Metallica - Worldwired Tour, Milano 08/05/2019


Ho comprato i biglietti per il concerto dei Metallica dell'8 Maggio all'incirca ad inizio Ottobre, il mio primo concerto della band californiana guidata da James Heitfield alla voce, Robert Trujillo al basso, Kirk Hammett alla chitarra e Lars Ulrich alla batteria. Otto mesi in cui ogni giorno mi svegliavo con il rammarico che il giorno seguente non fosse l'8 Maggio, otto mesi in cui si sono alternate praticamente tre stagioni sulle quattro che compongono un anno e che, arrivati al fatidico giorno, sembrava quasi dare l'impressione di essere tornati indietro nel tempo, all'8 di Ottobre o di Novembre, vista la piovosità e la temperatura. Una marea di gente all'Ippodromo SNAI di San Siro per cantare le canzoni dei Metallica e godere di un paio d'ore di musica heavy metal di una potenza straordinaria. Un palco enorme, sfruttato per proiettare video, sia presi dalle riprese live che venivano fatte alla band, sia creati apposta per creare l'atmosfera, insomma, un set spettacolare in cui il gruppo non si è certo risparmiato nè a livello musicale, nè dal punto di vista dello show, condito anche da fiammate e giochi pirotecnici.
L'inizio con "The Ecstasy of Gold" di Ennio Morricone è da brividi, poi si parte subito con "Hardwired", per una prima parte di concerto in cui sono state proposte per lo più, salvo un paio di eccezioni, le canzoni cella band con cui non sono mai stato molto confidente. "The Memory Remains" cantabilissima, ma non di certo la mia preferita della band, così come "Ride the Lightning", spettacolare anche se non è mai stata molto nelle mie corde. Dopo un inizio un po' freddino a cui si è aggiunta anche "The God that Failed" - altro brano con cui non ho proprio confidenza - ecco che arriva il primo momento da brividi con "The Unforgiven" e l'intero ippodromo che canta praticamente tutto il brano, mentre sugli schermi scorrono le immagini del video a creare un'atmosfera pazzesca - anche se qualche malcontento sul volume forse un po' basso, vista la mia lontananza dal palco su cui erano montati gli unici quattro cassoni di tutta l'arena infangata, comincia a farsi sentire nelle vicinanze.
Spazio poi a "Here Comes the Revenge", che proprio non conoscevo, e a "Moth into the Flame", forse la mia canzone preferita della band composta dopo il 2003, con il palco e il pubblico che comincia a prendere davvero fuoco. Si parte poi con la parte per me più interessante del concerto: "Do you want it heavy? Yeah, we will make it heavy! e parte subito "Sad but True" e il tiro comincia finalmente ad alzarsi. Poi ancora "Halo on Fire", che non conoscevo, e spazio al siparietto dedicato alla musica italiana con "Diablo" dei Litfiba: meglio di Vasco Rossi lo scorso anno a Imola, ma il pubblico - me compreso - non è che abbia risposto al meglio.
Dopo l'immancabile siparietto si ricomincia con "St. Anger", brano che apprezzo sempre particolarmente e poi, finalmente, si sentono i mitragliatori e le bombe: parte "One", una delle canzoni più attese con un'esecuzione davvero da brividi. Nel frattempo comincia anche a piovere, con le gocce di pioggia che regalano anche dei fighissimi giochi di luce nell'incontrare i fari posti sul palco e le varie proiezioni. Nemmeno il tempo di respirare al termine di "One", che parte subito "Master of Puppets", il capolavoro indiscusso della band, con il pubblico che canta all'unisono e urla con una certa forza il verso "Obey your Master!" e pure sul ritornello non si risparmia. Spazio poi ad un altro mio brano del cuore come "For whom the Bell Tolls" - peccato per l'assenza delle campane, avrebbe avuto tutto un altro effetto - poi "Creeping Death" e le immancabili "The Four Horsemen" - che porco cane mi mette i brividi ogni maledetta volta che la sento - e "Seek and Destroy". Tutto finito? Ovviamente no: la band ritorna sul palco per eseguire "Lords of Summer" - altro brano che ammetto di non conoscere - poi gran finale con "Nothing Else Matters" e "Enter Sandman", che è senza ombra di dubbio il mio brano preferito dei Metallica.
Per me è stato un gran concerto e una grande emozione, peccato solamente per il volume, forse non proprio all'altezza della band, anche per esigenze dovute alla zona abitata, che forse sarebbe stato più soddisfacente se fossi stato più vicino al palco. Peccato anche per il pubblico un po' fermo nella mia zona, forse eravamo un po' troppo schiacciati come sardine - era veramente pieno zeppo di gente, che non si capisce da quale parte sia entrata - e forse le persone erano un po' timide, ma non si è creato questo gran movimento e nemmeno un pogo intorno a me. Musicalmente rimango estremamente soddisfatto e la pioggia non è riuscita a rovinare lo spettacolo!

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