Pinocchio di Matteo Garrone (2019)

Italia, Francia, Gran Bretagna 2019
Titolo Originale: Pinocchio
Sceneggiatura: Matteo Garrone, Massimo Ceccherini
Durata: 125 minuti
Genere: Fantastico, Avventura


Non sono poi tante le persone in Italia che hanno letto "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", forse uno dei romanzi per ragazzi più conosciuti al mondo scritto nel 1881 da Carlo Collodi, mentre molti di più, certamente molti di più, sono quelli che conoscono a menadito la trasposizione fatta dalla Disney nel 1940, sicuramente un bellissimo film d'animazione, ma molto molto diverso rispetto al romanzo e certamente edulcorato di qualche passaggio rispetto alla versione originale. Nel 2002, reduce dal successo de "La vita è bella", ci aveva provato Roberto Benigni" a portare al cinema le storie del burattino senza fili più famoso del mondo, ma, complice una recitazione approssimativa da parte della moglie Nicoletta Braschi, che interpretava la Fata Turchina, tanto che gli italiani, fino ad ora, ricordano con maggiore piacere lo sceneggiato televisivo in sei puntate del 1972 diretto da Luigi Comencini e con Nino Manfredi nei panni di Geppetto. Sul finire della scorsa annata però, forse ne avete sentito parlare prima che i cinema venissero letteralmente invasi da orde di spettatori per vedere "Tolo tolo" di Checco Zalone, anche Matteo Garrone ha deciso di provarci a fornire agli italiani la sua trasposizione di "Pinocchio", scegliendo per interpretare Geppetto proprio quel Roberto Benigni che diciassette anni prima era stato fortemente spernacchiato da chiunque per la sua versione, in cui tra l'altro interpretava proprio Pinocchio, mentre per interpretare il burattino abbiamo il giovane Federico Ielapi, nato nel 2010. Nel cast compaiono anche attori come Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini nei panni del Gatto e la Volpe, mentre Gigi Proietti interpreta Mangiafuoco e Marine Vacht, 28 anni, interpreta la Fata Turchina.
Inutile stare qui a parlare tanto della trama di "Pinocchio", la mia scarsa fiducia nell'umanità mi suggerisce comunque che se qualcuno entra in questo blog a leggere questo post un minimo la trama di "Pinocchio" la conosca. Poi è anche vero che "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino" è il secondo libro più letto al mondo che nessuno ha mai letto, arrivando in questa speciale classifica giusto dopo la "Bibbia", però per conoscere la storia di "Pinocchio" nemmeno c'è bisogno di leggere il romanzo, ma basta avere più di un anno e mezzo e non aver vissuto il resto della propria vita in una campana di vetro dalla quale non passasse nemmeno nessun suono. Con questa trasposizione di Matteo Garrone, che arriva dopo uno dei suoi film più cattivi come "Dogman" e ancora dopo "Il racconto dei racconti", pellicola con la quale il regista aveva tentato, con un bel film che però non aveva fatto breccia sul pubblico, di portare il cinema fantasy in Italia, tentativo che mette in atto anche con questo suo ultimo lavoro. La storia narrata in questo film è abbastanza fedele al romanzo di Carlo Collodi, pur con qualche differenza qua e là, ma non particolarmente pesante a livello narrativo. Siamo però davanti ad un film che sicuramente non è esente da difetti e qualche cosa, secondo la mia opinione, si sarebbe potuta gestire meglio.
Innanzitutto l'idea di Matteo Garrone per questo film era forse quella di realizzare un film indirizzato principalmente ad un pubblico di giovanissimi, ma comunque apprezzabile da un adulto, mentre il risultato è stato ottimo per quanto riguarda forse un pubblico più giovane, da quasi trentenne in alcune parti ho trovato le scene forse un po' troppo infantili. Stessa cosa per quanto riguarda la gestione del ritmo per cui probabilmente per accattivarsi un pubblico più giovane la narrazione è veloce e senza pause, con il risultato che difficilmente apprezzo di avere però delle scene un po' troppo instanziate per i miei gusti, quasi il film fosse implicitamente diviso in capitoli, la sensazione che mi ha dato è stata però quasi quella di un collage da questo punto di vista. Poi è indubbio che se si prendono in esame le singole scene queste siano certamente ben costruiti ed alcuni personaggi riescono, a volte grazie anche agli attori che li interpretano, a farsi ricordare e a rimanere impressi, mi vengono ad esempio in mente Gigi Proietti, che nei panni di Mangiafuoco rimane in scena una manciata di minuti, ma abbastanza per far vedere ancora una volta il suo talento, ma anche Massimo Ceccherini, riuscito secondo me a dare una buonissima impressione nei panni della Volpe. Discorso a parte va fatto per Rocco Papaleo nei panni del Gatto, devo dire che mi è rimasto impresso eccome, nonostante il suo ruolo si limiti a ripetere ciò che dice la Volpe, un personaggio completamente senza cervello, eppure mi è piaciuto. Un'altra scena che mi è rimasta impressa in positivo è quella del Giudice Gorilla, per quanto mi riguarda divertentissima e grottesca, con il personaggio interpretato da Teco Celio.
Dal punto di vista recitativo ho visto principalmente buone cose, anche se a dire la verità più dai comprimari piuttosto che dai personaggi principali. Per quanto Roberto Benigni mi sia naturalmente simpatico ancora una volta non mi è sembrato annullarsi in favore del personaggio interpretato e il Geppetto di questo "Pinocchio" è Roberto Benigni, non Geppetto. Recitazione piuttosto scolastica anche per il protagonista Federico Ielapi, credibile sotto il trucco che lo rende un burattino e con una buona espressività, peccato che, non trovandoci in un film muto gli attori debbano anche parlare e dire qualche frase ed è lì che son dolori per lui. Per quanto bellissima, dal punto di vista recitativo mi ha convinto poco anche Marine Vacht nei panni della Fata Turchina, anche lei secondo me perfetta fisicamente per il ruolo interpretato, ma la sua recitazione decisamente troppo caricata e difficilmente apprezzo questo modo di recitare. Un lavoro straordinario dal punto di vista del trucco e il risultato alla fine è comunque quello di un film magico, che era riuscito a stuzzicare la mia curiosità sin dai primi trailer e che si lascia guardare con piacere dall'inizio alla fine, nonostante una serie di difetti non da poco, per quanto riguarda i miei gusti.

Voto: 6


La citazione:

Giudice Gorilla: "Tu sei stato derubato?"
Pinocchio: ""
Giudice Gorilla: "Sei stato derubato, sei innocente? Mettetelo in prigione!"
Pinocchio: "Ma, come in prigione? Ma io sono innocente!"
Giudice Gorilla: "Chi è innocente va in prigione!"

Commenti

  1. Matteo Garrone firma un film super classico, rispettoso della storia originale, però la messa in scena è ottima e subito riconoscibile, continuo a pensare che il suo film migliore sia ancora "Il racconto dei racconti", ma questo almeno per i validi effetti speciali, un po' lo ricorda. Cheers!

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  2. Concordo col tuo sei. Per me, freddo e noiosetto.

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