Saw VI - Credi in lui di Kevin Greutert (2009)


USA 2009
Titolo Originale: Saw VI
Regia: Kevin Greutert
Sceneggiatura: Patrick Melton, Marcus Dunstan
Cast: Tobin Bell, Costas Mandylor, Mark Rolston, Betsy Russell, Shawnee Smith, Peter Outerbridge, Athena Karkanis, Samantha Lemole, Tanedra Howard, Marty Moreau, Gerry Mendicino, Shawn Ahmed, Janelle Hutchinson, Caroline Cave, George Newbern, Shauna MacDonald, Devon Bostick, Darius McCrary, Shawn Mathieson, Melanie Scrofano, Karen Cliche, James Gilbert, Larissa Gomes, Billy Otis, James Van Patten, Elle Downs, Mpho Koaho, Scott Patterson, Mike Butters, Joris Jarsky, Angus Macfadyen, Bahar Soomekh, Niamh Wilson, Jeff Pustil, Oren Koules, Leigh Whannell
Durata: 92 minuti
Genere: Horror


Siamo quasi giunti alla fine di questo speciale sulla saga di "Saw" che ha accompagnato voi lettori di questo blog in queste ultime settimane e che, arriva oggi, al terzultimo episodio - il penultimo sarà presumibilmente nel corso della prossima settimana, mentre l'ultimo sicuramente dopo il 31 Ottobre, giorno in cui nei cinema italiani uscirà "Saw: Legacy", anche se ancora non so bene quando riuscirò a vederlo, potrebbero anche passare dei mesi - che rappresenta quello che per me è il peggior film dell'intera eptalogia che diventerà tra poco una octalogia. Non che ci passi molto rispetto ai due capitoli precedenti, che portavano avanti una storia che si sarebbe probabilmente dovuta concludere in maniera più che giusta con il terzo capitolo, ma questo ha come unica freccia al suo arco la velocità della narrazione che implica il fatto che la visione, in qualche modo, scorra via senza particolari problemi. Ma per il resto rappresenta quanto di peggio la saga abbia avuto da offrirci, senza la benchè minima traccia di qualcosina - non dico cose enormi, ma almeno qualcosina - di nuovo e senza che dunque, lo spettatore, riesca a comprendere bene quale sia il motivo per dare credito a questa pellicola.
"Saw VI - Credi in lui" riparte esattamente dove ci eravamo lasciati con l'episodio precedente: il detective Strahm è morto e Hoffman è sempre più braccato dalla polizia. Appena prima di essere catturato fa in tempo a far partire il suo ultimo piano, quello che vede come vittima William Easton, che tempo prima si era rifiutato di concedere a Jigsaw di partecipare ad un ciclo di cure sperimentali, dover superare quattro prove all'interno di uno zoo per poter rivedere la sua famiglia. Al termine di ogni prova una delle quattro bombe collegate alle sue gambe si disinnescherà e il tutto si tradurrà in qualche modo nella solita, nemmeno particolarmente originale, fiera della tortura. Non che arrivati al sesto capitolo di una saga che ha basato il suo successo su questo ci aspettassimo altro, ma effettivamente si vede come le idee, per lo meno per quel che riguarda la realizzazione di questa pellicola, fossero finite, anche se il settimo capitolo poi rappresenterà, almeno secondo la mia opinione, un leggerissimo passo in avanti.
Il tentativo da parte degli sceneggiatori di tirare le fila riguardanti la vicenda di Jigsaw non va dunque in porto ed è il coinvolgimento dello spettatore davanti a questa pellicola a risentirne principalmente: il tutto avviene in maniera così veloce che è chiaro che non ci si annoi particolarmente, ma non si fa nemmeno in tempo ad appassionarsi alla vicenda, a prendere fiato per riflettere su questo o su quel personaggio, che qui viene irrimediabilmente appiattito, così come appiattito è il protagonista principale di tutti i film, lo stesso Jigsaw nei flashback che lo vedono di nuovo in scena. Hoffman, praticamente il nuovo protagonista di questa seconda trilogia, non ha mai saputo reggere lo schermo come il suo predecessore e in questo sesto capitolo dimostra quanto, forse, sarebbe stato davvero il caso di fermarsi con la morte del protagonista della saga, che rimane nei flashback una delle poche cose buona di questa seconda trilogia.

Voto: 4

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