Il segreto del Bosco Vecchio di Ermanno Olmi (1993)

Italia 1993
Titolo Originale: Il segreto del Bosco Vecchio
Regia: Ermanno Olmi
Sceneggiatura: Ermanno Olmi
Cast: Paolo Villaggio, Giulio Brogi, Riccardo Zannantonio, Lino Pais Marden, Antonio Vecellio Mattia
Durata: 134 minuti
Genere: Drammatico, Fantastico


Essendo venuto a mancare il 5 Maggio uno dei più grandi registi del cinema italiano, purtroppo da me poco esplorato, la solita cricca di blogger, ancora purtroppo in versione ridotta, ha deciso di celebrarlo parlando ognuno di un film del grande Ermanno Olmi - che tra l'altro verrà anche proposto nella prossima stagione del Cineforum di cui faccio parte nel mio paese -. Avendo visto solamente un paio di film del regista in passato, tra cui "Cantando dietro ai paraventi" con Bud Spencer in uno dei suoi pochi ruoli drammatici, la scelta sul film è stata piuttosto difficile, ma alla fine è ricaduta in qualcosa di più rassicurante per quelli che sono i miei gusti cinematografici, "Il segreto del Bosco Vecchio" con, tra l'altro, Paolo Villaggio come protagonista.
Il colonnello in pensione Sebastiano Procolo, interpretato da Paolo Villaggio, vorrebbe diventare proprietario delle terre che comprendono il Bosco Vecchio, amministrate per conto del nipote Benvenuto, interpretato da Riccardo Zannantonio, ancora giovane e in collegio. Disposto a compiere qualsiasi atto pur di diventare proprietario di quelle terre, il luogo che egli vorrebbe radere al suolo comincia pian piano a far presa sul suo animo, grazie soprattutto alle misteriose creature che lo abitano, tra cui il Vento Matteo, che in un primo tempo cercherà di asservire ai suoi scopi per poi, per un amore ritrovato nei confronti del nipote, scendere a patti con essi, fino a riconciliarsi definitivamente con la propria esistenza. Tratto da un racconto giovanile di Dino Buzzati, il film è stato girato nel territorio del bellunese e conserva al suo interno una componente magica ed affascinante.
Non conoscendo prima di questa commemorazione organizzata nè il film nè il romanzo da cui è tratto, devo dire di averne apprezzata la visione e, limitatamente a questa pellicola - e alle pochissime altre che conosco - il modo di far cinema di Ermanno Olmi, che nel film vuole includere temi a lui cari come il rapporto dell'uomo con la natura e il fascino dell'invisibile, il rapporto con lo scorrere inesorabile del tempo e l'eterno conflitto tra il bene e il male, perfettamente rappresentato dal personaggio di Sebastiano, ben interpretato da Paolo Villaggio in una delle poche interpretazioni drammatiche in cui lo ho visto coinvolto. I temi fondamentali della pellicola vengono rappresentati soprattutto valorizzando sullo schermo tutti quegli elementi della natura come gli animali che popolano il bosco e gli eventi atmosferici, innanzitutto dando un grande valore al territorio in cui sono state fatte le riprese - con il regista che pare abbia voluto rappresentare lo scorrere delle stagioni in maniera naturale, rendendo le riprese piuttosto lunghe - e in secondo luogo rendendo questi elementi naturali in maniera fantastica, dando loro voce e persino una personalità ben riconoscibile.
Con "Il segreto del Bosco Vecchio", all'epoca non particolarmente apprezzato dalla critica e anche io, in qualche momento, ho fatto un po' fatica a stargli dietro, siamo dunque davanti ad un buon lavoro da parte del compianto regista, soprattutto per la capacità di Ermanno Olmi di valorizzare in modo splendido il territorio utilizzato per le riprese e di parlare al pubblico in modo chiaro e diretto di ciò che con questo film egli voleva trasmettere.

Altri componenti della cricca hanno parlato di un film di Ermanno Olmi negli scorsi giorni. E altri, forse, lo faranno nei prossimi: ecco qui le loro recensioni!

SOLARIS: CENTOCHIODI (22 MAGGIO)
IL BOLLALMANACCO DI CINEMA: CANTANDO DIETRO I PARAVENTI (25 MAGGIO)
IN CENTRAL PERK: IL POSTO (26 MAGGIO)

LA FABBRICA DEI SOGNI: TORNERANNO I PRATI (29 MAGGIO)

Commenti

  1. Grazie per aver partecipato ad aver contribuito a riscoprire questo grande autore, tra l'altro recensendo uno dei suoi film meno noti. E' stata comunque una bella iniziativa!

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  2. Per ben due commemorazioni (per questa e per Villaggio) sono stata lì-lì per sceglierlo. Prima o poi rimedierò, sembra fare al caso mio.

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  3. Non mi era dispiaciuto, delicato e poetico com'è, tuttavia l'avevo trovato un po' "sciatto", forse per colpa di attori non all'altezza (Villaggio a parte).

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  4. a me invece è piaciuito, l'ho trovato particolare e insolito

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  5. Non ho mai avuto l'occasione di vederlo,e anche questo è da mettere in lista!

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