Il testimone invisibile di Stefano Mordini (2018)

Italia 2018
Titolo Originale: Il testimone invisibile
Sceneggiatura: Stefano Mordini, Massimiliano Catoni
Durata: 102 minuti
Genere: Thriller


Ci sono pochissime cose che mi convincono a vedere un film italiano e spesso e volentieri anche la presenza di una di queste non mi convince del tutto. Tra queste ci sono Paolo Sorrentino, la presenza nel cast di Marco Giallini o quella di Miriam Leone. Perchè ho deciso di vedere "Il testimone invisibile", remake di "Contratiempo" di Oriol Paulo? Di sicuro non per via della presenza nel cast di Riccardo Scamarcio, così come non per la regia di Stefano Mordini, che sinceramente nemmeno conosco. Ovviamente per la presenza di Miriam Leone! Considerando che l'originale spagnolo mi era piaciuto ma non mi aveva impressionato tanto da esaltarlo come avevano fatto in molti, l'idea di vederne un remake italiano non è che mi allettasse più di tanto però a me quella rossa che interpreta uno dei personaggi fondamentali della pellicola mi ha davvero stregato dalla prima stagione di "1992" e non riesco proprio a perdermi cose in cui è coinvolta.
Per chi non avesse visto il film originale di Oriol Paulo, uscito in Italia su Netflix un paio di anni fa, ecco in breve la trama: Adriano Doria è un noto imprenditore, da poco accusato dell'omicidio della sua amante. Ormai prossimo ad una sicura condanna, ma comunque deciso a proclamare la sua innocenza, il suo avvocato le procura un appuntamento con una nota penalista che nella sua carriera non ha mai perso una causa, che avrà poche ore di tempo per costruire la sua difesa, raccogliendo tutti i dettagli del suo passato, a partire dalla sua relazione con l'amante Laura Vitale, fino ad arrivare a quell'incidente stradale in montagna in seguito al quale è scomparso un ragazzo, Daniele Garri, i cui genitori Tommaso e Elvira, interpretati rispettivamente da Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato, stanno ancora cercando un colpevole.
Negli ultimi anni il cinema italiano non ci ha di certo abituati bene per quanto riguarda il genere thriller. Oltre alle solite commedie, ai drammoni impegnati e alle storie di criminalità tratte dalla nostra storia recente - genere in cui negli ultimi anni bisogna ammettere che siamo bravissimi - non è che si veda molto nei nostri cinema, ma ultimamente qualcuno sta provando a fare qualcosa di nuovo. Non è di certo il caso di "Il testimone invisibile" che, come detto, è il remake di un film spagnolo particolarmente apprezzato dal pubblico e dalla critica, che però a me non aveva impressionato più di tanto. Nonostante ci troviamo praticamente davanti ad una fotocopia dell'originale, che aveva un colpo di scena finale davvero molto azzeccato che in questo fil perde ovviamente di efficacia se si è vista la prima versione, c'è da dire che il film di Stefano Mordini riesce nell'intento di prendere le cose buone della versione da cui è tratto e di riportarle nella sua. Risulta dunque ben riuscito il gioco delle parti tra Adriano Doria e la penalista che deve occuparsi del suo caso, così come mi è parso particolarmente riuscito il montaggio dei diversi racconti del protagonista, con il dialogo tra i due personaggi principali ad assumere un'importanza fondamentale per la vicenda. Attraverso le diverse versioni che racconterà Adriano verremo anche a conoscenza delle conseguenze dell'incidente provocato da lui e la sua amante, con i genitori del ragazzo ucciso che non si danno pace della sua scomparsa e vogliono a tutti i costi trovare un colpevole.
La tensione e il ritmo della narrazione sono sicuramente ben gestiti, così come buone sono le interpretazioni di tutti gli attori coinvolti, anche se purtroppo su Fabrizio Bentivoglio ancora una volta non riesco ad avere una buona parola, il suo modo di recitare non mi piace e probabilmente mai mi piacerà, per quanto bravo possa essere ritenuto e per quanto ricercato dai registi italiani. Peccato solo che mi sia risultato difficile gustarmi un film di cui praticamente sapevo già tutto, nonostante dal punto di vista tecnico sappia dire la sua molto bene e si sappia ben difendere rispetto all'originale. Siamo dunque davanti ad una versione all'italiana di "Contratiempo"? Secondo me non propriamente: siamo davanti a un vero e proprio rifacimento, in cui la distinzione tra film italiano e film spagnolo viene data solamente dai nomi degli attori coinvolti, non tanto da un'ambientazione o da un intento del regista di creare una storia che si potesse adattare con il contesto sociale italiano. É un thriller senza pretese che pesca a piene mani dall'originale e per il quale, probabilmente, il pubblico italiano potrebbe indifferentemente vedere uno dei due senza notarne per davvero la differenza.

Voto: 6,5

Commenti

  1. È talmente uguale a Contrattempo che, per forze di cose, mi è piaciuto pure questo!

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