Ted Bundy - Fascino criminale di Joe Berlinger (2019)

USA 2019
Titolo Originale: Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile
Regia: Joe Berlinger
Sceneggiatura: Michael Werwie
Cast: Zac Efron, Lily Collins, Kaya Scodelario, John Malkovich, Jeffrey Donovan, Haley Joel Osment, Angela Sarafyan, Jim Parsons, Dylan Baker, Brian Geraghty, James Hetfield, Terry Kinney
Durata: 110 minuti
Genere: Thriller, Drammatico


Chi mi conosce di persona sa che le storie legate ai serial killer mi sono sempre particolarmente interessate e che non riesco a perdermi film dedicati alle indagini relative alla loro attività. Dopo aver visto "Conversazioni con un killer: Il caso Bundy" su Netflix - di questa docu-serie in quattro episodi parleremo da queste parti nel post riassuntivo sulle serie televisive viste a Maggio - ho deciso di andare al cinema per vedere "Ted Bundy - Fascino criminale", il film con protagonisti Zac Efron e Lily Collins, diretto da Joe Berlinger che guarda caso è anche il regista della docu-serie che ho citato poco fa. Nel cast della pellicola in questione, che a breve penso potrà essere vista anche sulla piattaforma di streaming, abbiamo anche gente del calibro di Jim Parsons, direttamente da "The Big Bang Theory", ad interpretare l'avvocato dell'accusa Larry Simpson, mentre John Malkovich nei panni del giudice del processo. Kaya Scodelario interpreta invece Carole Ann Boone, colei che durante le fasi processuali diventerà la moglie di uno dei serial killer più spietati degli Stati Uniti nella seconda metà del ventunesimo secolo.
"Ted Bundy - Fascino criminale" non si concentra principalmente sull'attività criminale del protagonista, quanto più che altro sulle fasi processuali che hanno portato alla condanna del serial killer e si concentra sul narrare anche la vita delle persone che ruotavano intorno a lui, come la sua fidanzata storica Liz Kendall e la sua futura moglie Carole Ann Boone. Non vi è nessuna evidenza all'interno della pellicola degli omicidi commessi dal killer, ma punto focale è il rapporto che i media ebbero con il processo e l'atteggiamento condotto dallo stesso Ted Bundy durante tutte le fasi processuali, a partire dalla scelta di difendersi da solo - era un brillante studente di giurisprudenza - fino ad arrivare alla scelta di chiedere a Carole Ann di sposarsi in aula durante il processo.
Joe Berlinger, memore dell'esperienza provata con la docu-serie, decide di condurre la sua pellicola in maniera scientifica, attenendosi ai fatti e lasciando trapelare poco le emozioni dei protagonisti, se non attraverso il personaggio di Liz, che forse è quello più umanizzato dell'intera vicenda. É questa scelta che fa sì che in qualche modo protagonista della storia non sia tanto il serial killer, quanto più che altro la stessa Liz e tutte le persone che hanno ruotato attorno a lui: Liz è colei che ha dato il nome di Ted alla polizia dopo averlo riconosciuto in un identikit su un giornale e vive tutto il periodo del processo sentendosi in colpa, con il dubbio che stia portando un uomo innocente verso la condanna a morte. Ed è proprio questo il modo in cui viene condotta l'intera narrazione: l'intento del regista pare essere quasi quello di far vivere allo spettatore ciò che una persona dell'epoca potrebbe aver provato guardando il processo in televisione. Provando ad immedesimarmi in questa situazione, io, da spettatore, non so se l'imputato sia colpevole oppure no e infatti nel film non viene mai mostrata, se non nelle battute finali in un'intensissima scena in cui sia Lily Collins sia Zac Efron recitano al massimo delle potenzialità, nessuna scena degli omicidi commessi da Ted Bundy. D'altro canto però provo anche a pensare a questa cosa: ma se io avessi visto questo film senza sapere assolutamente nulla su Ted Bundy ci avrei capito qualcosa? Ecco, io non ne sarei sicurissimo e in tal senso la pellicola mi è sembrata riuscita a metà, perchè il fatto di non mostrare proprio nulla potrebbe essere una vera e propria arma a doppio taglio.
Dal punto di vista recitativo non ho molto da obiettare sinceramente: Zac Efron mi è parso ottimo e reso in maniera estremamente somigliante rispetto al personaggio che doveva interpretare, così come intensissima è stata la prova di Lily Collins, con quel dialogo finale che mi ha fatto abbastanza impazzire. Un po' meno distinte, perchè piuttosto canoniche, le prove di Jim Parsons e di John Malkovich, di certo non chiamati agli straordinari e non è che ci abbiano messo molto del loro dal punto di vista recitativo. Benino pure Kaya Scodelario, che a me non è proprio mai piaciuta, ma qui mi è sembrato se la cavasse abbastanza. I fin dei conti "Ted Bundy - Fascino criminale" è un film che si lascia guardare, anche se vista la pubblicità che ne è stata fatta mi aspettavo decisamente di più e le mie attese, a tratti, sono state un po' deluse.

Voto: 6,5

Commenti

  1. Ho il post in rampo di lancio dalle mie parti, quindi posso leggerti senza timore di essere influenzato dal tuo giudizio, concordiamo su due cose: la sinistra passione per i serial killer (bro-fist!) e il fatto che senza un’infarinatura su Ted Bundy questo film, mah, non so quanto possa essere limpido per il pubblico. Ne ho apprezzato gli intenti, ma ho apprezzato di più il documentario su Netflix. Cheers!

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)