La signora dello zoo di Varsavia di Niki Caro (2017)
USA 2017
Titolo Originale: The Zookeeper's Wife
Regia: Niki Caro
Sceneggiatura: Angela Workman
Cast: Jessica Chastain, Daniel Brühl, Johan Heldenbergh, Val Maloku, Michael McElhatton, Iddo Goldberg, Goran Kostic, Shira Haas, Efrat Dor
Durata: 122 minuti
Genere: Storico, Drammatico
Siccome l'associazione di cui faccio parte e di cui contribuisco ad organizzare le rassegne, il Cineforum Vimodrone, collabora con il comune, la proiezione a ridosso del 27 Gennaio, il Giorno della Memoria, assume anche una valenza civile ed è sempre dedicata al tema del nazismo e della Shoah, appunto per celebrare la ricorrenza. É una cosa che facevamo anche quando la collaborazione con il comune non era stata sancita, quindi non è decisamente per questo motivo che dedichiamo la proiezione alla Giornata della Memoria, ma perchè come associazione crediamo veramente che la ricorrenza per ricordare le barbarie in periodo nazista, ma in realtà tutti i genocidi dettati dall'appartenenza ad una determinata categoria umana, soprattutto di questi tempi, sia una cosa di fondamentale importanza. La proiezione di quest'anno è stata "La signora dello zoo di Varsavia", pellicola del 2017 diretta da Niki Caro, regista neozelandese che tra qualche mese uscirà nei cinema con il suo nuovo film, la versione in live action di "Mulan", di cui però non ho mai visto nessun film prima di questo, che ho visto solamente un paio di giorni fa. Il film vede anche come protagonisti Jessica Chastain, attrice da queste parti sempre particolarmente apprezzata e che negli ultimi dieci anni ha partecipato ad una quantità industriale di film, il più delle volte dando sfoggio del suo talento recitativo, nonostante come attrice sia esplosa relativamente tardi con l'età, che interpreta il personaggio di Antonina Zabinski, Daniel Brühl interpreta il gerarca nazista Lutz Heck, mentre Johan Heldenbergh, attore che ho pensato per tutto il film di avere già visto ed infatti era ne "Le confessioni" di Roberto Andò, interpreta Jan Zabinski, il marito di Antonina.
Siamo nel 1939 a Varsavia, in Polonia, dove Antonina e Jan Zabinski hanno in gestione lo zoo di Varsavia, di cui si occupano per conto di Lutz Heck, esperto genetista del regime nazista, che ha molti zoo sparsi in giro per l'Europa, tra cui quello di Berlino. Quando però incominciano i bombardamenti nazisti nella città, buona parte degli animali dello zoo moriranno sotto alle bombe, altri scapperanno e pochi rimarranno effettivamente nello zoo. Il luogo è però strategico per gli appostamenti militari dei nazisti, che decidono così di occuparlo, sterminando tutti gli animali e portando, sotto consiglio di Lutz Heck che nutre una profonda attrazione verso Antonina, quelli più rari e preziosi a Berlino, per evitare che venissero uccisi. Con l'occupazione della città iniziano anche i primi rastrellamenti di ebrei, che vengono inizialmente confinati nel ghetto di Varsavia, dove sono sotto stretto controllo dei militari nazisti e sottoposti a controlli estremamente restrittivi e violenze. Sfruttando i momenti in cui i militari abbandonano lo zoo, solitamente nelle ore notturne, Antonina e Jan elaborano un piano per cui l'uomo sarà in grado di entrare nel ghetto per raccogliere cibo per il loro nuovo allevamento di maiali, concessione fatta da Lutz Heck, e di giorno in giorno portare via un certo numero di persone, nascondendole negli alloggi e permettendo loro di uscire di notte per mangiare quando non ci sono i militari.
Al di là dell'importanza del tema trattato in questo film, in cui viene raccontata una delle tante storie che sono passate un po' sotto traccia dopo il termine della guerra e la liberazione dei campi di concentramento, un po' anche per scelta dei protagonisti che, in seguito alle sofferenze non riuscivano nemmeno a parlare di ciò che avevano vissuto in quel terrificante periodo, su queste pagine cerco di parlare del film senza pensare all'importanza del tema, ma al film in quanto tale. Innanzitutto, a differenza di molte delle pellicole sull'olocausto uscite negli ultimi anni, ritorniamo a una vicenda simile a quella di "Shindler's List" di Steven Spielberg in cui non si narra principalmente la storia di vittime dello sterminio, ma si narrano le vicende di due persone che si sono messe in prima linea per salvare il maggior numero possibile di persone. In realtà dal punto di vista della sceneggiatura non c'è nulla di nuovo, di film così ne escono almeno due o tre all'anno e principalmente proprio in questo periodo e come struttura c'è da dire che si somigliano molto. La realtà è che film di questo tipo non puntano tanto ad essere ricordati nella storia del cinema, quanto più che altro ad essere un giusto strumento per ricordare una delle più brutte cose di cui l'umanità si sia mai macchiata, muovendo le coscienze degli spettatori e facendoli emozionare. Dal punto di vista storico pare che la vicenda narrata nel film sia stata riportata su schermo nel modo più fedele possibile, anche se determinate circostanze penso che siano state in qualche modo romanzate per fini cinematografici, ma la cosa è fisiologica.
"La signora dello zoo di Varsavia" risulta dunque essere un film che riesce nel suo intento di smuovere le coscienze e riesce anche ad emozionare e a ciò contribuiscono le certamente buone prove recitative di Jessica Chastain, madre e moglie premurosa che assieme al marito, ottimamente interpretato da Johan Heldenbergh, elabora un piano molto elaborato per salvare quante più vite possibili. Bene anche l'interpretazione di Daniel Brühl, che riesce a rendere abbastanza bene un personaggio perfido e viscido, salvo poi rifarsi nel finale in una scena che non so quanto fosse storicamente vera e che mi è sembrata messa lì principalmente con l'intento di stupire lo spettatore. Insomma, come film mi ha convinto anche se sicuramente non aggiunge dal punto di vista cinematografico nulla di nuovo a quanto già detto sull'argomento, ma ha il merito di raccontare un'altra delle tante storie importanti finite sotto traccia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la liberazione dei campi di prigionia.
Voto: 6,5
Lo avevo visto ai tempi. Bellino, lei sempre splendida.
RispondiEliminaVisto l'anno scorso in occasione di questo giorno, bellissima lei e bello anche il film.
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