Errementari - Il fabbro e il Diavolo di Paul Urkijo (2017)
Spagna 2017
Titolo Originale: Errementari. El herrero y el diablo
Regia: Paul Urkijo
Sceneggiatura: Paul Urkijo Alijo, Asier Guerricaechebarría
Cast: Kandido Uranga, Uma Bracaglia, Eneko Sagardoy, Ramón Agirre, José Ramón Argoitia, Josean Bengoetxea, Gotzon Sanchez, Aitor Urcelai, Maite Bastos
Durata: 98 minuti
Genere: Horror
Dopo un paio di anni in cui condivido l'account Netflix con alcuni amici, penso di essere ufficialmente entrato nel mood della piattaforma, sfruttando appieno quello che viene proposto da essa: cerco di guardarne i film originali, quelli che volevo vedere da tempo ma che ancora mancano alla mia collezione di visioni e le altre fonti per procacciarmi i film e le serie TV sono diventate l'ultima spiaggia, mentre tempo fa erano la prima. In quest'ottica e spinto da una certa curiosità - avevo voglia di guardare un horror e questo mi pareva abbastanza adatto - ho deciso di guardare "Errementari - Il fabbro e il Diavolo", pellicola basca basata su una fiaba nera molto diffusa nella penisola iberica, che secondo gli studiosi pare essere una delle storie popolari più antiche di tutta l'Europa. A produrre la pellicola abbiamo Alex de la Iglesia, uno dei registi spagnoli che più apprezzo, capace di divertirmi con le sue commedie horror o thriller come "Le streghe son tornate" o "El bar", mentre a dirigere abbiamo il regista esordiente Paul Urkijo, che pare ispirarsi a un bellissimo horror come "The Witch" per dirigere questo suo primo film.
Siamo nel 1833, dieci anni dopo la fine della prima guerra carlista, nel piccolo villaggio di Avala. Un funzionario del governo è mandato nel piccolo paesino per indagare su un misterioso fabbro e sulla sua fucina: l'uomo vive da tempo in solitudine dopo la tragica e misteriosa scomparsa della moglie e secondo il funzionario governativo, all'interno della fucina, sarebbero nascoste grandi quantità d'oro, che ingolosiscono la popolazione locale che di per sè non aveva mai visto di buon occhio il fabbro. La piccola Usue, bambina rimasta orfana dopo il suicidio della madre e adottata da un prete locale, si addentra nella zona in cui abita il fabbro, con l'intento di cercare la sua bambola, ma finirà per scoprire un segreto sull'identità del fabbro e sulle sue attività all'interno della fucina.
Più che davanti ad un vero e proprio horror ci troviamo davanti ad un film fantastico, una fiaba nera in cui il regista sembra essere particolarmente a suo agio, grazie ad un buonissimo uso degli effetti speciali, mettendo in mostra quanto l'occhio produttivo di Alex de la Iglesia possa aver influenzato la narrazione in questo film, che presenta appunto molti richiami, soprattutto dal punto di vista visivo, con "Le streghe son tornate". La pellicola non dura moltissimo, ma per tutta la sua durata è capace di emozionare, soprattutto grazie alla figura di Usue, bambina che si trova involontariamente a vivere in una realtà inimmaginabile, che viene ben messa in scena dal regista nella maniera migliore possibile, considerando anche i mezzi a disposizione, a quanto pare non moltissimi. Bene anche le inquadrature in esterna, con il villaggio che è sempre raffigurato in maniera affascinante, spesso ricoperto da una nebbia oscura, che amplifica le atmosfere horror che vengono date alla pellicola. Film dal quale sono rimasto particolarmente soddisfatto, soprattutto per il fascino del racconto popolare da cui è tratto e per la capacità del regista di far trasparire uno stile alquanto personale, con la speranza che non si perda nel corso degli anni.
Voto: 7
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