LE SERIE TV DI DICEMBRE

Mese abbastanza pieno per quanto riguarda le serie TV quello di Dicembre, forse la settimana a casa dal lavoro in malattia ha contribuito in modo positivo al farmi recuperare il maggior numero di episodi possibili, certo, avrei preferito stare bene, però non tutto il male viene per nuocere. In questo mese ci sono serie proprio per tutti i gusti, da quelle storiche con un pizzico di invenzione, a quelle veramente storiche, fino ad arrivare al fantasy - di cui ancora mi manca un episodio, ma un giudizio penso di poterlo dare - e alla serie animata per eccellenza di questi ultimi anni!


1994

Episodi: 8
Creatore: Stefano Accorsi
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Stefano Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, Giovanni Ludeno, Antonio Gerardi, Paolo Pierobon, Paolo Mazzarelli
Genere: Drammatico

Dopo "1992" e "1993" è arrivata, come ovvio che fosse, "1994", la stagione che chiude la trilogia ideata da Stefano Accorsi sugli anni di Tangentopoli. E ciò che ne è venuto fuori è forse la stagione più politica e in cui le indagini hanno sicuramente meno peso rispetto alle due stagioni precedenti. I quattro personaggi principali inventati subiscono un'evoluzione che mi è piaciuta abbastanza nel corso dei sette episodi ambientati nel 1994 - su questo teniamo aperta una piccola parentesi, che ci torneremo -, si parte da un Leonardo Notte diventato consigliere fidato di Berlusconi, passando per una Veronica Castello parlamentare che vorrebbe eliminare i pregiudizi sul suo passato lavorativo. Bosco rimane nelle file della Lega Nord e il suo finale prende una piega che non mi ha fatto particolarmente impazzire, conseguenza delle leggi messe in atto proprio dal suo partito in alleanza con quello di Berlusconi, mentre Dario Scaglia è ancora fido collaboratore di Di Pietro, anche se forse è quello che, ultimo episodio a parte, ha un'evoluzione personale un po' meno interessante rispetto agli altri tre. Attorno a loro ruotano tutte le vicende politiche di quell'annata, in cui a farla da padroni sono stati proprio Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, il primo interpretato secondo me molto bene, mescolando macchiettismo a momenti decisamente più seri, da Paolo Pierobon, mentre il secondo interpretato dal suo clone ringiovanito Paolo Mazzarelli. Come accennavo precedentemente sette episodi sono ambientati nel 1994, mentre l'ultimo nel fatidico 2011, l'annata che, per ora e spero per sempre, ha decretato la fine politica di Silvio Berlusconi: purtroppo un episodio da me non particolarmente gradito, che punta maggiormente a tirare le fila dei quattro personaggi inventati, piuttosto che concentrarsi su ciò su cui si era concentrata la serie nel corso di tutta la stagione. Unico punto di forza, per quanto mi riguarda, il dialogo tra Leonardo Notte e Silvio Berlusconi, dialogo molto potente e ritratto vero e proprio della politica italiana degli ultimi venti anni. Un ultimo episodio che da una parte mi ha deluso, ma non rovina di certo quanto di buono visto nel corso delle precedenti sette puntate.

Voto: 7


The Crown - Stagione 3

Episodi: 10
Creatore: Peter Morgan
Rete Inglese: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Ben Daniels, Jason Watkins, Marion Bailey, Erin Doherty, Jane Lapotaire, Charles Dance, Josh O'Connor, Geraldine Chaplin, Michael Maloney, Emerald Fennell, Andrew Buchan
Genere: Biografico



Quando vidi la prima puntata della prima stagione di "The Crown" non mi aspettavo di certo che il mio interesse sarebbe durato così a lungo. Invece, contro ogni pronostico, "The Crown" è praticamente diventato un appuntamento fisso che, con questa terza stagione, è riuscito a confermarsi sugli ottimi livelli visti nel corso dei precedenti due cicli di episodi. Resettato il cast come annunciato al termine della stagione precedente, abbiamo la Regina Elisabetta interpretata da Olivia Colman, da queste parti sempre particolarmente apprezzata, mentre il Principe Filippo è interpretato da Tobias Menzies. Gli eventi narrati sono quelli che avvengono tra il 1964, anno dell'elezione di Harold Wilson come primo ministro, fino al 1977, anno del giubileo d'argento dell'incoronazione della regina. Ancora una volta le varie storie che vengono narrate sono di alto livello, riescono ad intrigare e a far interessare lo spettatore della storia di un personaggio che nella testa di chiunque sarebbe dovuto essere uno dei più noiosi possibili per una serie televisiva, invece, con molto realismo e poca fiction, gli sceneggiatori sono riusciti in un'impresa apparentemente impossibile, quella di rendere interessante ai miei occhi la vita di corte. Molto bello l'episodio dedicato al discorso del principe Carlo nel momento dell'assegnazione del titolo di principe del Galles, così come altrettanto bello quello della crisi personale di Filippo, in cui sullo sfondo abbiamo lo sbarco sulla Luna e l'incontro tra Filippo, esperto aviatore, e i tre uomini che hanno messo piede sul nostro satellite. Insomma, con la sua terza stagione "The Crown" è riuscito a rimanere sugli ottimi livelli dimostrati nelle prime due stagioni e non si risente affatto del totale cambio di cast, con gli attori che riescono a riprendere il lavoro fatto dai loro predecessori in modo estremamente valido.

Voto: 8


BoJack Horseman - Stagione 6, Parte 1

Episodi: 8
Creatore: Raphael Bob-Waksberg
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Personaggi: BoJack Horseman, Princess Carolyn, Diane Nguyen, Mr. Peanutbutter, Todd Chavez
Genere: Animazione



Su Netflix è sbarcata anche la prima parte della stagione finale di "BoJack Horseman", con la seconda che arriverà a Gennaio se non mi sbaglio. Sempre molto interessanti i personaggi principali e sempre la solita alternanza tra scene divertenti ed altre estremamente amare e tristi, su tutte il personaggio di BoJack che possiede, forse ancora di più in questa prima parte dell'ultima stagione, un'ironia e un sarcasmo talmente pungenti da risultare sempre, estremamente amari nel suo cinismo. Per quanto questa prima parte mi sia piaciuta, forse il fatto di essere incompleta - quando finirà questa moda, per Odino? - ne ha inficiato un po' il gusto che ho provato nel vederla: mentre infatti una stagione intera ha comunque un senso di completezza tale per cui si aprono e si chiudono delle storie, lasciando magari delle parentesi aperte per le successive, qui in realtà se ne chiudono davvero poche e alcuni episodi giocano molto con i parallelismi rispetto alle stagioni precedenti, su tutti il rapporto tra BoJack e Sarah Lynn. Insomma, buona questa prima parte, ma il giudizio deve per forza di cose rimanere sospeso fino a che non terminerò la seconda... forse forse avrei dovuto aspettare e guardarmi la sesta stagione tutta di seguito, ma non ce l'ho proprio fatta!

Voto: 6,5


Escape at Dannemora

Episodi: 7
Creatore: Brett Johnson, Michael Tolkin
Rete Americana: Showtime
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Benicio del Toro, Patricia Arquette, Paul Dano, Bonnie Hunt, Eric Lange, David Morse
Genere: Biografico, Drammatico



Miniserie uscita nel 2018 sulla rete americana Showtime, nel corso dei sette episodi che la compongono - qui in Italia sono otto perchè l'ultimo è stato diviso in due - viene narrata la storia della fuga di due detenuti dal Clinton Correctional Facility, avvenuta nel 2015 con la complicità di una dipendente del carcere. Ad interpretare i due detenuti Richard Matt e David Sweat abbiamo Benicio del Toro e Paul Dano, mentre ad interpretare Tilly Mitchell, la donna che li aiutò nella fuga, abbiamo Patricia Arquette - non so quanto i nomi dei personaggi siano quelli dei corrispettivi reali. Dopo un paio di episodi decisamente difficoltosi per quanto riguarda il ritmo della narrazione, in cui vediamo principalmente i due detenuti che cercano in tutti i modi di intortare Tilly in modo da renderla, forse inconsapevolmente, loro complice, la serie decolla definitivamente nel momento in cui i due detenuti iniziano a mettere in atto il loro piano di fuga. La tensione comincia a crescere, la complicità diventa sempre maggiore e le interpretazioni dei due protagonisti salgono vertiginosamente di livello, così come la regia di Ben Stiller. Mentre da una parte mi sono stati quasi simpatici i due detenuti, che non vengono ritratti per ciò che hanno fatto, con lo spettatore che forse viene portato a parteggiare per loro, ho detestato, dall'inizio alla fine della serie, il personaggio di Tilly, che è stato ritratto come una donna fragile ed insicura, che però non è mai riuscita ad attirare la mia simpatia nel corso dell'intera visione della miniserie. I sette episodi di "Escape at Dannemora" sono dunque di livello abbastanza buono - anche se ho detestato il sesto, per il semplice motivo che odio gli episodi che sono interamente dei flashback rispetto alla linea narrativa della serie, preferisco di gran lunga quando i flashback sono inframezzati con la linea temporale del resto della storia narrata - e il risultato è una serie importante sia a livello narrativo sia a livello tecnico.

Voto: 7


The Mandalorian - Stagione 1

Episodi: 8
Creatore: Jon Favreau
Rete Americana: Disney +
Rete Italiana: Inedita
Cast: Pedro Pascal
Genere: Fantasy



Quando scrivo ancora non ho visto l'ultimo episodio della prima stagione di "The Mandalorian", serie televisiva ambientata nell'universo di "Star Wars" nel periodo di tempo che intercorre tra "Il ritorno dello Jedi" e "Il risveglio della Forza", che ci narra le storie di un mandaloriano chiamato Mando, interpretato da un Pedro Pascal che in realtà sarebbe potuto essere chiunque, dato che è sempre bardato e mascherato che viene accompagnato da un personaggio chiamato Il Bambino - nominato dagli spettatori Baby Yoda proprio perchè appartiene alla stessa razza di Yoda - che è assolutamente richiesto dalla gilda di pistoleri di cui Mando fa parte. Nonostante la prima stagione abbia prevalentemente una trama verticale, con episodi e storie quasi autoconclusive, ho apprezzato molto praticamente tutte le puntate finora viste, soprattutto, contro ogni pronostico, quelle in cui i dialoghi sono ridotti all'osso in favore dell'azione - cosa che di solito fatico a reggere -, soprattutto perchè abbiamo lunghi momenti di silenzio e di camminate in cui il regista di turno può dare il meglio di sè per quanto riguarda la regia e la fotografia. La trama orizzontale ci viene data a spizzichi e bocconi e ogni episodio è un'avventura fantasy con molti elementi tipici del western - altro genere che solitamente faccio abbastanza fatica a sopportare - che riescono a coinvolgere lo spettatore dall'inizio alla fine. Rispetto a "L'ascesa di Skywalker", dunque, l'opera dedicata a Star Wars dell'anno è decisamente questa.

Voto: 8

Commenti

  1. Escape at Dannemora è piaciuto anche a me, però l'ho giudicato con più freddezza perché in alcuni punti non mi ha convinto. Giorni fa ho terminato 1994, la recensione ad anno nuovo, comunque il voto dovrebbe essere quello tuo ;)

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