Roma di Alfonso Cuaròn (2018)

Messico 2018
Titolo Originale: Roma
Regia: Alfonso Cuaròn
Sceneggiatura: Alfonso Cuaròn
Cast: Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Daniela Demesa, Latin Lover, Nancy García García, Jorge Antonio Guerrero, Diego Cortina Autrey, Carlos Peralta, Marco Graf, Verónica García, Zarela Lizbeth Chinolla Arellano, Fernando Grediaga, Andy Cortés, Nicolás Peréz Taylor Félix, Clementina Guadarrama
Durata: 135 minuti
Genere: Drammatico


Termina qui il personale inseguimento verso la visione di tutti gli otto film candidati all'Oscar come miglior film, in una delle peggiori annate di sempre per quanto riguarda le nomination. L'anno scorso a vincere fu "La forma dell'acqua" di Guillermo del Toro, premiato l'anno prima alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, sarà anche quest'anno confermata la cosa, dato che "Roma" è stato presentato e premiato proprio all'ultima mostra di Venezia. Un trend che non può che far piacere e un po' inorgoglire, quanto meno per il fatto che da una mostra cinematografica che si tiene in Italia passino da un po' di anni quelli che poi si rivelano essere i migliori film in circolazione, quanto meno per quel che riguarda il riscontro della critica. "Roma" tra le altre cose rappresenta in maniera amplificata ciò che sta avvenendo al cinema - in positivo e in negativo - in seguito all'avvento di Netflix, dato che la pellicola ha visto le sale cinematografiche, almeno nel nostro paese, solamente per tre giorni, per poi essere distribuito qui in Italia proprio pochi giorni dopo sulla più famosa e famigerata piattaforma di streaming del mondo.
"Roma" è ambientato tra il 1970 e il 1971 nell'omonimo quartiere di Città del Messico, dove il regista è cresciuto, ed è incentrato su Cleo, interpretata da Yalitza Aparicio, che è una domestica che lavora nella casa della famiglia di Sofia e di Antonio, che vivono con i loro quattro figli, con la madre di Sofia e con Adela, un'altra domestica interpretata da Nancy García García. Le due sono molto amiche e spesso passano insieme il loro tempo libero, uscendo anche con i rispettivi fidanzati. Durante una di queste uscite Cleo rimane incinta - scegliendo di non andare al cinema, ma di appartarsi in un albergo - e quando decide di dirlo a Firmìn, egli fugge senza farsi mai più vedere. Cleo è comunque decisa a portare avanti al gravidanza, rendendo partecipe anche la famiglia di Sofia, che nel frattempo è stata abbandonata dal marito Antonio, che prende a cuore la vicenda decidendo di sostenerla nella sua decisione.
Difficile per me parlare di un film come "Roma", che non ha una trama vera e propria, nel quale il regista decide di raccontarci eventi di vita di una ragazza normale in un quartiere che egli conosce molto bene, proprio per aver vissuto una parte importante della sua vita. Una sorta di esperimento neorealista in cui Alfonso Cuaròn si è circondato di attori non professionisti o alle primissime esperienze ai quali ha persino deciso di non rivelare nulla sulla sinossi del film fino ad inizio riprese, proprio per incrementarne il senso di realismo da dare alla pellicola. Il film è inoltre girato in bianco e nero e le immagini sono talmente profonde e curate in ogni minimo dettaglio che quasi mi dispiaccio di non essere riuscito a sfruttare quei tre giorni di proiezione nelle sale cinematografiche. Parlando di vita senza dare al film una vera e propria trama si corre il rischio di inserire un po' troppi argomenti ed in effetti in questo film si parla un po' di qualsiasi cosa e non tutti secondo me riescono ad arrivare a fondo.
Veniamo dunque a quelle che sono state per me le noti dolenti di questo film molto chiacchierato da appassionati di cinema e non: il primo è il ritmo della narrazione, difficilmente sostenibile se non si è nel mood giusto. Chiaro che la cosa non sia colpa del film, ma di chi approccia alla visione, ma evidentemente quella sera non ero nel mood giusto per godermi "Roma" al meglio, tanto che a tratti mi sono pure un po' annoiato. La sensazione prevalente che ho avuto è stata quella di trovarmi davanti ad un film tecnicamente ineccepibile che però è stato talmente difficile da affrontare da farne scemare il mio entusiasmo.

Voto: 7-

Commenti

  1. Comprendo i ma, va visto quando si è nell'ottica, ma con il senno di poi, a mesi di distanza, l'ho trovato ancora più bello. In un anno di film in lista scarsissimi.

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