Maria regina di Scozia di Josie Rourke (2018)



Regno Unito 2018
Titolo Originale: Mary Queen of Scots
Regia: Josie Rourke
Sceneggiatura: Beau Willimon
Cast: Saoirse Ronan, Margot Robbie, Jack Lowden, Joe Alwyn, David Tennant, Guy Pearce, Gemma Chan, Brendan Coyle, Martin Compston, James McArdle, Maria-Victoria Dragus, Ismael Cruz Córdova, Ian Hart, Adrian Lester, Simon Russell Beale
Durata: 125 minuti
Genere: Biografico


Ci ho pensato molto su prima di decidere se vedere o meno "Maria regina di Scozia": da una parte la storia di Maria Stuarda e di Elisabetta I un po' mi affascina, tanto che mi ero fatto convincere persino dalla visione delle prime due stagioni di "Reign" anche se in quel caso i motivi principali erano altri, uno di questi si chiama Adelaide e l'altro Kane, che poi a dirla tutta la serie non è che fosse un esempio di accuratezza storica, ma questo lo sapevamo già, essendo prodotta da "The CW". Ecco che poche settimane fa è arrivato in Italia un film che parla proprio del dualismo tra le due donne nella seconda metà del sedicesimo secolo, con due protagoniste che spostatevi proprio tutti, del calibro di Saoirse Ronan nei panni di Mary Stuart - scusate ma un po' mi sta sulle palle usare il nome italianizzato - e Margot Robbie - decisamente più brutta che nella realtà - nei panni di Elizabetta I, la figlia di Anna Bolena e Enrico VIII, ultima della dinastia dei Tudor. Dietro la macchina da presa abbiamo Josie Rourke, regista conosciuta principalmente in ambito teatrale alla primissima esperienza in ambiente cinematografico.
Siamo nel 1561: alla morte del marito Francesco II di Francia, Mary Stuart decide di ritornare in Scozia, rifugiandosi dal fratellastro Giacomo, con lo scopo di rivendicare la corona scozzese e farsi riconoscere come erede legittima di Elisabetta, apparentemente incapace di mettere al mondo dei figli. Per Elisabetta però Mary rappresenta in qualche modo una minaccia, che potrebbe avanzare maggiori diritti sul trono. Inoltre Mary, cattolica, non è ben vista dal suo consiglio, soprattutto da John Knox, interpretato da David Tennant, protestante, che dal momento in cui viene espulso dal consiglio comincia una campagna d'odio contro la regina.
In un film che si prende una certa quantità di libertà storiche, l'intento della regista e degli sceneggiatori era quello di mettere in risalto il dualismo tra le due cugine, che pare che mai si incontrarono, che vengono interpretate in maniera abbastanza canonica da Saoirse Ronan e da Margot Robbie. All'interno della pellicola si vede in maniera distinta quella che è la rivalità tra le due, una cattolica e l'altra protestante, una bella e feconda, l'altra un po' più bruttina e incapace di mettere al mondo un erede - e fa specie che ad interpretare quella bruttina sia stata chiamata quel gran pezzo di donna di Margot Robbie - per una rivalità che in qualche modo, anche se le due attrici non sono praticamente mai in scena insieme se non nelle battute finali della pellicola, si sente in maniera abbastanza chiara. Una rivalità che però purtroppo si trasforma in qualche modo nel finale, diventa una richiesta di pace tra le due, una questione che viene semplificata a banale invidia dell'una verso l'altra, insomma, il tutto viene un po' troppo semplificato per quanto riguarda la scrittura dei due personaggi principali.
A non spiccare particolarmente, in un film diretto con mestiere, ma senza particolari guizzi registici, sono anche i vari personaggi secondari che prendono parte alla narrazione. Se da una parte le vite e gli animi di Mary Stuart e di Elisabetta I vengono esplorati in maniera abbastanza soddisfacente, non si percepisce la presenza di tutti gli altri personaggi che entrano in gioco, nessuno è mai una minaccia, con nessuno si riesce ad empatizzare: insomma ci troviamo davanti a un two women show in cui le due protagoniste fanno bene, ma non benissimo, mentre tutti gli altri personaggi mi risultano decisamente trascurabili, anche se importanti alcuni di essi a livello storico. Una reinterpretazione che mettesse al centro le due donne in qualche modo me l'aspettavo, con il film che subito dava l'impressione di essere incentrato proprio su quel dualismo, quello che mi aspettavo di meno è il fatto che si potessero trascurare tutti gli altri personaggi. Rimane dunque un film interessante per quella che è la storia narrata, pur con tutte le licenze poetiche del caso, ma sicuramente non un film bello a livello cinematografico, a volte addirittura troppo lento e con qualche momento di stanca nella narrazione, che sicuramente non gioca a suo favore.

Voto: 5

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