L'isola dei cani di Wes Anderson (2018)

USA 2018
Titolo Originale: Isle of Dogs
Regia: Wes Anderson
Sceneggiatura: Wes Anderson
Personaggi: Chief, Atari Kobayashi, Rex, King, Boss, Duke, sindaco Kobayashi, maggiore Domo, Tracy Walker, interprete Nelson, interprete Jr. Ernie, professor Watanabe, Nutmeg, Gondo, Jupiter, Oracolo, Scrap, Hiroshi, Spots, Peppermint, Igor
Durata: 101 minuti
Genere: Animazione


Nel corso della mia lunga vita da spettatore un tipo di film che non ho mai particolarmente apprezzato è quello con protagonisti i cani, così come non amo tutti quei luoghi comuni sui cani di cui sono conditi i vari social network nelle pagine per ultracinquantenni. A scanso di equivoci, nel corso della mia vita ho sempre posseduto uno o due cani in casa e li ho sempre amati moltissimo, ma in quanto cani, non in quanto persone o compagni di vita o in quanto esseri migliori delle persone. Tanto per dire non ho mai fatto apprezzamenti sui cani di qualcun altro, non riesco a ridere di quei video in cui i cani fanno cose stupide, insomma ho sempre voluto bene ai miei cani mentre gli altri li ho sempre civilmente ignorati. Nel corso dell'ultimo mese, da quando per una malattia velocissima ho perso dopo dieci anni la mia pitbull Aisha, devo dire che mi sono un po' ammorbidito e nonostante le difficoltà dovute al non essere presente in casa, non penso riuscirò a stare ancora a lungo senza un cane in casa. Tutto questo per introdurre alla recensione di un film che forse con ciò che ho detto c'entra non moltissimo, ma che, avendo a che fare con i cani, un po' mi faceva paura. Tanto per dire, nel corso dei trailer prima del film hanno dato il trailer con interviste di "Show Dogs" e il buon Claudio Amendola dice la frase "È un film in cui gli animali sono meglio delle persone... come nella vita reale". Stavo per abbandonare la sala pretendendo il rimborso del biglietto, poi però per fortuna è iniziato un film in cui i cani sono sì protagonisti, ma essendo Wes Anderson una persona intelligente, questo luogo comune meno originale di quello sulle mezze stagioni decide di non farlo mai trasparire.
Nel 2037, tutti i cani del Giappone, in seguito ad un'influenza canina scoppiata nella città di Megasaki, vengono messi su un'isola fino ad allora dedicata ai rifiuti. Cinque di questi cani, ormai stanchi della loro vita segregati dal mondo, incontrano Atari Kobayashi, un ragazzino di dodici anni in cerca del suo cane Spots, e decidono di aiutarlo nella ricerca. Nel frattempo la città di Megasaki è divisa tra chi appoggia il sindaco nella sua politica anti-canina per paura dell'infezione e chi, pensando ad un complotto contro i cani, vorrebbe riportarli indietro. Come detto sopra, il fatto che io mi sia un po' ammorbidito nel vedere i film sui cani e i cani degli altri, in realtà poco c'entra con questa pellicola in stop-motion di Wes Anderson, uno dei tanti registi del quale mi sono piaciuti praticamente tutti i film che ho visto, ma che ancora non riesco ad amare profondamente. Una film d'animazione in stop-motion - suo secondo dopo il bel "Fantastic Mr. Fox" - che in realtà ricalca in maniera precisa quello che è lo stile di tutti i film del regista, nei colori, nella fotografia e persino nei dialoghi tra i vari personaggi, molto stringati che, dal punto di vista vocale, lasciano anche trasparire poca emozione.
Devo dire che "L'isola dei cani" mi ha convinto in maniera particolare, mi è piaciuto molto il modo in cui viene caratterizzato Chief che è un po' il cane protagonista della vicenda, un randagio che rifiuta l'idea di tornare da un ipotetico padrone che nel corso del film si affezionerà in maniera naturalissima ad Atari, non senza dimostrare qualche riserva. I cani ritratti da Wes Anderson non ho trovato fossero umanizzati - scelta che ho apprezzato tantissimo - quanto più che altro in grado di mostrare la psicologia canina - quel poco che ci dicono gli studiosi nei loro libri - in un modo un po' comprensibile per l'essere umano. In tal senso è geniale l'idea di far parlare ai cani il linguaggio della nazione in cui è proiettato il film - quindi con un doppiaggio tradotto in tutti i paesi - mentre gli umani in lingua madre giapponese, talvolta tradotti da personaggi che fungono da interpreti per tutte quelle scene "televisive" che vengono ritratte nel film, altre volte proprio non tradotti e la comprensione è lasciata al pubblico in base alla stessa mimica facciale dei personaggi.
Passando ai difetti del film, che ci sono, mi ha poco convinto il personaggio dell'attivista che crede alla teoria del complotto sul virus, mi è sembrata un po' buttata là e poco poco approfondita. In secondo luogo ho trovato il finale veramente freddo, con pochissima carica emotiva anche se è un po' il difetto che ho trovato in tutti i film di Wes Anderson che ho visto, escluso forse "Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore", ma che qui mi è sembrato addirittura freddo in proporzione molto maggiore rispetto agli altri. Insomma, nonostante abbia apprezzato la pellicola dal punto di vista tecnico, con immagini bellissime e idee sicuramente interessanti, ancora non ci troviamo davanti al film che mi fa amare Wes Anderson come regista, rimanendo più che altro sulla dimensione del rispettoso apprezzamento verso lui e i suoi film, sempre comunque validissimi.

Voto: 7,5

Commenti

  1. A me è piaciuto tantissimo. Da tempo auspicavo che Anderson passasse da film "carini" a film impegnati, e questo è uno splendido film politico che ti fa riflettere su tante cose. Spero di riuscire a parlarne presto. Per me comunque promosso a pieni voti!

    RispondiElimina
  2. Pure a me Anderson piace, ma non lo amo, e non sopporto tutte quelle tiritere sui cani! Anzi, sono cinefilo tanto quanto non sono cinofilo XD
    Questo però mi incuriosisce molto. Anche perché il mio film preferito di Wes è proprio un altro lavoro in stop motion...

    RispondiElimina
  3. Io sono abbastanza d'accordo con te: è un bel film, sviluppa parecchi temi, tecnicamente fantastico, però non mi fa gridare al miracolo cinematografico. Detto questo, ben vengano film così!

    https://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2018/05/05/isle-of-dogs-divertente-ed-intelligente/

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

CHI BEN COMINCIA... #9 - Blindspot

xXx - Il ritorno di Xander Cage di D. J. Caruso (2017)

Spring Breakers - Una vacanza da sballo