Hammamet di Gianni Amelio (2020)

Italia 2020
Titolo Originale: Hammamet
Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Taraglio
Durata: 126 minuti
Genere: Biografico, Drammatico


La figura di Bettino Craxi, sotto molti aspetti, è stata una figura molto importante per la politica italiana, sia per chi ha voluto bene a lui come politico sia per chi gliene ha voluto di meno per via delle vicende di "Mani Pulite" è inutile stare qui e negare la sua importanza. Su di lui io ho dei sentimenti abbastanza contrastanti che preferisco non esprimere, per un semplice motivo: quando la carriera politica di Craxi era in piena ascesa i miei genitori non si erano ancora sposati e probabilmente non ero nemmeno un progetto, quando è stato condannato per lo scandalo di "Mani Pulite" avevo quattro anni e quando è morto non ne avevo compiuti ancora dieci, motivo per cui, non avendolo vissuto come politico e soprattutto non avendolo studiato, per me è impossibile esprimerne un giudizio obiettivo, soprattutto considerando che quella è una fetta di storia che non si studia a scuola e l'unico modo per farsi un'opinione è andare a leggere di lui sul web, cosa che ho fatto, ma che sinceramente non mi ha aiutato. A dire la verità io sono una di quelle persone a cui magari, pur non sapendo molto su determinate vicende che hanno segnato la nostra storia, anche relativamente recente, interessano molto film e opere che ne parlano e quando ho saputo del fatto che si stava girando un film su Bettino Craxi interpretato da Pierfrancesco Favino ho iniziato ad attenderlo con una certa curiosità. Nel cast oltre all'attore più trasformista d'Italia, diventato giusto un anno fa Tommaso Buscetta, abbiamo anche attori decisamente meno conosciuti come Livia Rossi e Alberto Paradossi che interpretano i due figli Stefania e Bobo, mentre Luca Filippi interpreta il personaggio di Fausto. Ad intimorirmi di più era la regia di Gianni Amelio, di cui ho visto senza apprezzarlo particolarmente "Le chiavi di casa" alle superiori - sinceramente non mi ricordo granchè del film - e qualche anno fa "La tenerezza", film che invece mi aveva rotto particolarmente le scatole per la sua lentezza narrativa, motivo per cui sono andato al cinema leggermente intimorito, ma comunque curioso.
"Hammamet" narra la storia, decisamente romanzata, degli ultimi sei mesi di vita di Bettino Craxi, politico ormai caduto in disgrazia dopo l'inchiesta di "Mani Pulite" e auto esiliatosi nella città tunisina di Hammamet per sfuggire alla condanna e alla probabile incarcerazione. Nel corso di questi ultimi sei mesi di vita egli incontrerà personaggi legati al suo passato, tra cui Fausto, figlio di un suo vecchio amico con cui era entrato in politica morto suicida e recatosi a casa sua con l'obiettivo di consegnargli di persona una lettera scritta dal padre, ma viene anche indagato il suo rapporto con la compagna Patrizia Caselli e con i figli Stefania e Bobo, con la ragazza che gli sta vicino fino al momento della morte, mentre il fratello in Italia cerca di negoziare un rientro nel suo paese per potersi curare e per tentare di riabilitare il nome del padre agli occhi della nazione.
Non riuscendo a dare un giudizio politico e sulla persona di Bettino Craxi mi devo limitare, forse è anche giusto così, a giudicare il film in quanto tale, un film secondo me buono sotto certi punti di vista, ma sicuramente meno riuscito sotto altri. Innanzitutto, dal punto di vista prettamente tecnico, ancora una volta ho trovato la narrazione di Gianni Amelio estremamente lenta, la sensazione è stata un po' quella di vedere un film di due ore che mi è parso ne durasse quasi il doppio, tanto che i miei timori, dopo aver visto "La tenerezza" si sono confermati in toto. In secondo luogo dal punto di vista recitativo siamo davanti ad un film dai due volti: il primo è quello di Pierfrancesco Favino, che dietro al trucco che lo ha reso in tutto e per tutto Bettino Craxi - irriconoscibile l'attore, diventato letteralmente il personaggio interpretato - dà un'interpretazione straordinaria, diventando simile al personaggio nel tono di voce, nell'accento, nei movimenti; il secondo è invece quello di praticamente tutti gli altri attori, Luca Filippi ha fatto per me una delle interpretazioni peggiori in assoluto da qualche anno a questa parte, è un attore che non conosco e che magari con il ruolo giusto può fare bene, ma come prima mia esperienza con la sua recitazione siamo vicini al disastro, stessa cosa per quanto riguarda Alberto Paradossi, che si vede in poche scene non lasciando una buona impressione di sè. Di tutti gli altri attori che di cognome non fanno Favino riesco a salvare giusto Livia Rossi, anche se per me risulta un po' la meno peggio, piuttosto che la seconda in classifica. Preferisco poi non esprimermi lungamente su Claudia Gerini perchè come attrice la detesto, sarà una questione di gusti, ma io non riesco proprio a sopportarla.
Dal punto di vista della sceneggiatura ho apprezzato alcune cose e decisamente meno delle altre: funziona a metà l'idea di dare un taglio un po' thriller alla vicenda, così come moltissimi dialoghi, con allusioni alla situazione politica del periodo e battute sui governi del momento, mi sono parsi azzeccati e ben interpretati. Mi sarei però aspettato da questo film di Gianni Amelio una maggiore presa di posizione sulle vicende che sono ruotate attorno a Bettino Craxi, magari esplorando maggiormente la sua carriera politica e non facendone un necrologio narrando solamente i suoi ultimi sei mesi di vita. Mi sarebbe piaciuto insomma capire con questo film quale fosse l'idea che Gianni Amelio ha di Bettino Craxi e ahimè "Hammamet" non me l'ha trasmessa, dato che il film sta spudoratamente in centro, che per me è la cosa peggiore quando realizzi un film biografico, per giunta su un personaggio che ancora oggi indubbiamente divide. Ci troviamo dunque davanti ad un film che ha avuto sicuramente buone idee, buoni spunti narrativi, ma non li ha saputi sfruttare nel modo giusto, a volte irritandomi - come per quanto riguarda la recitazione di determinati attori -, altre addirittura annoiandomi - in alcuni momenti il film è parecchio palloso - non riuscendo a rendere interessante il personaggio principale, errore clamoroso per un film biografico, per quanto romanzato.

Voto: 5,5


La citazione

"Mi spiace deludere qualcuno, ma la democrazia ha un costo"

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