Homeland - Stagione 6

Homeland
(serie TV, stagione 6)
Episodi: 12
Creatore: Howard Gordon, Alex Gansa
Rete Americana: Showtime
Rete Italiana: FOX
Cast: Claire Danes, Diego Klattenhoff, Mandy Patinkin, Rupert Friend, Sarita Choudhury, F. Murray Abraham, Elizabeth Marvel
Genere: Drammatico, Thriller


Non posso propriamente considerarmi uno spettatore di "Homeland" della prima ora, ma quasi: recuperai la prima stagione un paio di mesi dopo la sua uscita e da allora ho sempre cercato di seguirla rimanendo in pari, almeno fino alla quinta stagione, dove poi la mancanza di tempo e anche un po' il calo di entusiasmo verso la serie - complice soprattutto la dipartita di Nicholas Brody interpretato da Damian Lewis - hanno preso il sopravvento senza però compromettere mai il disgusto che trovo nel vedere questa serie. Certo, non è che "Homeland" sia una serie piacevole da seguire nel vero senso della parola, anzi, essendo motivo principale del suo successo l'estremo realismo con cui narra vicende ogni anno sempre più attuali ed essendo buona parte dei personaggi e degli eventi decisamente disgustosi, non si può dire che "Homeland" sia una serie piacevole. Eppure rimane, ad oggi, una grande serie proprio per i motivi sopra citati.
Con questa sesta stagione, che io ho recuperato parallelamente alla messa in onda in Italia, si cerca di alzare vertiginosamente il tiro: innanzitutto c'è da dire che gli autori hanno un po' azzardato con la decisione di mettere un presidente degli Stati Uniti donna e dato che la serie è andata in onda a partire da Gennaio - mentre è ambientata nel periodo che va tra le elezioni e l'effettivo insediamento - il tutto sembra un po' stonare. La presidentessa eletta Elizabeth Keane, interpretata da Elizabeth Marvel, però è un osso duro e non sembra essere un personaggio vicino a quelli che sono stati i candidati dello scorso anno: innanzitutto, pur non intendendomene particolarmente di politica americana, appare ben lontana dall'essere trumpiana, così come non mi è sembrata nemmeno particolarmente vicina ad Hillary Clinton come personaggio, ma semplicemente una presidentessa con un'identità ben precisa che appare non volersi avvicinare a nessuno dei due candidati reali ed anzi sembra prendere pregi e difetti di entrambi.
Un'altra cosa che ho particolarmente apprezzato di questa sesta stagione sta nel fatto che l'azione ritorna ad essere quasi interamente ambientata all'interno dei confini statunitensi, con una trama che mette in luce complotti interni alla stessa CIA atti a far cadere, ancora prima del suo inizio, la presidenza della Keane, vista come un personaggio troppo scomodo e inviso ad alcune frange dei servizi segreti americani - ad un personaggio in particolare che si scoprirà nel corso di questa stagione -. Interessantissima è poi l'evoluzione del rapporto che si è formato tra Peter Quinn, interpretato da Rupert Friend, e la protagonista Carrie interpretata dalla solita Claire Danes, che dopo gli eventi del finale della scorsa stagione va verso uno svolgimento sì abbastanza telefonato, ma comunque reso in maniera egregia da attori e sceneggiatori.
Insomma, dopo ben sei anni "Homeland" è una serie che si mantiene su buoni livelli: avrà perso alcuni personaggi interessantissimi e anche un po' di fascino, ma rimane per me un appuntamento praticamente imperdibile nel corso di un'annata.

Voto: 7+

Commenti

  1. Io come Cassidy non ce l'ho fatta a finirla.
    Mi sono fermato più o meno a metà.
    Peccato, perché ai tempi delle prime due stagioni era una delle mie serie preferite in assoluto...
    Magari proverò a ricominciare con la settima.

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  2. Anche io ho mollato dopo la quarta... periodicamente mi riprometto di provare la quinta, ma non ho ancora trovato la forza :)

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  3. Pure io resisto, anche se l'entusiasmo non è come ai primi tempi. In ogni caso, si prosegue con stagioni belle dense e anche qui l'azione, l'intelligenza e la bravura non mancano. Diciamo però che dopo 6 anni vedere sempre Carrie in mezzo a quanto di sconvolgente succede negli Stati Uniti inizia a stonare. Salvo le storie, ma la credibilità vacilla.

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