Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)


Gran Bretagna 1960
Titolo Originale: The Brides of Dracula
Regia: Terence Fisher
Sceneggiatura: Peter Bryan, Edward Percy, Jimmy Sangster, Terence Fisher, Peter Cushing
Cast: Peter Cushing, Martita Hunt, Yvonne Monlaur, Freda Jackson, David Peel, Miles Malleson, Henry Oscar, Mona Washbourne, Andree Melly
Durata: 85 minuti
Genere: Horror


Siamo arrivati questa settimana al quinto appuntamento con il mio speciale sulle serie cinematografiche prodotte dalla Hammer, con un film un po' controverso nel suo genere: l'idea iniziale di Terence Fisher era quella di fare un film fosse in qualche modo un seguito del suo "Dracula il vampiro", un film che poi a posteriori sarebbe stato considerato appunto il secondo della serie di "Dracula". La particolarità di questa pellicola sta però nel fatto che Dracula non è presente, ma è presente solamente il Van Helsing interpretato per la seconda volta da Peter Cushing, motivo per cui il film non viene comunemente catalogato come facente parte della serie di "Dracula". Altra particolarità sta nel fatto che io me ne sono altamente fregato di questa diatriba tra storici del cinema e mi sono comunque dedicato alla visione del film in questione, che si guadagnerà dunque il giusto spazio - per quanto cinematograficamente non mi abbia per nulla colpito, dato che mancano decisamente troppe cose - in questa rubrica.
Marianne Danielle, interpretata da Yvonne Monlaur, è una giovane insegnante diretta al collegio femminile di Baldstein. Venendo abbandonata per errore in una locanda, a causa della partenza anticipata della carrozza che la accompagna, la ragazza diventa ospite della baronessa Meinster, interpretata da Martita Hunt, in quanto alla locanda non ci sono più posti disponibili. Grazie alla conoscenza con la baronessa, la ragazza saprà anche la storia di suo figlio, da lei ritenuto un pazzo incurabile. Una volta giunta ella sua tenuta, nel corso della notte farà visita al barone Meinster, interpretato da David Peel, si cui presto si invaghirà. Il barone le racconta anche che la storia della pazzia è totalmente inventata e che la donna avrebbe anche raccontato a tutti della morte di suo figlio, per non rinunciare al suo titolo di baronessa. La madre scopre i due e viene uccisa dal suo stesso figlio, mentre Marianne deciderà di fuggire e verrà rinvenuta la mattina seguente da Van Helsing. Nel frattempo la serva Greta, interpretata da Freda Jackson, impazzisce dalla paura e deciderà di sposare la causa dei vampiri, di cui il barone Meinster si rivelerà essere il nuovo capostipite.
Come già detto all'inizio del post, questo secondo capitolo della serie Hammer di "Dracula" non mi ha convinto appieno per diversi motivi: seppur cinematograficamente molto interessante per via della solita fotografia che è un po' il marchio di fabbrica della casa di produzione britannica, con colori accesi che sembrano quasi stonare con i temi gotici del film, ma che fanno sin dall'inizio della saga il loro effetto, la sceneggiatura di questa pellicola non ha la stessa linearità degli altri lavori, con una trama decisamente più complessa rispetto alla semplicità narrativa quasi scarna dei film che lo hanno preceduto. Il fatto di aver complicato la trama in questo modo risulta alla fin fine in una narrazione abbastanza spezzettata in cui il solo personaggio di Van Helsing sembra rimanere coerente dall'inizio alla fine, con tanto di retroscena riguardo il rifiuto, da parte di Peter Cushing, di girare il finale originale in quanto il suo personaggio non avrebbe mai fatto ricorso alla stregoneria per sconfiggere il suo nemico.
C'è poi un enorme gorilla sulla spalla di questa pellicola, lo stesso gorilla che ha fatto nascere le già citate discussioni tra gli storici cinematografici: l'assenza di Christopher Lee nei panni di Dracula, anzi, proprio l'assenza del personaggio di Dracula. Se l'attore, pur avendo interpretato quel ruolo una sola volta, è diventato subito iconico, il personaggio del barone Meinster, che dovrebbe in qualche modo fare le veci di Dracula, risulta essere poco carismatico e decisamente meno interessante rispetto al re dei vampiri comunemente noto. Ne risente in qualche maniera anche la recitazione media di questo film, che si attesta su standard abbastanza bassi, con il solo Peter Cushing che sembra essere in forma, nonostante i cinque film girati in meno di due anni, roba che manco il Nicolas Cage di questi tempi.


Commenti

  1. La Hammer strizzava gli attori come limoni, Lee è sempre stato recalcitrante a tornare nella parte che lo ha reso celebre, ma poi lo ha fatto parecchie volte, proprio perché alla Hammer non volevano farlo andar via, e anche a recitazione altisonante, Peter Cushing potrebbe spiegare delle cose al vecchio Nicolas ;-) Cheers!

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  2. Voglio consigliarti di guardare questo film https://tantifilm.page/299-genitori-quasi-perfetti-2019.html È sia spettacolare che interessante e talvolta persino divertente, che ti potrebbe piacere

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