuperare -, così come la presenza di Álvaro Morte riporta subito alla mente il Professore de "La casa di carta", giusto per attirare verso il film qualche fan della serie desideroso di vedere di nuovo l'attore all'opera.
La trama della pellicola è molto semplice a livello concettuale: durante la notte del 9 Novembre del 1980 Nico, un bambino di dodici anni, vede i suoi vicini di casa litigare e assiste all'omicidio di una donna per mano del marito. Nel fuggire dalla casa dei vicini viene investito da un auto e muore. Venticinque anni dopo esatti, durante una sera tempestosa, l'infermiera Vera Roy, venendo casualmente in contatto con una falla nel continuum spazio-temporale tramite un vecchio televisore presente nella casa in cui vive, riesce a mettere in guardia Nico e a salvargli la vita. Questo suo gesto le costerà, il giorno dopo, tutta la vita che si era costruita: la piccola figlia è improvvisamente scomparsa e suo marito non la riconosce. La donna decide così di rivolgersi alla polizia, entrando in contatto con un poliziotto che sembra credere alla sua versione e sembra essere disposto ad aiutarla a far luce sulla vicenda.
Per quanto riguarda la visione di questo film ci troviamo davanti senza ombra di dubbio alla più classica delle storie in cui il cambiamento di un evento passato porta delle conseguenze incalcolabili nel presente di chi lo cambia, niente di più e niente di meno. Subito dopo l'evento chiave del film, la pellicola vira verso il genere thriller in un montaggio alternato tra presente e passato in cui la missione fondamentale è quella di scoprire quale altro evento si debba cambiare per far sì che il presente della protagonista sia lo stesso in cui stava vivendo all'inizio della storia. Ci troviamo in tutto e per tutto in una realtà parallela in cui Nico non è mai morto e in cui Vera non ha mai incontrato suo marito e ci sarà un evento che si dovrà riproporre per far sì che tutto possa tornare alla normalità. Oriol Paulo è bravo nel mettere in scena un thriller abbastanza teso in cui è difficile non empatizzare con i protagonisti, ma è anche altrettanto difficile non intuire con un certo anticipo come il tutto andrà a finire. La gestione della vicenda e del mistero che ruota attorno ai personaggi principali è sicuramente buona e registicamente tutto funziona piuttosto bene, rimane però il fatto che in qualche modo mi sarei aspettato di più e la risoluzione finale della vicenda mi ha fatto in qualche modo pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato per quel che riguarda le "regole" non scritte ma ben delineate da anni di fantascienza dei viaggi nel tempo, al momento ancora non so ben identificare cosa fosse quel qualcosa di sbagliato, ma continuo ad avere l'impressione che ci sia qualcosa che non torni. In secondo luogo non ho apprezzato la svolta sentimentale del finale del film, mi è sembrata poco interessante ai fini della trama, per quanto in qualche modo prevedibile.
"Durante la tormenta" risulta dunque essere un buon film, un buon prodotto disponibile su Netflix, in cui il regista riesce a mostrare qualcosa di più rispetto a "Contrattempo", che mi aveva convinto poco, ma ancora non riesce a convincermi del tutto per quel che riguarda le sceneggiature di cui dispone. "Durante la tormenta" è un film che si guarda dall'inizio alla fine molto tranquillamente, anzi, c'è l'ansia di voler andare avanti e di scoprire man mano qualcosa di più - anche se, ripeto, tutto ciò che avevo pensato da un certo punto del film in poi comincia a verificarsi in maniera piuttosto prevedibile - e se un thriller di due ore ottiene questo effetto non mi è possibile in nessun modo dargli contro del tutto.
Voto: 6,5
Guarderò sicuramente, avevo amato Contrattempo (e remake nostrano).
RispondiEliminaQuello che non torna è come la protagonista, durante il suo risveglio finale, possa aver memoria di tutto quello che è successo nella versione alternativa della vita senza la figlia.
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