Terrorizzati di Demiàn Rugna (2018)



Argentina 2018
Titolo Originale: Aterrados
Regia: Demiàn Rugna
Sceneggiatura: Demiàn Rugna
Cast: Maximiliano Ghione, Norberto Gonzalo, Elvira Onetto, George L. Lewis, Julieta Vallina, Demián Salomónm, Agustín Rittano, Natalia Señorales
Durata: 87 minuti
Genere: Horror


Non si è mai fatto mistero da queste parti che, quando mi aggiro sui social network, seguo molti gruppi in cui si parla di cinema e altrettanti in cui, più nello specifico, si parla di cinema horror. Ecco, è proprio in quei gruppi del famoso social network blu che io mi incazzo maggiormente, con tutta quella gente che dice che "Babadook", "It Follows" e "Hereditary" sono film brutti, quando in vita loro gli unici horror che hanno visto sono quelli dell'universo di "The Conjuring" - alcuni di essi belli, per carità - e la saga di "Paranormal Activia" - che io non chiamo mai "Paranormal Activity", perchè, proprio come l'Activia, fa cagare. Ogni tanto però capita che a qualcuno venga il colpo di genio di consigliare dei film che se non fosse per la rete, o per Netflix, non potremmo mai vedere: è stata dunque una sera di un paio di settimane fa che mi sono imbattuto in un post su "Aterrados", film argentino diretto da Demiàn Rugna di cui se ne elogiavano le qualità e il livello di tensione mantenuto. Ora, io non sapevo al tempo quanto potessi fidarmi di quel tizio, dipende tutto se quel tizio facesse o meno parte di quel dieci per cento che di cinema horror ne capisce qualcosa - e io non ne capisco nulla, solo che chi dice che "Hereditary" è brutto, si merita i "The Nun" a vita e a ripetizione in ginocchio sui ceci - o se anche lui odia i film da me citati come belli e ama quelli da me citati come brutti. Dopo essere riuscito a vederlo, ho scoperto che Netflix è riuscita in qualche modo, nella sua raccolta dell'umido cinematografica, a portarselo a casa: raccolta dell'umido non perchè il film sia brutto, più che altro perchè ultimamente Netflix sembra pigliare tutto, specie gli scarti delle case di distribuzione.
Siamo a Buenos Aires: la vita di tre persone che abitano nello stesso quartiere viene sconvolta da strani eventi paranormali, tra cui l'inspiegabile morte di una donna e il ritorno di un bambino dal mondo dei morti. Un ispettore di polizia, con l'aiuto di tre esperti di indagini sul paranormale, decidono di tentare di far luce sugli eventi, ritrovandosi a dover fronteggiare una sorta di presenza che sarà molto difficile da affrontare e che porterà alla luce problemi molto più grandi di loro. Per quel che riguarda questa pellicola, ci troviamo davanti ad una tematica horror molto classica, quella delle presenze paranormali che si insinuano nelle case seminando il terrore, affrontato però in una maniera abbastanza nuova, tanto nuova nella realizzazione quanto rischiosa per via di tutti i possibili effetti indesiderati. Ci troviamo infatti davanti ad un film che non presenta una vera e propria trama, o comunque questa è molto molto esile, ma una serie di eventi che si susseguono fino ad arrivare al finale. Va da sè che la trama non risulti molto chiara sin dall'inizio, ma vada in qualche modo ricostruita con lo scorrere del tempo, dato che il film la suggerisce e basta.
Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato della pellicola è il fatto che, come in buona parte degli horror degli ultimi anni che sono riuscito ad apprezzare, non spaventa in maniera chiara e fragorosa, ma suggerisce elementi che possano fare paura, senza mai esagerare e senza mai urlare. Molti poi in questi ultimi anni demonizzano i jump scare come la fonte del male del cinema horror: inutile dire che un film horror che si basa solo su quelli, senza che magari abbiano una vera e propria logica, non può trovare per davvero il mio apprezzamento, ma è anche vero che quando questi sono inseriti nella narrazione con un senso e con la giusta contestualizzazione, come avviene in "Terrorizzati", ecco che il gioco è fatto e anche i diabolici jump-scare acquistano un senso e riescono a funzionare. Si lascia dunque perdere la recitazione abbastanza approssimativa da parte dei protagonisti - l'ho visto in lingua originale - così come si lascia perdere qualche momento in cui la narrazione rallenta abbastanza e ci si fa convincere da una pellicola che sa come mettere paura nello spettatore, giocandosi le carte giuste al momento giusto.

Voto: 7

Commenti

  1. Insomma, originale e innovativo sì, però non mi ha convinto tanto, troppo dispersivo, ma è comunque un interessante tentativo ;)

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  2. Al momento sono arrivato all'ottavo minuto e, boh, dite valga la pena continuare?

    Personalmente ho amato It Follows, che considero uno degli horror più belli mai visti, seguito a ruota da Babadook... però questo .. cioè, sinceramente, un tizio che SPOILER

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    entra in bagno alle 5 del mattino sentendo colpi strani, vede la moglie fluttuare nell'aria mentre sbatte da una parete all'altra in maniera innaturale e ricoperta di sangue, ovviamente morta, e si avvicina dicendo semplicemente:"smettila amore, cos'hai?", mi fa pensare che chi ha concepito questa scena abbia il livello intellettuale di una scimmia distratta. Anzi, probabilmente ne ha parlato proprio con una scimmia distratta di questa scena e, visto che non rispondeva, le avrà chiesto: "cos'hai, tutto bene?"

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