The Shape of Water - La forma dell'acqua di Guillermo Del Toro (2017)

USA 2017
Titolo Originale: The Shape of Water
Regia: Guillermo Del Toro
Sceneggiatura: Guillermo Del Toro, Vanessa Taylor
Cast: Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer, Nick Searcy, David Hewlett, Lauren Lee Smith, Morgan Kelly
Durata: 119 minuti
Genere: Fantastico, Drammatico


Sono ormai mesi, più o meno da Settembre quando il film ha vinto il Leone d'Oro all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che attendo questo ultimo lavoro di Guillermo Del Toro, talentuosissimo regista messicano che nella sua carriera è stato in grado di spaziare tra diversi generi cinematografici quasi sempre con buoni risultati. Nel suo palmares abbiamo il miglior cinecomic della storia "Blade 2", il secondo miglior cinecomic della storia "Hellboy", ma anche lavori fantasy come "Il labirinto del fauno" o fiabe horror come "Crimson Peak", suo penultimo film in ordine cronologico. Tutti film - anche se a "Il labirinto del fauno" dedicherò un episodio di una rubrica che ho in mente e che inizierà dopo la notte degli Oscar - che mi sono piaciuti e che il pubblico ha, mediamente, sempre ben accolto. Essendo però Guillermo Del Toro un regista non proprio popolarissimo - il pubblico conosce i suoi film, ma non sono mai un grandissimo successo -, conosciuto ed apprezzato più che altro dagli appassionati nonostante i suoi film siano su più livelli fruibili da chiunque, su questo suo ultimo film, arrivato nei cinema italiani nella settimana di San Valentino - quella in cui io sorseggiavo whisky a casa e giravo tirando i sassi alle coppiette chiedendomi perchè debbano essere così felici - non a caso, avevo un hype clamoroso.
Siamo nel 1962, a Baltimora. Elisa, interpretata dalla candidata all'Oscar come miglior attrice Sally Hawkins, è una donna affetta da mutismo che lavora come addetta alle pulizie in un laboratorio governativo in cui si fanno esperimenti per contrastare la potenza della Russia. Ha due soli amici, la collega Zelda, interpretata da Octavia Spencer, e Giles, l'inquilino gay interpretato da Richard Jenkins. La vita di Elisa cambia drasticamente quando al laboratorio viene portata una cisterna contenente una creatura dall'aspetto umanoide catturata nei pressi dell'Amazzonia, con la quale la donna riesce a comunicare tramite il linguaggio dei segni e la cui custodia nel laboratorio è stata affidata al colonnello Strickland, interpretato da un immenso Michael Shannon, che riceve presto l'ordine di vivisezionarlo per condurre degli esperimenti per ottenere informazioni preziose per la corsa allo spazio.
Con questo suo film il regista Guillermo Del Toro mostra al mondo in maniera definitiva, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quale pasta sia fatto. "The Shape of Water" è una pellicola che prende a piene mani riferimenti dal grande classico del cinema horror-fantascientifico "Il mostro della Laguna Nera", al quale chiaramente si ispira sia nel ritrarre la sua creatura anfibia sia per quel che riguarda il rapporto che la protagonista instaura con essa. Il tutto però è intriso del tipico stile di Del Toro, che riesce da questa vicenda a creare una storia d'amore ce si palesa essere tale solo dopo un certo punto della visione, quando il film ha davanti a sè i binari del thriller di spionaggio e del film sentimentale e decide di percorrere la via del secondo vincendo in maniera clamorosa la sua scommessa. Funzionano anche a meraviglia l'ambientazione e le scenografie, si respirano durante tutta la durata della pellicola le atmosfere degli anni '60, soprattutto per quel che riguarda il contesto della Guerra Fredda. Splendida la delicatezza con cui viene narrata la vicenda, splendida anche la colonna sonora, che fa in maniera egregia il suo lavoro di commento musicale al film, essendo delicata ed avvolgente, con le note che la compongono che rimangono in testa anche nei giorni successivi.
Dal punto di vista recitativo poi "The Shape of Water" sta seriamente una spanna sopra ad altri lavori visti in questa annata. Sally Hawkins nell'interpretare una donna affetta da mutismo, riesce a dare al suo personaggio una gamma di espressioni elevatissima, quasi a dimostrare che il suo personaggio non ha proprio bisogno della parola per trasmettere delle emozioni agli spettatori. È espressivo al massimo anche Doug Jones, che è l'uomo che sta dietro alla creatura, mentre un'altra performance enorme è quella offerta da Richard Jenkins, in grado di catturare l'attenzione su di sè ogni volta che si trova in scena. Pazzesco poi Michael Shannon, che qui riesce, se mai ci fosse il bisogno di una sua conferma, a rendere il personaggio al meglio delle sue possibilità, facendosi odiare e disprezzare praticamente per tutta la durata della pellicola. Candidato a tredici premi Oscar, "The Shape of Water" rischia, già ora che siamo al 23 Febbraio, di rientrate tra i migliori film dell'anno.

Voto: 9

Commenti

  1. Non so se sia il più bel film di Del Toro (cotinuo, forse, a preferirgli "Il Labirinto del Fauno") ma di sicuro è uno dei più bei film dell'anno. Storia semplice ma assoluta, uno dei quei film dei quali non puoi non innamorarti all'istante :)

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  2. Il mio parere lo conosci, siamo allineati (ma dai?), inoltre Kris Kelvin qui ha detto tutto, più la trama diventa lineare, più Del Toro vola, anche non dovesse vincere nulla, poco importa, questo è gran cinema! Cheers

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  3. Del Toro è un favolista dei nostri tempi. Stupendo!

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