Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers di Dominique Othenin-Girard (1989)



USA 1989
Titolo Originale: Halloween 5: The Revenge of Michael Myers
Regia: Dominique Othenin-Girard
Sceneggiatura: Shem Bitterman, Michael Jacobs
Cast: Donald Pleasence, Danielle Harris, Ellie Cornell, Wendy Kaplan, Donald L. Shanks, Jonathan Chapin, Tamara Glynn, Matthew Walker, Jeffrey Landman, Beau Starr, Max Robison, Betty Carvalho, Karen Alston
Durata: 93 minuti
Genere: Horror


Prosegue abbastanza spedita la maratona che mi porterà a vedere, entro l'uscita del film di David Gordon Green a fine ottobre, tutti i film della saga di "Halloween". Dopo il deludente "Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers" subito avevo pensato che la saga stesse piano piano avviandosi verso gli abissi della cinematografia: il quarto capitolo era stato tanto sonnacchioso, quanto concettualmente sbagliato e inutile, ma comunque mi aveva un minimo coinvolto, quindi pensavo da quel capitolo in poi di dover vedere i film successivi della saga con il pilota automatico inserito, quasi per inerzia. Invece, da questo quinto capitolo sono stato piacevolmente sorpreso per vari motivi. I produttori della saga, nonostante il progressivo disinteresse del pubblico verso il genere slasher segnalatosi alla fine degli anni ottanta, già prima dell'uscita del capitolo precedente avevano previsto un quinto film, che sarebbe dovuto uscire esattamente un anno dopo il quarto. Rientra Debra Hill come produttrice ed entra lo svizzero Dominique Othenin-Girard alla regia, dato che i due si erano conosciuti durante il Sundance Film Festival e la Hill era rimasta piacevolmente impressionata dal suo stile registico. Nel cast rientrano ovviamente Donald Pleasence nei panni del dr. Loomis, viene confermata Danielle Harris nei panni di Jamie, la figlia di Laurie Strode, mentre nei panni di Michael Myers questa volta c'è Donald L. Shanks, senza una vera e propria carriera da attore alle spalle, ma principalmente come stuntman.
Questo quinto capitolo ricomincia proprio da dove ci eravamo lasciati con il precedente: colpito dai proiettili della polizia, Michael Myers cade in un pozzo e viene dato per morto. In realtà verrà soccorso da un eremita, che vive da tempo sottoterra e vivrà per un intero anno in stato semi-catatonico. Proprio durante la notte di Halloween Michael Myers si risveglierà di nuovo, rinvigorito da una inspiegabile energia e, ucciso l'eremita che lo aveva soccorso, rimetterà piede ad Haddonfield, alla ricerca di Jamie. Nel frattempo la nipote si trova in un ospedale psichiatrico infantile dopo aver accoltellato la madre adottiva nel finale del film precedente e ancora non ha superato il trauma per aver conosciuto lo zio e il suo istinto omicida. Durante questo ricovero, tra l'altro, la ragazzina sembra vivere con i suoi occhi tutti gli omicidi che compie Michael Myers, quasi come se i due fossero collegati telepaticamente.
Come ho già accennato, sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo quinto capitolo, per vari motivi: innanzitutto dal punto di vista narrativo il regista Dominique Othenin-Girard decide di disinteressarsi - anche se relativamente - alla componente slasher che aveva contraddistinto i capitoli precedenti - anche se il quarto poi mancava di scene splatter - per creare un vero e proprio scontro, una vera e propria guerra, tra il dr. Loomis e Michael Myers, indagando in modo un po' meno superficiale la psicologia del dottore, soprattutto, visto che di quella di Myers ce ne siamo fregati sin dal primo film - anzi, le intenzioni del primo film erano proprio quelle di depersonalizzare totalmente il personaggio, che invece poi è diventato sempre più umano nel corso della saga. La sceneggiatura poi si gioca abbastanza bene le sue carte, con le prime battute della pellicola che sono senza pochi fronzoli e ci mostrano subito quella che sarà la vicenda narrata e inserendo anche dei personaggi poco utili per la trama, ma utilissimi per la mattanza, che sono dei veri e propri clichè dei film horror anni ottanta, ma non li ho trovati per nulla fastidiosi e soprattutto sono ben contestualizzati all'interno della vicenda. Il personaggio di Tina poi, interpretato da Wendy Kaplan, mi è stato simpatico sin dall'inizio del film ed è in effetti quello più importante, se lasciamo perdere i soliti noti. Non ho invece particolarmente gradito la dimostrazione di umanità di Michael Myers nel momento in cui la nipote lo chiama "zio". Quella lacrima che esce dai suoi occhi è da una parte inutile, mentre dall'altra definitiva dimostrazione di un processo di umanizzazione che purtroppo ha toccato il culmine.
Non c'è moltissimo da dire dal punto di vista tecnico, ma il regista si comporta più che bene rendendo accattivanti le inquadrature, soprattutto nel modo in cui viene reso il collegamento telepatico tra Michael Myers e Jamie. Al solito per quanto riguarda la recitazione Danielle Harris dimostrava, già a dodici anni, quanto fosse perfetta per il ruolo da scream queen cui poi fu abituata nel corso della carriera, ma soprattutto risulta credibile in tutte quelle dimostrazioni di terrore dovute alle visioni ed alla presenza del mostruoso zio. L'impressione su Donald Pleasence invece, avendo guardato questo quinto capitolo in lingua originale - il doppiaggio in italiano arrivò solamente nel 2014 su Infinity, fino ad allora il film non era mai arrivato in Italia -, è stata quella che l'attore non ne avesse più, nè di energia nè di voglia, di interpretare quel ruolo. Il Michael Myers interpretato da Shanks è sicuramente una spanna sopra quello del capitolo precedente, meno impacciato e un po' più fluido nei movimenti, mantenendo movimenti lenti e inesorabili ma senza mai risultare in difficoltà nel compierli. La colonna sonora è sempre la solita composta da John Carpenter, qui presentata anche con qualche variazione sul tema davvero interessante che carica ancora di più la tensione.
Siamo dunque davanti ad un quinto capitolo che fa un sensibilissimo passo in avanti rispetto al suo predecessore: ingiustamente sottovalutato, presenta delle interessanti qualità tecniche, una Danielle Harris che dà tutta se stessa per l'interpretazione del suo personaggio e soprattutto dei personaggi di contorno che gridano fine anni ottanta per ogni minuto in cui sono presenti in scena.

Voto: 7-

Sulla blogosfera nel frattempo molti altri stanno facendo una retrospettiva sui film della saga, in attesa dell'uscita del prossimo film ad Ottobre. Non perdetevi dunque gli speciali su "La Bara Volante" e su "Il Zinefilo".

La Bara Volante - I Remember Halloween
Il Zinefilo - Halloween - La notte delle saghe

Commenti

  1. Mi avevi detto che questo capitolo ti era piaciuto, io non l’ho mai considerato granché, e anche rivedendolo non mi ha esaltato, concordo Donald Pleasence non ne aveva più, ma in generale il film mi è sembrato che volesse andare in troppe direzioni senza imboccarne mai nessuna, ho il post in rampa di lancio dalla mie parti, grazie per la citazione e che figata tutto questo Myers nella blogosfera! :-D Cheers

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    1. Per me valido e sottovalutato sicuramente, considerando però che per me è stata la prima visione - mi ero fermato solamente al secondo prima di questo speciale. Donald Pleasence proprio non lo sopportava più quel personaggio quasi :D. Ed è ovvio che per questo film che sta per uscire la gente si scateni con questa saga.

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