Deserto rosso sangue di Colin Minihan (2016)
USA 2016
Titolo Originale: It Stains the Sands Red
Regia: Colin Minihan
Sceneggiatura: Colin Minihan, Stuart Ortiz
Cast: Brittany Allen, Juan Riedinger, Merwin Mondesir
Durata: 92 minuti
Genere: Horror
Sono ormai un po' di anni che la Midnight Factory si fa portatrice del verbo del cinema horror in Italia, portando, talvolta al cinema come "The Babadook" e "It Follows", altre volte direttamente in DVD, come "The ABCs of Death", film dell'orrore di buona qualità, adatti per tutti gli appassionati. Certo, a volte anche loro si lasciano trasportare dalle porcate, ma alla fin fine in questi anni hanno dato l'opportunità a molti di recuperare qualche titolo non troppo conosciuto che probabilmente sarebbe rimasto introvabile per il pubblico italiano. È su consiglio di qualche blogger qualche youtuber in giro per la rete che ho deciso di dare un'opportunità a "Deserto rosso sangue", in originale "It Stains the Sands Red", ennesimo film portato in Italia dalla Midnight Factory senza passare dalle sale cinematografiche diretto da Colin Minihan, al suo quarto lavoro da regista.
Siamo nel bel mezzo di un'apocalisse zombie a Las Vegas e due abitanti della città, Molly e Nick, interpretati rispettivamente da Brittany Allen e da Merwin Mondesir, sono in viaggio per incontrarsi con degli amici per prendere un aereo che consentirà loro di abbandonare la città. Presto la loro automobile rimarrà bloccata nella sabbia e i due verranno attaccati da uno zombie che uccide e divora Nick. La ragazza si troverà a dover fuggire da sola, a piedi in mezzo al deserto, per prendere quell'aereo, ma lo zombie che ha ucciso Nick continuerà a seguirla in ogni suo movimento, attratto com'è dalla carne umana e dal sangue della donna. Con tutti i film o serie TV sugli zombie che si vedono in questo periodo - anche se ultimamente con il declino inesorabile di "The Walking Dead" la moda sembra che stia pian piano scemando - c'è da dire che, per quanto riguarda "Deserto rosso sangue" lo spettatore non si trova davanti al solito zombie-movie, anche perchè il nemico, in realtà, è uno solo e la sua forza non è, come accade in tutti gli altri film, nel fatto di trovarsi in un grande gruppo quanto più che altro il fatto che, essendo un non morto, non si stanca, non ha sonno e non ha mai caldo e, seppur più lentamente della protagonista, potrà sempre ininterrottamente camminare per seguirla e per mangiarla.
Per quanto riguarda la qualità cinematografica del film si vede che ci troviamo davanti ad un lavoro a basso costo che però, con pochi personaggi e un'ambientazione di non difficile realizzazione, riesce ad essere affascinante e a mostrare ai suoi spettatori un'idea che non risulta banale come potrebbe sembrare alla sola lettura della trama. Innanzitutto brava è Brittany Allen a reggere praticamente tutto il film da sola, mentre in secondo luogo è interessante l'idea di regista e sceneggiatore di far sì che, ad un certo punto della narrazione, lo zombie sembra in qualche modo affezionarsi alla sua preda e la cosa ci viene confermata da una serie di azioni che sembrano giocare in suo favore, nei momenti in cui la ragazza si trova in difficoltà, soprattutto quando incontra i due che tentano di violentarla in mezzo al deserto. Un'idea sicuramente interessante che però non rende lo zombie umano: la sua forma di "affetto" per la donna rimane comunque, fino alla fine, finalizzato ad una sola cosa, il pasto e la fame di sangue, fondamentalmente.
Con "Deserto rosso sangue" dunque non ci troviamo davanti ad un film eccelso, si vede che è girato con quattro o cinque soldi, così come si vede che i mezzi a disposizione da parte del regista sono quelli che sono, ma l'idea cui ci troviamo davanti è nuova rispetto ai soliti film di zombie e la realizzazione della vicenda, a parte qualche assurdità - lei che corre coi tacchi in mezzo al deserto per tutto il film... ehm -, è buona e coinvolgente.
Voto: 6,5
Non conosco, ma segno.
RispondiEliminaDopo la prima mezz'ora di odio puro nei confronti della protagonista mi sono lasciata catturare e il finale è molto meno banale di quanto mi sarei aspettata. Carino davvero!
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