Escape Room di Adam Robitel (2019)



USA, Sudafrica 2018
Titolo Originale: Escape Room
Regia: Adam Robitel
Sceneggiatura: Bragi F. Schut, Maria Melnik
Durata: 100 minuti
Genere: Horror, Thriller


Quando si parla di cinema horror con me si fa davvero sul serio. O meglio, io provo a fare sul serio, ma con il fatto che quando si parla di questo genere cerco di guardare praticamente tutto il possibile che mi possa offrire il genere, al cinema o in televisione, finisco spesso e volentieri per prendere delle cantonate clamorose o per guardare, volontariamente, film che sin dal trailer danno l'impressione di essere non proprio interessantissimi. Visto il fenomeno delle escape room degli ultimi anni, anche se ormai la moda sembra quasi già essere passata, per lo meno in Italia, l'uscita di "Escape Room" devo dire che mi incuriosiva abbastanza. Certo, nel corso degli anni duemila sono usciti "Cube - Il cubo", "Hypercube" e "Circle" un paio di anni fa su Netflix che, per quanto riguarda il cinema su persone rinchiuse nello stesso luogo che per avere salva la vita devono risolvere gli enigmi più disparati, che molto deve all'uscita, nel 2004 di "Saw - L'enigmista", che rispetto ai film citati metteva in gioco anche una componente splatter da non sottovalutare. Regista della pellicola in questione è Adam Robitel, già regista di "Insidious: L'ultima chiave" - non proprio un gran biglietto da visita - e che arriverà già l'anno prossimo nei cinema con il seguito di questo film di cui vi vado a parlare oggi. Protagonisti del film sono diversi personaggi, quelli più importanti sono Zoey, interpretata da Taylor Russell, Ben, interpretato da Logan Miller, mentre l'attrice più famosa presente all'interno di questo film è Deborah Ann Woll, che interpreta Amanda.
Sei personaggi dai diversi background si ritrovano ad essere invitati in una escape room da cui nessuno era mai riuscito a scappare. Il premio, per chi riuscirà ad arrivare fino all'uscita, è di diecimila dollari. Dovranno superare diversi livelli prima di arrivare alla fine, ma presto si renderanno conto che alcuni dei giochi e degli enigmi di cui sono protagonisti sono fin troppo realistici, tanto da risultare in certi casi addirittura mortali. Molti degli enigmi che dovranno risolvere puntano a rievocare ricordi traumatici del passato dei diversi personaggi, facendo anche sì che all'interno del gruppo si formino degli attriti e la fiducia cominci, piano piano, a calare.
Ho la certezza matematica di trovarmi davanti ad un horror stupido quando questo inizia con una scena totalmente estemporanea e fuori contesto che ci fa vedere un personaggio a caso morire per mano di quella che dovrebbe essere la minaccia centrale del film. É una scelta narrativa talmente fuori moda che anche gli horror peggiori degli ultimi anni, almeno a memoria per quanto riguarda quelli che ho visto, utilizzano più questo espediente. Scopriamo però, praticamente un paio di scene dopo, che la scena vista all'inizio altro non è che uno spezzone che poi rivedremo nel finale, contestualizzato e visto come conseguenza delle azioni precedentemente intraprese nel corso del film dai protagonisti della vicenda. Ora, per quanto la scena di morte totalmente estemporanea sia stupida, non saprei quantificare quanto sia ancora più stupido fare una scelta del genere, dato che ci viene fatta praticamente vedere una scena che rivedremo nel finale senza avere gli strumenti per comprenderla, risultando ancora più senza senso. Si vede però come il film abbia molto a che spartire, a livello di ispirazioni, soprattutto con "The Cube", mentre un po' meno con "Saw - L'enigmista", i due apripista per film di questo genere: con entrambi hanno in comune il luogo chiuso, la risoluzione di enigmi mortali sempre più difficili, le molte morti, peccato che in qualsiasi momento un personaggio muoia non si veda nemmeno uno schizzo di sangue, rendendo chiaro al pubblico come il film fosse in realtà diretto ad un pubblico di ragazzi, possibilmente più giovani possibile. Va da sè che in quanto tale il film non sia nemmeno particolarmente noioso, si lascia guardare dall'inizio alla fine e dall'inizio alla fine ho voluto capire che cosa collegasse i sei personaggi rinchiusi all'interno dell'escape room, spiegazione che in fin dei conti risulterà persino un po' banalotta e deludente. Insomma, questo film nemmeno ha la capacità di farsi odiare e di farmi schifo, rasentiamo in modo non troppo velato l'inutilità narrativa, tipica degli horror di questo tipo. Un'inutilità tale per cui... ho una voglia pazzesca - e non sto scherzando - di vedere che cosa si inventeranno nel seguito per tenere salda l'attenzione degli spettatori senza annoiarli!

Voto: 5

Commenti

  1. Visto, un po’ divertito, molto annoiato ma in generale, dimenticato (volutamente? Bah) di scriverne. A distanza di settimana dalla visione, ricordo solo la bellissima Deborah Ann Woll in canottiera da final girl che si arrampica di braccia, il resto generica nebbia della memoria ;-) Cheers

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