The Devil's Candy di Sean Byrne (2015)
USA 2015
Titolo Originale: The Devil's Candy
Regia: Sean Byrne
Sceneggiatura: Sean Byrne
Cast: Ethan Embry, Shiri Appleby, Kiara Glasco, Pruitt Taylor Vince, Craig Nigh, Marco Perella, Oryan West, Mylinda Royer
Durata: 79 minuti
Genere: Horror
Io non so bene quali siano i gusti musicali del mio lettore medio, ma dovete sapere che i miei sono ben vicini al rock anni '80 con qualche influenza dall'heavy metal e il cui sound sia per quanto più possibile diverso da quello dei Metallica, che apprezzo da morire, ma i gruppi a loro simili non mi sono mai andati particolarmente giù. Nell'ultimo periodo mi sto avvicinando moltissimo ai The Darkness e il sogno bagnato è un concerto degli Alter Bridge, che spero si presentino a Milano nel corso del 2018. Tutto questo per dire che cosa? Per dire che uno con i miei gusti questo "The Devil's Candy" lo deve vedere per forza, fosse anche solo per apprezzare le perle che vengono tirate fuori dalla colonna sonora, che parte con il bellissimo riff di "Am I Evil?" dei Metallica", poi spazia attraverso brani come "Shake" dei The Wanton Bishops, "Killing Inside" dei Cavalera Conspiracy e "Conjunctivitis" degli Spiderbait. Insomma, un film che comincia con quattro brani del genere, ad uno come me, e quindi anche ad uno con gusti musicali simili ai miei, andrebbe iniettato direttamente nelle vene! Ed è proprio per questo che subito all'arrivo in Italia gli ho concesso una visione e devo dire che, colonna sonora spettacolare a parte, ne sono rimasto particolarmente affascinato e soddisfatto.
Jesse Hellman si trasferisce, con la moglie Astrid e la figlia metallara Zooey in una casa in cui poco tempo prima si era consumato un omicidio. Jesse, un pittore di scarso successo, dopo pochi giorni di permanenza nella casa comincia a sentire delle voci e l'unico modo che trova per distrarsi da quelle voci è dipingere. I quadri che produce in questi stati di trance sono inquietanti e non ricorda nemmeno di averli dipinti. SI scopre presto che per il quartiere si aggira Raymond Smilie, autore dell'omicidio avvenuto in quella casa contro la sua stessa madre: anche lui sentiva le stesse voci di Jesse e l'unico modo per non dar loro peso era suonare la sua chitarra, che però dava molto fastidio ai vicini. Per questo Raymond si è trasformato in uno spietato e sanguinario assassino, quando le voci hanno cominciato a prendere il sopravvento. Il regista Sean Byrne, non particolarmente prolifico e noto per il suo unico film precedente "The Loved Ones" decide con "The Devil's Candy" di girare un horror per nulla banale e per nulla legato a quelli che sono i crismi del genere e, pur partendo da una trama non particolarmente originale o rivoluzionaria, riesce a creare un film da una parte in grado di inquietare con alcune sue scene particolarmente riuscite, sia in grado di far vedere quel bel sano sangue che molte persone cercano quando guardano un film horror.
La particolarità che rende "The Devil's Candy" davvero un buon film horror sta però nel non fare mai vedere l'elemento paranormale della vicenda, un elemento di cui lo spettatore si accorge tramite quell'inquietante voce di sottofondo che si insinua nella mente del protagonista ma che non diventa mai troppo invadente e demanda l'intera componente horror della pellicola alle azioni degli esseri umani che effettivamente sono la cosa più inquietante che si vede nei quasi ottanta minuti di durata. "The Devil's Candy" non risulterà dunque essere l'horror pazzesco che qualcuno ha dipinto nè tanto meno sarà in grado di diventare in futuro un caposaldo del genere, ma sicuramente è un film godibilissimo e, per ora, anche il miglior horror di questa annata, nel quale anche la regia di Sean Byrne ci mette del suo per dare lustro alla pellicola, con inquadrature ricercate e una costruzione dell'atmosfera che non ha nulla da invidiare ad altri film horror del passato.
Voto: 7+
Mi ha un po' deluso il finale, ma in generale è stata un'ottima pellicola horror.
RispondiEliminaLa colonna sonora è una bella bordata di metallo. Nell'horror il metal è usato abbastanza spesso, ma qui la cosa è anticonvenzionale, proprio perché come dice Cassidy è un collante generazionale tra padre e figlia, una bella famiglia con un rapporto vero. Anche il resto del film comunque è molto metal... non poteva non piacermi ;)
RispondiElimina