Il sudario della mummia di John Gilling (1967)
Gran Bretagna 1967
Titolo Originale: The Mummy's Shroud
Regia: John Gilling
Sceneggiatura: John Gilling
Cast: André Morell, John Phillips, David Buck, Elizabeth Sellars, Maggie Kimberly, Michael Ripper, Tim Barrett, Richard Warner, Bruno Barnabe, Toni Gilpin, Eddie Powell, Peter Cushing
Durata: 90 minuti
Genere: Horror
Anche in queste due settimane di feste, piene di ponti, è bene non dimenticarsi degli speciali che si stanno seguendo su questo blog e soprattutto delle idee per farne di nuovi - idee un po' pilotate dalle imminenti uscite cinematografiche, ovviamente - e soprattutto di quello che è arrivato con questo episodio al suo giro di boa, quello dedicato alle serie cinematografiche della Hammer Film Production. Dopo l'apprezzato "Dracula, principe delle tenebre" e dopo il ripetitivo "La maledizione dei Frankenstein" è tempo di riprendere in mano quella che a detta di molti - e anche dei miei gusti - è un po' la serie più sfigata, quella dedicata al personaggio della Mummia. Già il primo capitolo, "La mummia" con Peter Cushing e Christopher Lee non lo avevo apprezzato particolarmente, il secondo "Il mistero della mummia" non mi aveva detto nulla e le cose non sono certo andate meglio con "Il sudario della mummia", in cui per la terza volta assistiamo ad un totale reset del cast e in cui il regista John Gilling, che già aveva collaborato con la Hammer in molti altri film non appartenenti alle tre famose serie, si affida ad interpreti piuttosto sconosciuti per narrare la sua versione - sicuramente con qualche pressione e qualche macchinazione da parte della casa produttrice - dei film sulla Mummia.
Il film comincia con il riepilogo di alcuni fatti avvenuti nell'Antico Egitto: il faraone ebbe un figlio, chiamato Kah-Toh-Bey, ma il fratello, deciso a diventare re spodestando l'erede legittimo, condusse una battaglia vittoriosa ai danni del faraone e di suo figlio. Il sovrano ordinò a Kah-Toh-Bey di fuggire nel deserto assieme allo schiavo Prem, ma nel corso dei giorni, uno ad uno, i partecipanti alla spedizione di fuga cominciarono a soccombere, vinti dalla sete e dalla fatica. L'ultimo rimasto fu Prem, che seppellì il suo padrone Kah-Toh-Bey, coprendo le sue spoglie con un sudario sacro. Nel 1920, sempre in Egitto, una spedizione finanziata dal facoltoso Stanley Preston, interpretato da John Phillips, e capitanata da Sir Basil Walden, interpretato da André Morell, è partita alla ricerca della tomba di Kah-Toh-Bey. Non ricevendo più notizie dalla spedizione, lo stesso Preston decide di raggiungere gli uomini con una squadra di soccorso. Arrivati in Egitto la spedizione riesce ad entrare nella tomba di Kah-Toh-Bey e a recuperare il sudario sacro, ma Claire, appartenente alla spedizione originale e interpretata da Maggie Kimberly, conoscendo la scrittura dell'Antico Egitto, si rifiuta di leggere le iscrizioni sopra riportate, per evitare che si avveri un'antica maledizione.
Lo dico per l'ennesima volta, essendo ormai arrivati al terzo e penultimo film - finalmente... - della serie sulla Mummia: non mi sta piacendo e, in tutti i suoi tre episodi, mi ha sempre dato l'impressione di essere la più sfigata delle tre serie prodotte dalla Hammer, anche perchè mentre in quelle su Dracula e su Frankenstein almeno i personaggi principali rimangono gli stessi, qui assistiamo, in ogni film, ad un vero e proprio reset e nemmeno la minaccia, rappresentata dalla Mummia, è la stessa rispetto alla pellicola precedente. Siamo difatti davanti alla terza mummia nel giro di tre film, che rappresenta un terzo personaggio diverso proveniente dall'Antico Egitto - ovviamente un personaggio inventato. Se quanto meno la minaccia fosse sempre la stessa, come in molte altre saghe horror precedenti a questa e anche future, lo spettatore riuscirebbe quanto meno a sapere qualcosa di più, anche rispetto agli stessi personaggi. Così invece bisogna resettare tutto ogni volta e, da un film all'altro, il rischio è di far calare l'attenzione. Se poi ci aggiungiamo il fatto che questo "Il sudario della mummia" ci metta almeno un'ora prima di incominciare veramente - e per un film che dura un'ora e venti mi pare un mezzo crimine - e che alla fine lo schema è davvero lo stesso, poco interessante, dei due film che lo hanno preceduto, la mia malsopportazione verso questa serie è tutta spiegata.
Insomma, in tre film che compongono la serie della Mummia - a breve vedrò il quarto e vedremo, ma non mi immagino nulla di molto diverso a dir la verità - le parti più interessanti sono quelle che raccontano il passato nell'Antico Egitto che ha poi portato alla creazione di una presenza maligna ai tempi in cui il film sarebbe ambientato. Insomma, un po' poco per attirare per davvero il mio interesse.
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