Joker di Todd Phillips (2019)
USA 2019
Titolo Originale: Joker
Regia: Todd Phillips
Sceneggiatura: Todd Phillips, Scott Silver
Cast: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Glenn Fleshler, Bill Camp, Shea Whigham, Marc Maron, Douglas Hodge, Leigh Gill, Josh Pais, Brian Tyree Henry, Dante Pereira-Olson
Durata: 123 minuti
Genere: Drammatico
Siamo arrivati finalmente al momento della verità, il giorno dell'uscita di "Joker" di Todd Phillips, in grado di accaparrarsi i favori di tutta la critica all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e di vincere il Leone d'Oro come miglior film. É un po' di anni che la kermesse veneziana è fonte di grandissima qualità a livello internazionale, così come sono un po' di anni che, quanto meno il vincitore della rassegna, convince appieno anche me, molto di più ad esempio rispetto al Festival di Cannes in cui le pellicole proposte, ma anche quella che vince, risultano essere un po' troppo sofisticate per i miei gusti - anche se quest'anno attendo impazientemente anche l'uscita di "Parasite", il vincitore della rassegna. Ritornando a "Joker", Todd Phillips decide, dopo le esperienze con il godibilissimo "Road Trip", con la trilogia di "Una notte da leoni" e dopo "Trafficanti", film che dava già qualche indizio su quella che sarebbe potuta essere la dimensione, decisamente più autoriale, che avrebbe voluto darsi il regista, ecco che arriva il film della vita, quello con cui finalmente il regista riesce a sfondare e non intendo solamente al botteghino. Il personaggio di Arthur Fleck, alias Joker, è interpretato come tutti ormai sanno da Joaquin Phoenix, un attore che sin dai trailer sembrava veramente tagliato dal sarto per quel ruolo e la cui risata isterica, ma ben spiegata nel corso del film in maniera originalissima, mi aveva messo i brividi a più riprese.
L'intento di Todd Phillips con questo film era quello di ritrarre come una persona qualsiasi, messa in condizioni di vita sfavorevoli, possa abbracciare le sembianze e le gesta del Joker, impazzendo completamente. Non ho mai nascosto quanto il personaggio di Joker fosse uno dei miei preferiti, mi piacciono moltissimo sia l'interpretazione di Jack Nicholson nel "Batman" di Tim Burton - quella che forse si avvicina maggiormente allo spirito caotico del personaggio - sia quella un po' più realistica di Heath Ledger ne "Il cavaliere oscuro" di Christopher Nolan, un'interpretazione pazzesca in cui, ad essere sinceri, si perde un po' quell'aspetto di "caos" legato al personaggio proprio a causa di alcune battute in cui egli stesso dichiara di essere "caos", il che è una contraddizione bella e buona, che però non inficia quanto io adori anche quella versione di Joker. Lasciando dunque da parte il personaggio interpretato da Jared Leto in "Suicide Squad", si può tranquillamente dire, inclusa l'interpretazione di Joaquin Phoenix in questo film, che quasi tutte le interpretazioni del personaggio mi sono piaciute e neppure poco. In "Joker" vediamo quelle che sono le origini del personaggio - su cui sinceramente non sono informato riguardo alla versione fumettistica - da quando, nella Gotham del 1981, lavora come clown ambulante e vive assieme alla madre Penny, interpretata da Frances Conroy, e sogna di sfondare nel mondo del cabaret. É però afflitto da una profonda depressione per la quale è in cura presso una psicologa e da un raro disturbo che gli provoca improvvisi attacchi di risate incontrollabili.
Tagliando subito la testa al toro, il "Joker" di Todd Phillips è stato esattamente ciò che mi aspettavo: un film splendido, in cui molto fa l'interpretazione pazzesca dell'attore protagonista, ma anche la sceneggiatura è azzeccata, la regia di Todd Phillips è studiata nel minimo dettaglio e la fotografia riesce a far arrivare allo spettatore quella che è la condizione psicologica del protagonista. Il primo tempo di questo film può effettivamente lasciare un po' spiazzati, diciamo che per i primi quaranta minuti vediamo il personaggio di Arthur Fleck come un sognatore estremamente deluso, incapace di avere pensieri positivi riguardo alla sua vita, con un disturbo dissociativo che non gli permette di interfacciarsi con la realtà nel giusto modo. Sono però quaranta minuti in cui uno spettatore impaziente potrebbe non capire dove il film voglia andare a parare. É però tutta la seconda parte della pellicola che mette insieme i pezzi e nel momento in cui Arthur abbraccia definitivamente la sua oscurità vediamo come tutto ciò che gli è successo nella prima parte fosse necessario per spiegarci le conseguenze che vediamo nella seconda. "Joker" è poi un vero e proprio turbinio di emozioni, da scene che mettono i brividi ad altre commoventi forse il personaggio risulta essere meno fomentoso della sua versione ne "Il cavaliere oscuro", ma sicuramente ancora più realistico e molto ben ritratto a livello psicologico.
É in questo senso pazzesco il lavoro fatto da Joaquin Phoenix per rendere al meglio il suo Joker, i suoi attacchi di risate incontrollabili non sempre sembrano delle vere e proprie risate, a volte si ha quasi l'impressione che sia un pianto disperato - e visto come ci vengono spiegate in questo film non escludo che l'idea del regista fosse proprio quella - e tutte queste emozioni arrivano in maniera diretta allo spettatore, senza filtri e senza mezzi termini. Durante la visione di questo film si sorride amaramente, si hanno i brividi, ci si sente disturbati a livello mentale e il Joker di Phoenix è, effettivamente, quanto di più caotico e incontrollabile ci possa essere, con lo spirito del personaggio che è stato portato benissimo sullo schermo. La pellicola è abbastanza violenta - e obiettivamente non mi sarei aspettato altro - ma sceglie benissimo cosa fare vedere e cosa no, con una scena in particolare che viene lasciata all'immaginazione dello spettatore ed è il momento in cui, a tutti gli effetti Arthur ha abbracciato l'oscurità, con tanto di inquadratura di spalle e di accompagnamento sonoro a quella scena che risultano estremamente azzeccati. La scena della scalinata, che ci viene accennata del trailer è un simbolo, diventerà facilmente una delle scene cult dei prossimi anni ed è altissima in me - ma non solo in me - la sensazione di trovarci davanti ad un instant masterpiece, che verrà presumibilmente preso come esempio per altri film del genere negli anni a venire.
Voto: 9
Per me l'unico difetto del film (che è bellissimo) è quello che dici anche te: è un film che è esattamente come te lo aspetti, e come lo vorresti. E quindi un po' prevedibile: la sceneggiatura ti fa appassionare ma non ti sorprende. Quindi un ottimo flm, ma non da 10 (per me) ;)
RispondiEliminaVado martedì, non vedo l'ora. ;)
RispondiEliminaVero, è il Joker più vero e umano, nonché quello più vicino ai fumetti (o almeno, a The Killing Joke...)^^
RispondiEliminaMoz-