LE SERIE TV DI MAGGIO
Come ogni fine mese eccoci qui pronti per il solito appuntamento con le brevi recensioni delle serie TV che ho visto nel corso degli ultimi trentuno giorni. A questo giro, rispetto ai primi quattro mesi dell'anno, sono riuscito a completarne davvero tante, complici un paio di giorni in cui sono stato a casa da solo o dei weekend completamente liberi e piovosi in cui mi sono potuto dedicare a vedere le serie TV che stavo seguendo. Adesso è però tempo di fermare le chiacchiere e di cominciare a parlare delle serie TV!
Gomorra - Stagione 4
Episodi: 12
Creatore: Roberto Saviano
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Salvatore Esposito, Cristiana Dell'Anna, Ivana Lotito, Arturo Muselli, Loris De Luna, Carlo Caracciolo, Andrea Di Maria, Gianni Parisi, Luciano Giugliano
Genere: Drammatico
Se c'è una serie televisiva italiana che continua, dopo anni, a non stancarmi, quella è proprio "Gomorra", che è riuscita nel corso degli anni a fare fuori fior fior di personaggi fondamentali come Pietro Savastano e Ciro Di Marzio tanto che, checchè ne dicano i fanatici di "Game of Thrones", è la serie ad essa più simile - tanto che alcuni dei suoi fan vorrebbero veder resuscitare Ciro manco fosse Jon Snow - per struttura e per scelte narrative. A dirla tutta questa quarta stagione non è stata tutta rose e fiori: molti sono i fronti narrativi che vengono esplorati e il fatto che ogni puntata sia, più o meno, dedicata ad un personaggio diverso, cosa che nelle prime stagioni non accadeva, taglia un po' troppo la narrazione. Una quarta stagione che, tra le altre cose, fatica ad ingranare nella prima metà, per poi esplodere veramente nel corso della seconda metà. Col fatto poi di narrare diverse storie, a volte anche staccate tra di loro, il rischio che ce ne sia qualcuna che piaccia più di altre è molto alto, ad esempio io ho apprezzato moltissimo il fronte narrativo dedicato alla nuova vita di Patrizia come boss di Secondigliano, così come quello da imprenditore di Genny assieme alla moglie Azzurra e ad un consigliere non così tanto affidabile, mentre mi è parso piuttosto sprecato il potenziale che aveva mostrato Enzo nella terza stagione, al quale qui è stato dedicato decisamente poco spazio rispetto all'importanza che sembrava potersi ritagliare nella stagione precedente. Nonostante i difetti, questa quarta stagione di "Gomorra" ha continuato a catturare la mia attenzione: non c'è il minimo ottimismo, la polizia inizia in qualche modo a diventare parte della vicenda e gli intrighi per conquistare la malavita di Napoli sono sempre ben congegnati e i colpi di scena non mancano mai. Bravissimi registi al proprio arco come Francesca Comencini e una puntata diretta anche da Marco D'Amore che mi è parsa abbastanza valida a livello tecnico. La colonna sonora composta dai Mokadelik poi vede l'aggiunta di un brano che per tutti i dodici episodi mi ha ricordato e non poco le colonne sonore composte da John Carpenter per i suoi film.
Voto: 7
True Detective - Stagione 3
Episodi: 8
Creatore: Nic Pizzolatto
Rete Americana: HBO
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Mahershala Ali, Carmen Ejogo, Stephen Dorff, Scoot McNairy, Ray Fisher
Genere: Thriller, Drammatico
Dopo ben tre anni e mezzo dall'uscita della seconda stagione, che aveva deluso molti soprattutto se messa a confronto con la prima che era un vero e proprio capolavoro - anche se a me, nonostante ci fosse bisogno del libretto di istruzioni per comprenderla, non era per nulla dispiaciuta - arriva finalmente la terza storia di "True Detective", serie antologica creata da Nic Pizzolatto e portata al successo dalle interpretazioni di Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Essendo una delle caratteristiche di questa serie la presenza di nomi di spicco nel cast, chi più di Maershala Ali, con due Oscar all'attivo in tre anni, sarebbe potuto essere il nome da affiancare a questa serie? Viste poi le critiche piovute in seguito alla seconda stagione, gli sceneggiatori decidono di tornare alle origini, creando una storia con ben tre linee temporali: abbiamo il protagonista Wayne Hays da vecchio ai giorni nostri che, in preda all'Alzheimer, cerca di risolvere e di ricordare un caso aperto all'inizio degli anni ottanta, quando era un giovane detective, relativo alla scomparsa di due fratelli e poi riaperto all'inizio degli anni novanta, quando viene interrogato dai suoi ex colleghi in seguito a nuove sconvolgenti scoperte. Nei primi episodi la struttura narrativa fa entrare lo spettatore abbastanza bene nel mood di questa terza stagione, poi però gli affari, nelle puntate centrali, si complicano sensibilmente e si inizia a sentire qualche momento di stanca in cui la solita perfetta confezione la fa da padrone, ma a livello di coinvolgimento emotivo si comincia a fare davvero fatica a stare dietro alla vicenda. Insomma, dal punto di vista qualitativo sappiamo benissimo che "True Detective" è una garanzia e a livello di sceneggiatura tutto quadra a meraviglia, come è giusto che sia: forse pensando un po' più alle emozioni da suscitare nello spettatore il successo sarebbe stato ancora maggiore.
Voto: 6,5
Conversazioni con un killer: il caso Bundy
Episodi: 4
Creatore: Joe Berlinger
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Genere: Documentario
Mettete la mia passione malsana per le storie sui serial killer e poi mettete due viaggi a Verona per lavoro nel corso della stessa settimana, con annesse 5 ore di treno complessive tra andate e ritorni. Che cosa guardare sul proprio smartphone grazie a Netflix se non un documentario sulla figura di Ted Bundy, che tra le altre cose ha avuto un film dedicato, di cui si è già parlato qui da queste parti? In realtà se fossi sano di mente avrei potuto proprio scegliere qualsiasi altra cosa da vedere, ma siccome non lo sono, ecco che la scelta è ricaduta su questo documentario, che spiega la storia del serial killer nei minimi dettagli, narrando le indagini e tutti gli annessi e connessi del tempo in cui gli omicidi furono commessi, periodo in cui la tecnologia ancora non era così avanzata e le comunicazioni non arrivavano in maniera così veloce nemmeno tra uno stato e l'altro degli USA. Viene poi seguito il processo a Bundy e tutti i tentativi di fuga, fino alla sua condanna a morte, non dopo vari tentativi di annullamento della sentenza. Un documentario interessantissimo e costruito in modo da rendere la vicenda inquietante, veritiero, ma anche molto televisivo nel suo stile narrativo e proprio il fatto di essere un documentario che rende la vicenda ancora più inquietante!
Voto: 7,5
Suburra - Stagione 2
Episodi: 8
Creatore: Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Nicola Guaglianone
Rete Italiana: Netflix
Cast: Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Francesco Acquaroli, Barbara Chichiarelli
Genere: Drammatico
La prima stagione di "Suburra", diretta da Michele Placido, usava uno stratagemma narrativo secondo me profondamente sbagliato, in tutti i suoi episodi: la prima scena era la fine dell'episodio e poi veniva narrato, attraverso un flashback, ciò che aveva portato all'avvenimento della prima scena. Bene, dopo le critiche, i nuovi registi ingaggiati per questa stagione decidono di abbandonare questo schema narrativo, optando per la scelta più sicura. Il risultato è che, pur non essendomi piaciuta del tutto la prima stagione - complici anche delle recitazioni decisamente rivedibili da parte del novanta per cento dei personaggi - questa mi ha dato un coinvolgimento emotivo decisamente minore, pur risultando, nel complesso, migliore. Sarà forse che l'abbandono dello schema narrativo della prima stagione abbia dato alla serie un sapore totalmente diverso? O sarà forse che ne ero completamente disinteressato io, anche questo potrebbe essere, ma sta di fatto che non siamo davanti ad una stagione da buttare del tutto: la recitazione del novanta per cento dei personaggi rimane decisamente rivedibile - non posso proprio sopportare Claudia Gerini, così come faccio una fatica tremenda a non voler prendere a sberle quei sorrisetti idioti di Spadino interpretato da Giacomo Ferrara, per non parlare poi del pesce lesso Eduardo Valdarnini nei panni di Lele, con il solo Alessandro Borghi ad offrire una recitazione di buon livello - ma la trama, ambientata nei quindici giorni che precedono l'elezione del sindaco di Roma, è ben gestita e più interessante rispetto alla stagione precedente.
Voto: 6
American Gods - Stagione 2
Episodi: 8
Creatore: Bryan Fuller, Michael Green
Rete Americana: Starz
Rete Italiana: Amazon Prime Video
Cast: Ricky Whittle, Emily Browning, Crispin Glover, Bruce Langley, Yetide Badaki, Pablo Schreiber, Ian McShane
Genere: Fantasy
Due anni fa la prima stagione di "American Gods" si era guadagnata i primi posti nella classifica delle mie serie preferite e dopo i primi episodi di questa nuova stagione - che ho provato a seguire di settimana in settimana - stava continuando ad esserla, giusto dietro a "The OA", che al momento rimane imbattibile per quanto mi riguarda. Ci si ricollegava in maniera ottima alla stagione precedente e si ponevano le basi per un secondo ciclo di episodi veramente di livello. Un bel Lunedì però decido che non ho voglia di vedere la puntata, e poi il Lunedì dopo e quello dopo ancora: mi stavo cominciando ad annoiare e ho recuperato gli episodi che mi mancavano per finire la stagione in una breve sessione di binge-watching. L'interesse stava andando perduto, nella parte centrale gli eventi sono stati pochi e poco interessanti, con la narrazione che non si capiva bene da che parte stesse andando. Le cose cambiano un po' con il bellissimo settimo episodio, ma la sensazione, guardando l'ottavo ed ultimo, è stata quella di trovarsi davanti ad una stagione incompleta, di quelle che vengono divise in due parti - cosa che adesso va molto di moda - da mandare in onda ad anni di distanza ma che non si possono chiamare stagioni per qualche motivo non ben precisato. La sensazione è proprio che questo secondo ciclo di episodi non abbia portato da nessuna parte, se non ad uno sfoggio stilistico davvero pazzesco e nel quale solamente i primi due e il settimo episodio riescono a risollevarne un po' le sorti.
Voto: 6+
Gomorra - Stagione 4
Episodi: 12
Creatore: Roberto Saviano
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Salvatore Esposito, Cristiana Dell'Anna, Ivana Lotito, Arturo Muselli, Loris De Luna, Carlo Caracciolo, Andrea Di Maria, Gianni Parisi, Luciano Giugliano
Genere: Drammatico
Se c'è una serie televisiva italiana che continua, dopo anni, a non stancarmi, quella è proprio "Gomorra", che è riuscita nel corso degli anni a fare fuori fior fior di personaggi fondamentali come Pietro Savastano e Ciro Di Marzio tanto che, checchè ne dicano i fanatici di "Game of Thrones", è la serie ad essa più simile - tanto che alcuni dei suoi fan vorrebbero veder resuscitare Ciro manco fosse Jon Snow - per struttura e per scelte narrative. A dirla tutta questa quarta stagione non è stata tutta rose e fiori: molti sono i fronti narrativi che vengono esplorati e il fatto che ogni puntata sia, più o meno, dedicata ad un personaggio diverso, cosa che nelle prime stagioni non accadeva, taglia un po' troppo la narrazione. Una quarta stagione che, tra le altre cose, fatica ad ingranare nella prima metà, per poi esplodere veramente nel corso della seconda metà. Col fatto poi di narrare diverse storie, a volte anche staccate tra di loro, il rischio che ce ne sia qualcuna che piaccia più di altre è molto alto, ad esempio io ho apprezzato moltissimo il fronte narrativo dedicato alla nuova vita di Patrizia come boss di Secondigliano, così come quello da imprenditore di Genny assieme alla moglie Azzurra e ad un consigliere non così tanto affidabile, mentre mi è parso piuttosto sprecato il potenziale che aveva mostrato Enzo nella terza stagione, al quale qui è stato dedicato decisamente poco spazio rispetto all'importanza che sembrava potersi ritagliare nella stagione precedente. Nonostante i difetti, questa quarta stagione di "Gomorra" ha continuato a catturare la mia attenzione: non c'è il minimo ottimismo, la polizia inizia in qualche modo a diventare parte della vicenda e gli intrighi per conquistare la malavita di Napoli sono sempre ben congegnati e i colpi di scena non mancano mai. Bravissimi registi al proprio arco come Francesca Comencini e una puntata diretta anche da Marco D'Amore che mi è parsa abbastanza valida a livello tecnico. La colonna sonora composta dai Mokadelik poi vede l'aggiunta di un brano che per tutti i dodici episodi mi ha ricordato e non poco le colonne sonore composte da John Carpenter per i suoi film.
Voto: 7
True Detective - Stagione 3
Episodi: 8
Creatore: Nic Pizzolatto
Rete Americana: HBO
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Mahershala Ali, Carmen Ejogo, Stephen Dorff, Scoot McNairy, Ray Fisher
Genere: Thriller, Drammatico
Dopo ben tre anni e mezzo dall'uscita della seconda stagione, che aveva deluso molti soprattutto se messa a confronto con la prima che era un vero e proprio capolavoro - anche se a me, nonostante ci fosse bisogno del libretto di istruzioni per comprenderla, non era per nulla dispiaciuta - arriva finalmente la terza storia di "True Detective", serie antologica creata da Nic Pizzolatto e portata al successo dalle interpretazioni di Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Essendo una delle caratteristiche di questa serie la presenza di nomi di spicco nel cast, chi più di Maershala Ali, con due Oscar all'attivo in tre anni, sarebbe potuto essere il nome da affiancare a questa serie? Viste poi le critiche piovute in seguito alla seconda stagione, gli sceneggiatori decidono di tornare alle origini, creando una storia con ben tre linee temporali: abbiamo il protagonista Wayne Hays da vecchio ai giorni nostri che, in preda all'Alzheimer, cerca di risolvere e di ricordare un caso aperto all'inizio degli anni ottanta, quando era un giovane detective, relativo alla scomparsa di due fratelli e poi riaperto all'inizio degli anni novanta, quando viene interrogato dai suoi ex colleghi in seguito a nuove sconvolgenti scoperte. Nei primi episodi la struttura narrativa fa entrare lo spettatore abbastanza bene nel mood di questa terza stagione, poi però gli affari, nelle puntate centrali, si complicano sensibilmente e si inizia a sentire qualche momento di stanca in cui la solita perfetta confezione la fa da padrone, ma a livello di coinvolgimento emotivo si comincia a fare davvero fatica a stare dietro alla vicenda. Insomma, dal punto di vista qualitativo sappiamo benissimo che "True Detective" è una garanzia e a livello di sceneggiatura tutto quadra a meraviglia, come è giusto che sia: forse pensando un po' più alle emozioni da suscitare nello spettatore il successo sarebbe stato ancora maggiore.
Voto: 6,5
Conversazioni con un killer: il caso Bundy
Episodi: 4
Creatore: Joe Berlinger
Rete Americana: Netflix
Rete Italiana: Netflix
Genere: Documentario
Mettete la mia passione malsana per le storie sui serial killer e poi mettete due viaggi a Verona per lavoro nel corso della stessa settimana, con annesse 5 ore di treno complessive tra andate e ritorni. Che cosa guardare sul proprio smartphone grazie a Netflix se non un documentario sulla figura di Ted Bundy, che tra le altre cose ha avuto un film dedicato, di cui si è già parlato qui da queste parti? In realtà se fossi sano di mente avrei potuto proprio scegliere qualsiasi altra cosa da vedere, ma siccome non lo sono, ecco che la scelta è ricaduta su questo documentario, che spiega la storia del serial killer nei minimi dettagli, narrando le indagini e tutti gli annessi e connessi del tempo in cui gli omicidi furono commessi, periodo in cui la tecnologia ancora non era così avanzata e le comunicazioni non arrivavano in maniera così veloce nemmeno tra uno stato e l'altro degli USA. Viene poi seguito il processo a Bundy e tutti i tentativi di fuga, fino alla sua condanna a morte, non dopo vari tentativi di annullamento della sentenza. Un documentario interessantissimo e costruito in modo da rendere la vicenda inquietante, veritiero, ma anche molto televisivo nel suo stile narrativo e proprio il fatto di essere un documentario che rende la vicenda ancora più inquietante!
Voto: 7,5
Suburra - Stagione 2
Episodi: 8
Creatore: Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Nicola Guaglianone
Rete Italiana: Netflix
Cast: Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Francesco Acquaroli, Barbara Chichiarelli
Genere: Drammatico
La prima stagione di "Suburra", diretta da Michele Placido, usava uno stratagemma narrativo secondo me profondamente sbagliato, in tutti i suoi episodi: la prima scena era la fine dell'episodio e poi veniva narrato, attraverso un flashback, ciò che aveva portato all'avvenimento della prima scena. Bene, dopo le critiche, i nuovi registi ingaggiati per questa stagione decidono di abbandonare questo schema narrativo, optando per la scelta più sicura. Il risultato è che, pur non essendomi piaciuta del tutto la prima stagione - complici anche delle recitazioni decisamente rivedibili da parte del novanta per cento dei personaggi - questa mi ha dato un coinvolgimento emotivo decisamente minore, pur risultando, nel complesso, migliore. Sarà forse che l'abbandono dello schema narrativo della prima stagione abbia dato alla serie un sapore totalmente diverso? O sarà forse che ne ero completamente disinteressato io, anche questo potrebbe essere, ma sta di fatto che non siamo davanti ad una stagione da buttare del tutto: la recitazione del novanta per cento dei personaggi rimane decisamente rivedibile - non posso proprio sopportare Claudia Gerini, così come faccio una fatica tremenda a non voler prendere a sberle quei sorrisetti idioti di Spadino interpretato da Giacomo Ferrara, per non parlare poi del pesce lesso Eduardo Valdarnini nei panni di Lele, con il solo Alessandro Borghi ad offrire una recitazione di buon livello - ma la trama, ambientata nei quindici giorni che precedono l'elezione del sindaco di Roma, è ben gestita e più interessante rispetto alla stagione precedente.
Voto: 6
American Gods - Stagione 2
Episodi: 8
Creatore: Bryan Fuller, Michael Green
Rete Americana: Starz
Rete Italiana: Amazon Prime Video
Cast: Ricky Whittle, Emily Browning, Crispin Glover, Bruce Langley, Yetide Badaki, Pablo Schreiber, Ian McShane
Genere: Fantasy
Due anni fa la prima stagione di "American Gods" si era guadagnata i primi posti nella classifica delle mie serie preferite e dopo i primi episodi di questa nuova stagione - che ho provato a seguire di settimana in settimana - stava continuando ad esserla, giusto dietro a "The OA", che al momento rimane imbattibile per quanto mi riguarda. Ci si ricollegava in maniera ottima alla stagione precedente e si ponevano le basi per un secondo ciclo di episodi veramente di livello. Un bel Lunedì però decido che non ho voglia di vedere la puntata, e poi il Lunedì dopo e quello dopo ancora: mi stavo cominciando ad annoiare e ho recuperato gli episodi che mi mancavano per finire la stagione in una breve sessione di binge-watching. L'interesse stava andando perduto, nella parte centrale gli eventi sono stati pochi e poco interessanti, con la narrazione che non si capiva bene da che parte stesse andando. Le cose cambiano un po' con il bellissimo settimo episodio, ma la sensazione, guardando l'ottavo ed ultimo, è stata quella di trovarsi davanti ad una stagione incompleta, di quelle che vengono divise in due parti - cosa che adesso va molto di moda - da mandare in onda ad anni di distanza ma che non si possono chiamare stagioni per qualche motivo non ben precisato. La sensazione è proprio che questo secondo ciclo di episodi non abbia portato da nessuna parte, se non ad uno sfoggio stilistico davvero pazzesco e nel quale solamente i primi due e il settimo episodio riescono a risollevarne un po' le sorti.
Voto: 6+
True Detective, all'insegna dell'emotività, mi è piaciuto più del previsto.
RispondiEliminaSulle altre, purtroppo, non posso esprimermi!
Gomorra l'ho sto vedendo adesso, e le prime impressioni sono buone, delle altre ho visto solo True Detective 3, da cui in verità ci si aspettava di più ;)
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