Le Mans '66 - La grande sfida di James Mangold (2019)

USA 2019
Titolo Originale: Ford vs Ferrari
Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth, Jason Keller
Durata: 152 minuti
Genere: Biografico, Sportivo, Drammatico


Buona parte dei film di cui parlerò nel corso delle prossime settimane saranno nell'ottica di recuperare il maggior numero di pellicole possibili in vista della notte degli Oscar, premiazione che ho sempre seguito con un certo interesse e che mi ha sempre messo pressione nella mia personale sfida contro il tempo per tentare di vedere, prima del giorno delle premiazioni, quanto meno tutti i film candidati all'Oscar come miglior film. Quest'anno la sfida mi si presenta decisamente più facile dato che, allo stato attuale, a parte questo film di cui vi parlerò oggi, mi mancano solamente "1917" e "Piccole donne", che molto probabilmente riuscirò a vedere entrambi nel corso del prossimo fine settimana, entrambi in sala. Tra le visioni dello scorso anno che avrei voluto affrontare, ma che poi alla fine ho lasciato indietro per mancanza di tempo, vi era anche "Le Mans '66 - La grande sfida", che mi interessava nella giusta misura in cui, solitamente, mi interesso ai film sulle corse automobilistiche, ovvero pochino. Vista però la nomination all'Oscar quello grosso, mi sono trovato nella condizione in cui mi sembrava brutto contravvenire alla mia regola di vedere tutti i candidati come miglior film e quindi ho deciso di guardarlo. James Mangold è regista classe 1963 che di film ne ha diretti abbastanza, anche film considerati di buona qualità dal pubblico e dalla critica e io, ahimè, non ne ho visto nemmeno uno - no, nemmeno "Logan" - e che per questo film prende nel cast una serie infinita di volti noti, dal cinema alla televisione, tra cui figurano, per non elencarli tutti, Christian Bale e Matt Damon nei panni dei protagonisti Ken Miles e Carroll Shelby, John Bernthal, Tracy Letts nei panni di Henry Ford II e il nostro Remo Girone nei panni di Enzo Ferrari.
Il film segue le vicende di Carroll Shelby e di Ken Miles, uno ex pilota e ingegnere meccanico, il secondo pilota e ottimo meccanico, chiamati da Henry Ford II per costruire e guidare un automobile in grado di vincere la 24 ore di Le Mans, una delle corse automobilistiche più importanti del mondo, negli anni precedenti sempre dominata dalle automobili della Ferrari. I due vengono chiamati in seguito ad una trattativa condotta proprio con Enzo Ferrari per l'acquisto della casa automobilistica da parte della Ford, che voleva sfruttare le conoscenze automobilistiche della scuderia sfruttando la situazione di quasi bancarotta in cui si trovava il più grande costruttore di auto da corsa italiano. I due si troveranno dunque a collaborare per costruire l'automobile adatta a resistere al fatto di essere tenuta al limite per una giornata intera, ma anche per riportare in alto il marchio della Ford, che mai aveva vinto quella importantissima gara.
Io ammetto abbastanza candidamente il fatto di non essere tanto alla quale per quanto riguarda le corse automobilistiche, sono uno sport che non capisco e, nella Formula 1 ad esempio, non capisco perchè in una gara di velocità si trovi in certi casi a vincere non tanto l'automobile più veloce o meglio guidata, ma quella la cui squadra decide in maniera più intelligente di eseguire le soste ai box, in pratica si vince scegliendo bene quando fermarsi, per me una roba assurda proprio. Fortunatamente "Le Mans '66 - La grande sfida" non calca troppo la mano sulla componente riguardante le corse automobilistiche, anche se la gara finale occupa, anche giustamente, una buona mezz'ora di film, ma si concentra sul mostrare agli spettatori l'impresa sportiva e tecnica compiuta dai due protagonisti, che nel giro di un'annata riusciranno a costruire la macchina perfetta, giusta combinazione di velocità e resistenza. Il film è molto buono sotto diversi punti di vista, soprattutto per quanto riguarda il comparto tecnico: la regia è ottima, ritmo narrativo e montaggio sono serrati e le inquadrature coinvolgono incredibilmente lo spettatore, per non parlare poi di una colonna sonora per cui un appassionato di musica rock come me si sente praticamente a casa. Convincenti anche le prove di tutti gli attori protagonisti della vicenda e dal punto di vista narrativo e del coinvolgimento dello spettatore a questo film non gli si può dire proprio nulla.
Ho però qualche riserva sul film: innanzitutto, per quanto sia un film abbastanza bello, visto anche il livello dei film proposti quest'anno tra i nove candidati a miglior film, questo mi sembra un po' essere il pesce fuor d'acqua - ho una fiducia smisurata su "1917", forse forse si contende il "titolo" con "Piccole donne", ma staremo a vedere - tanto che mi è sembrata un po' esagerata la candidatura, in questo caso. In secondo luogo sia dal titolo originale sia dalle premesse mi aspettavo di vedere più un film su una rivalità tra due costruttori di auto, cosa che in realtà per buona parte del film non si vede, in favore della narrazione delle fasi di preparazione alla gara da parte della Ford, in pratica la rivalità cui avrebbe fatto pensare il titolo si è vista solamente nel momento della trattativa per l'acquisto della Ferrari e alla fine, nel corso della gara, con qualche scambio di battute tra Ferrari e Ford, insomma, da questo punto di vista mi sarei aspettato qualcosina di più che delle semplici schermaglie.
Nonostante i difetti e la forse esagerata nomination all'Oscar come miglior film - meritate invece secondo me le altre tre per miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro - "Le Mans '66 - La grande sfida" rimane un buonissimo film che riesce a mantenere comunque alta l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine, risultando lineare a livello narrativo e giustamente coinvolgente a livello emotivo.

Voto: 7,5

Commenti

  1. Prove tecniche da autore completo per Giacomo Uomodoro, forse con più tempo (e gare più sporche) dedicato alla gara vera e propria li avrei apprezzato di più, ma lo scontro tra chi si sporca le mani e chi prende le decisioni comodo nel suo ufficio, è un tema che mi prende sempre al cuore ;-) Cheers

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