Questione di karma di Edoardo Falcone (2017)
Italia 2017
Titolo Originale: Questione di karma
Regia: Edoardo Falcone
Sceneggiatura: Edoardo Falcone, Marco Martani
Cast: Fabio De Luigi, Elio Germano, Daniela Virgilio, Valentina Cenni, Massimo De Lorenzo, Corrado Solari, Isabella Ragonese, Philippe Leroy, Eros Pagni, Stefania Sandrelli
Durata: 90 minuti
Genere: Commedia
Nel corso degli anni la mia stima verso Fabio De Luigi è progressivamente calata per via di alcune sue scelte cinematografiche decisamente discutibili a livello qualitativo. Chiaro che la mia stima per i personaggi da lui interpretati a "Mai Dire Gol" e programmi derivati della Gialappa's Band non sia calata, ma penso fortemente, nell'attesa di vedere "Gli uomini d'oro" che purtroppo non sono riuscito a vedere al cinema, che il suo tipo di comicità sia troppo legata a brevi sketch, in cui l'attore mi ha sempre ucciso dal ridere, mentre soffra particolarmente la lunghezza di un film, dove qualche colpo e qualche suo tormentone o modo di fare bizzarro lo riserva quasi sempre, ma non riesce a risultare divertente dall'inizio alla fine, ricordo solo pochi film in cui funzioni come personaggio per tutta la durata del film, tanto per fare un esempio direi la divertentissima commedia "Metti la nonna in freezer". Ho deciso in una serata non particolarmente ispirata, di dare un'opportunità a "Questione di karma", dove l'attore recita in coppia con un altro esponente della recitazione italiana come Elio Germano, altro attore che quando è messo nel ruolo e nel contesto giusto mi sembra mostruosamente bravo, mentre quando recita anche solo al novanta per cento della sua voglia mi dà quasi fastidio e non riesco a vederlo recitare. Regista della pellicola è Edoardo Falcone, già regista nel 2015 di "Se Dio vuole", che non mi aveva all'epoca particolarmente convinto.
Giacomo è l'erede di grandi industriali, il padre Ulisse è morto suicida quando lui aveva solamente quattro anni. Nel corso della sua vita Giacomo non ha mai superato completamente la morte del padre e sua madre, dopo qualche tempo, si è sposata con il suo amante, uomo avido cui ha lasciato in gestione l'azienda di famiglia. Dal secondo matrimonio è nata la sorella Ginevra, cui il padre vuole affidare in futuro il controllo dell'azienda, estromettendo completamente Giacomo con una buonuscita. Un giorno, dopo aver letto un libro, Giacomo si convince della possibilità che suo padre si sia reincarnato in un altro uomo e, dopo essersi recato da un vecchio saggio che vive in solitudine in un piccolo paesino del centro Italia, scopre che l'attuale reincarnazione di suo padre potrebbe essere un uomo di nome Mario Pitagora. La scoperta della cosa cambierà completamente la vita di Giacomo, che comincerà a cercare Mario, nullatenente, con continui problemi di debiti e un rapporto parecchio complicato con la moglie, instaurando con lui un buon rapporto di amicizia, che porterà Giacomo a riflettere sulla sua vita e a rivalutare l'idea di entrare in maniera attiva nell'azienda di famiglia.
Purtroppo, per quanto riguarda il cinema e la commedia italiana, siamo pieni zeppi di film in cui il protagonista rivaluta la propria esistenza grazie ad un nuovo rapporto di amicizia e poi alla fine tutti vissero felici e contenti. Nulla di male a seguire questo canovaccio, ma c'è da dire anche che a un certo punto la cosa comincia anche a stancare un po', perchè non c'è mai qualcosa di nuovo nella trama, un qualche colpo di scena, una qualche idea diversa dal solito, ma siamo sempre davanti allo stesso svolgimento ripetuto all'infinito e senza particolare fantasia. Certo, in questo, come in molti altri casi, cambia il presupposto di partenza, che ormai i registi e gli sceneggiatori hanno confuso il farsi venire un'idea geniale con il portare al cinema lo spunto più assurdo possibile, confondendo l'assurdità con la grande fantasia, in una sorta di gara a chi la spara più grossa. Confermo, anche in questo film, sia le sensazioni che ho su Fabio De Luigi, che comunque rimane uno dei miei idoli di sempre quando guardo uno dei suoi vecchi sketch, sia quelle su Elio Germano, che in questo film, per quanto mi riguarda, sfoggia una recitazione di molto al di sotto delle sue capacità, dimostrando quanto, a livello di voglia, abbia recitato praticamente con il pilota automatico, senza dare alla sua performance quel qualcosa che la potesse rendere un po' più interessante.
Voto: 4,5
Se leggi o ti ricordi la mia recensione, più o meno il giudizio e la critica è la stessa, film dimenticabile praticamente ;)
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