Your Name di Makoto Shinkai (2016)



Giappone 2016
Titolo Originale: 君の名は。(Kimi no na wa)
Sceneggiatura: Makoto Shinkai
Personaggi: Taki Tachibana, Mitsuha Miyamizu, Miki Okudera, Hitoha Miyamizu, Katsuhiko Teshigawara, Sayaka Natori, Tsukasa Fujii, Shinta Takagi, Yotsuha Miyamizu, Toshiki Miyamizu, Futaba Miyamizu, Yukari Yukino
Durata: 107 minuti
Genere: Animazione


Sono passati ormai quattro anni dall'uscita nei cinema giapponesi di "Your Name", film d'animazione giapponese da cui successivamente è stato tratto un manga che è arrivato da noi in Italia per un evento speciale alla fine del 2016 passando nelle sale cinematografiche solamente per tre giorni, ormai una prassi quando si parla di cinema d'animazione in arrivo dall'Oriente. Distribuito successivamente su Netflix, ho deciso di passare la serata del primo dell'anno guardandomi questo film che in patria ha seriamente messo in crisi personale il regista Makoto Shinkai. Sì perchè il regista, anche sceneggiatore, disegnatore e autore del soggetto di questo film, si è sempre dichiarato estremamente appassionato delle opere di Hayao Miyazaki, il punto di riferimento per eccellenza per quanto riguarda il cinema d'animazione nel paese del Sol Levante, che più e più volte ha dichiarato quanto in qualche modo gli pesasse il fatto che il film si stesse rivelando in patria un vero e proprio campione d'incassi, riuscendo clamorosamente a superare gli introiti de "La città incantata", che dal 2000 resisteva come il film d'animazione con l'incasso più alto di sempre, diventando a sua volta, nel 2016, il primo in questa particolare classifica. Ora, sappiamo bene come in Giappone sia ben viva la cultura dell'umiltà e quanto dichiarazioni del genere possano apparire in qualche modo buoniste e di finta modestia, ma effettivamente per un regista che al suo solo quarto lavoro riesce a superare, a livello di incassi cinematografici, il suo idolo di sempre e il disegnatore di film d'animazione più conosciuto al mondo si può anche capire lo sconvolgimento emotivo così come le responsabilità da affrontare anche con i suoi lavori successivi.
Siamo nel 2010, in Giappone. Mitsuha è una studentessa delle superiori che scopre di avere acquisito da poco tempo la capacità di vivere determinate giornate all'interno del corpo di un ragazzo di Tokyo, di nome Taki. Lei vive ad Itomori, una piccola cittadina in montagna e da sempre sogna di vivere nella grande città. Lo stesso Taki, è un liceale della capitale che possiede la stessa capacità di vivere determinate giornate all'interno del corpo di Mitsuha e inizialmente i due non sanno che la cosa è reciproca. Presto però i due giovani ragazzi cominceranno a comprendere lo strano fenomeno e a cercare di comunicare, attraverso messaggi lasciati sul cellulare oppure scritti sulla pelle o sui rispettivi diari. L'accordo tra i due rimane quello di vivere ognuno la vita dell'altro cercando di non dare troppo nell'occhio, lasciando però dei messaggi su ciò che hanno fatto nel corso della giornata, in modo che i loro conoscenti non si insospettiscano troppo. Gli scambi di corpo tra i due vanno avanti fino a che Mitsuha non racconterà a Taki del passaggio di una cometa che sta per avvenire sulla città di Itomori, un evento spettacolare che la ragazza aspetta di vedere da moltissimo tempo, ma che Taki non comprenderà appieno fino a quando non deciderà, una volta finiti gli scambi tra i due, di recarsi nella città di Itomori, per conoscere la ragazza con cui stava condividendo inspiegabilmente parte della sua vita.
É ormai un po' di tempo che ho dichiarato il mio personalissimo litigio con il cinema d'animazione ed è già qualche anno che non riesco a guardare un film animato senza pensare a quanto li malsopporti. Non so bene perchè, ma questo litigio, che al momento e soprattutto dopo questa visione rimane valido solamente per il cinema d'animazione Disney, Dreamworks e simili - insomma, i film d'animazione occidentali -, mi fa procrastinare continuamente la visione di film d'animazione giapponesi, come questo, che invece normalmente apprezzo, al netto di qualche cantonata che prendo puntualmente. Sarà perchè sono più adulti, sarà perchè forse, purtroppo, ho un po' perso il contatto con il me bambino - dopo questa frase penso che un discorsetto con uno psicanalista non mi farebbe malissimo -, oppure ancora sarà perchè riescono a toccare le corde giuste per farsi apprezzare da me, ma spesso e volentieri mi trovo benissimo con questo tipo di cinema. Non è sicuramente stato da meno "Your Name", un film ricco di colpi di scena, in cui il regista gioca molto bene con lo scambio di corpi tra un ragazzo e una ragazza, ma gioca benissimo anche con lo spazio e con il tempo. Non è un caso, soprattutto alla luce del bellissimo finale, che i due vivano in città completamente diverse, per numero di abitanti, per posizione e per cultura, così come non è un caso che la loro condizione scateni in entrambi, la voglia di incontrarsi. É inoltre molto azzeccato e talvolta leggero e divertente il modo in cui lo scambio tra i due viene mostrato, il più delle volte in maniera simpatica - Taki che ogni mattina in cui si risveglia nel corpo di Mitsuha si tocca il seno o l'impaccio di Mitsuha nel doversi comportare come un maschio -, ma soprattutto il modo in cui i due cercano persino di migliorare l'uno la vita dell'altro, Taki cercando di aumentare la popolarità di Mitsuha a scuola, mentre Mitsuha combinando un appuntamento a Taki con la sua superiore al lavoro, di cui il ragazzo è innamorato da tempo.
Ora, sarà perchè mi stavo riprendendo dalla faringite - che fortunatamente mi ha dato tregua giusto in tempo per il 31 - e quando mi riprendo da qualche malattia sono sempre un po' più sensibile ai problemi della vita, sarà forse perchè - come molti altri film simili - "Your Name" ha saputo toccare le corde giuste, tutte, dalla prima all'ultima, ma ammetto tranquillamente di aver avuto i lacrimoni da metà film, in cui tra l'altro è presente un colpo di scena emotivamente devastante. Da quel momento in poi un film fino ad allora piacevole, ma sicuramente non trascendentale, sale vertiginosamente di livello, soprattutto dal punto di vista emotivo piazzando una serie di scene spettacolari dal punto di vista visivo, emotivamente carichissime e tra l'altro con un ritmo narrativo stranamente molto alto per un film di questo tipo, con un finale che sì, forse è un po' prevedibile per ciò che succede, ma che è registicamente costruito a meraviglia. Non me lo aspettavo, ma "Your Name" mi ha veramente colpito, un film d'animazione bellissimo che ha secondo me meritato tutto il successo che ha avuto e che proietta Makoto Shinkai tra i grandi del cinema d'animazione, con il dovere di confermarsi con "Weathering with You", uscito in patria nel 2019 e che spero arrivi presto anche nel nostro paese, magari più di tre giorni al cinema.

Voto: 8


La citazione
"É impossibile incontrarci, però almeno una cosa è sicura: quando ci vedremo ci riconosceremo immediatamente"

Commenti

  1. Non sei il primo che lo promuove, quindi sarebbe proprio per me di recuperarlo ;-) Cheers

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    1. Per me più che promosso, sto film mi è proprio piaciuto un sacco!

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  2. Lacrimoni pure io, se ti può consolare, e sono molto più vecchia di te ^___^
    Noi siamo abituati a considerare i film di animazione e i fumetti come prodotti destinati ai bambini, ma per i giapponesi non è affatto così, quindi in genere i loro prodotti sono perfettamente godibili anche per un pubblico adulto. Io ho visto Your Name due volte e adesso lo vorrei rivedere perchè è un film che mi è piaciuto molto. Shinkai è certamente un ottimo autore, tuttavia le emozioni che mi ha regalato Miyazaki restano insuperate.
    (scusa per il lungo commento e l'intrusione nel tuo blog!)

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    1. E scusa de che, anzi, grazie per il bel commento. Miyazaki mi piace un casino, il mio commento su di lui era legato principalmente al fatto che il regista ha dichiarato più volte di sentire il peso di averlo superato per quanto riguarda i film d'animazione con il maggiore incasso di sempre.

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  3. Tra i migliori film visti l'anno scorso, un film che sa coniugare benissimo tante cose, con un finale forse scontato ma bellissimo. Peccato per qualche piccolo difetto, ma bello davvero ;)

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